(Agen Food) – Roma 06 ago. – Negli ultimi anni, un’opzione rivoluzionaria ha cambiato il…
La Sicilia senza acqua
(Agen Food) – Roma, 27 lug. – In Sicilia, la siccità ha ridotto i laghi a pozzanghere, costringendo 2 milioni di persone a razionare l’acqua e gli agricoltori a macellare il bestiame. La mancanza di piogge e il caldo torrido, combinati con decenni di inefficienze e sprechi, hanno aggravato la situazione. La Conferenza Stato-Regioni ha riconosciuto lo stato di emergenza, consentendo deroghe per le imprese agricole e zootecniche. A Licata, una nave cisterna ha portato acqua per mitigare la crisi, mentre in altre zone l’approvvigionamento avviene ogni 20 giorni.
Il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, come si legge su alcuni quotidiani,ha affermato di aver completato il 50% del piano di emergenza idrica, ma ha evitato di rispondere alle critiche sullo scarso utilizzo dei fondi PNRR. Le accuse tra i politici e le denunce delle inefficienze regionali sono frequenti. Il sindaco di Caltanissetta ha chiesto ai privati di condividere i loro pozzi per affrontare la mancanza d’acqua.
La situazione è particolarmente critica a Pergusa, dove il lago è quasi scomparso, e a Agrigento che sarà Capitale della Cultura 2025, dove l’acqua arriva ogni 15 giorni, causando proteste. I cittadini hanno organizzato per il 2 agosto un corteo di protesta. Trapani vede agricoltori in fila per ore per prenotare l’irrigazione a causa di condutture difettose. A Palermo, i piani di razionamento sono stati sospesi dopo le proteste, ma la pressione dell’acqua è stata ridotta per risparmiare.
Nella Sicilia orientale, le misure di gestione dell’acqua sembrano più efficaci, con Messina che sacrifica l’uso irriguo per quello potabile e Taormina che impone multe per l’irrigazione fuori orario. Catania e Siracusa mantengono la situazione sotto controllo, pur monitorando attentamente l’uso dell’acqua.