(Agen Food) - Battipaglia (Sa), 29 apr. - di Claudia Pollara – Per quanto riguarda…

Ecoschema 5: contributi per gli agricoltori per colture di interesse apistico
(Agen Food) – Roma, 30 ott. – di Claudia Pollara – Alberto Farè, responsabile tecnico Seminart, spiega che la destinazione del 4% dei seminativi a terreni improduttivi o lasciati a riposo dal 2025 è possibile estendere l’adesione anche ad aziende di dimensioni inferiori ai 10 ettari, includendo elementi caratteristici del paesaggio creati ex novo sui seminativi, come stagni, boschetti, fasce alberate, alberi isolati, siepi, filari, muretti a secco e terrazzamenti.
E per l’integrazione al Livello 2, più virtuoso, a partire dalla domanda del 2025, il mantenimento di una copertura dedicata alle colture di interesse apistico dovrà essere costituito esclusivamente da piante certificate (seminate).
Dunque l’Ecoschema 5, che permette agli agricoltori di accedere a contributi in cambio della sostituzione di parte della SAU con colture di interesse apistico, ha subito una modifica all’inizio del 2024. A partire dal 2025, la modifica all’articolo 21, introdotta con il DM del 28 giugno 2024, apporta alcune importanti variazioni ai nuovi livelli di pagamento. Uno degli obiettivi della PAC verte sulla ricostituzione di ambienti protetti per gli insetti impollinatori: l’Ecoschema 5 racchiude l’impegno dell’Unione europea alla riduzione dei fitofarmaci, in sinergia con la ricostituzione di zone composte di specie mellifere e nettarifere, fonte di nutrimento e protezione degli insetti pronubi.
Concretamente per aver accesso ai fondi destinati all’Ecoschema 5 (250 euro/ha per l’impianti arborei e 500 euro/ha per i seminativi), l’agricoltore dovrà destinare almeno 2500 mq contigui destinato a seminativo (con larghezza minima di 20 metri e fascia di rispetto nei confronti di colture trattate di 3-5metri) alla semina di piante pollinifere e nettarifere riconosciuti. I vantaggi per l’agricoltore sono molteplici: aumento della biodiversità funzionale nelle zone limitrofe alle coltivazioni, favorendo la lotta biologica nel controllo dei fitofagi delle colture, a compensazione delle riduzioni nell’uso di pesticidi imposto dalla PAC; aumento della fecondazione delle specie pollinizzatori-dipendenti, quali frutteti e vigneti; aumento della fertilità del suolo ed effetti positivi sulla macro e micro fauna tellurica; fertilizzazione azotata organica al momento del sovescio del miscuglio, nel caso di buona presenza di leguminose.
