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Patuanelli: sulla crisi manca risposta unitaria in Europa, necessario ricorso a debito comune. Salario minimo, tema non più rimandabile
(Agen Food) – Roma, 03 giu. – “Chi che stiamo chiedendo è che l’Europa abbia un comportamento diverso da quello avuto fino ad adesso rispetto la possibilità degli Stati membri di interventi economici. È inevitabile il ricorso ad un ulteriore tranche di debito comune sulla base dei principi che hanno guidato l’Europa ad affrontare in modo unitario e compatto la pandemia Covid coi sui riflessi sull’economia.”
Queste le parole del Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, nel corso del suo intervento a Radio Anch’io.
“Ci sono molte parti degli interessi italiani che non coincidono con quelli di altri Stati membri, ci sono poi situazioni asimmetriche create da un elemento esterno, cioè il conflitto, ma è già da settembre scorso che il prezzo delle materie prime stavano aumentando, sia per quanto riguarda l’energia che le materie prime agricole. La guerra ha inciso profondamente aggravando la situazione, però l’incidenza cambia da stato a stato e per l’Italia il prezzo dell’energia rappresenta un problema enorme. Per questo motivo ancora non c’è una risposta europea unitaria.
Ringrazio poi il Sottosegretario Battistoni per il lavoro che ha fatto col tavolo, mettendo insieme tutta la filiera, la quale è rimasta favorevolmente colpita dalla velocità con cui abbiamo erogato i 20 mln euro del fondo filiere, dopo i 20 mln euro di fine anno scorso. Dunque già 40 mln messi sul tavolo per la pesca.
Sui 200mila ettari di terreno sbloccati. In questo momento tenere dei terreni a riposo non è conveniente dal punto di vista produttivo. La sospensione vale per quest’anno ma stiamo chiedendo alla Commissione, noi come gli altri Stati membri, che la proroga valga anche nel 2023 in modo da non perdere la semina primaverile.
Credo che sia inevitabile che l’alleanza tra il M5S e il PD proceda, indirizzandolo nella maniera giusta e parlando del progetto che abbiamo del paese, senza seguire esclusivamente la quotidianità delle cose.
Su questo tema (il salario minimo, n.d.r.) M5S e PD non raggiungono da soli la maggioranza, ma è surreale pensare che non ci siano altre forze politiche che non si accorgano che oggi il tema del salario è il vero tema di questo paese. I dati sulla diminuzione del potere d’acquisto dei salari lo dimostrano, si tratta di una questione non più rimandabile”.
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