Alto Salento Cigar Club, Chateau D’yquem vs Avana

(Agen Food) – Bologna, 05 ago. – di Massimiliano Cinque – Tra ulivi secolari e candida pietra bianca, nella splendida cornice della masseria Casale del Murgese a Savelletri (Brindisi), è andato in scena il Summer Meeting dell’Alto Salento Cigar Club. Il tradizionale evento dello storico cigar club pugliese vede l’ormai memorabile abbinamento tra lo Chateau d’Yquem ed un sigaro cubano.

L’idea di questa, tanto stravagante che incantevole, degustazione – giunta alla XII edizione – è figlia del presidente Nicola Pileggi che ha voluto unire uno dei vini più iconici al mondo al sigaro migliore al mondo.

Per l’edizione 2024 è stata selezionata l’annata 1990 (negli anni passati sono stati bevuti, ad esempio, le annate 1996, 1997, 2003), spiegata e raccontata alla perfezione da Enzo Scivetti, sommelier e giudice del Concorso Mondiale di Bruxelles, e il sigaro un Romeo y Julieta Linea de Oro Dianas, introdotto da Massimiliano Cinque – cioè il sottoscritto -, campione italiano Habanos World Challenge.

Lo Chateau d’Yquem è un vino dolce di origine francese della zona del Sauternes (Bordeaux), classificato come Premier Cru Supérieur. L’esigenza per la zona del Bordeaux di avere una classificazione per l’importanza e la qualità del vino, portò all’introduzione nel 1855 dell’appellativo Grand Cru Classés. L’Yquem è l’unico vino dolce ad avere la denominazione. Il perché di ciò è facilmente riscontrabile nella storia, nella produzione e, ovviamente, nel bicchiere.

La tenuta Yquem fu acquistata da Jacques de Sauvage nel dicembre del 1593, ma i primi impianti dei vigneti Semillon e Sauvignon Blanc risalgono agli inizi del 1700. La svolta si ebbe quando lo chateau passò, nel 1785, alla famiglia Lur-Saluces; Françoise-Joséphine de Sauvage d’Yquem sposò il conte Louis-Amédée de Lur-Saluces, figlioccio di Luigi XV.

Famosa fu la frase di Thomas Jefferson, terzo Presidente degli Stati Uniti, che dichiarò di aver bevuto il miglior vino di Francia e ne ordinò oltre 250 bottiglie.

Il perché di tale bontà è da ricercare nei singoli acini attaccati dalla muffa nobile, la Botrytis cinerea, che attraverso un lungo e minuzioso lavoro, attraverso una conduzione ancestrale della vite, attraverso una vendemmia tardiva realizzata con la singola e selezionata raccolta a mano – acino per acino – di quelli perfettamente disidratati, attraverso una lenta e controllata maturazione in cantina, fuoriesce un vino dalla qualità impareggiabile.

Vino straordinario, color ambra, brillante, potente, complesso, inebriante. Zafferano, camomilla, miele, frutta candita, gelsomino, ginestra sono solo alcuni dei sentori che si percepiscono al naso, poiché la voglia di berlo supera nettamente quella dell’analisi olfattiva. In bocca è morbido, avvolgente, di buona acidità. Armonico.

Come detto, in abbinamento vi era un Romeo y Julieta Linea de Oro Dianas (145mmx52”). Il presidente Pileggi ricorda ad ogni degustazione che è più un esperimento edonistico che un abbinamento vero e proprio, per le oggettive difficoltà di riuscire a garantire la continuità e l’uguaglianza del sigaro lungo tutto il corso della fumata, ma soprattutto di avere una standardizzazione del sigaro stesso che, ricordiamo, ogni manufatto è unico al mondo e irriproducibile.

La marca Romeo y Julieta è una delle più storiche ed iconiche del panorama cubano, fondata nel 1875 e resa grande in primis da innovative tecniche di marketing ad inizio ‘900 e successivamente dall’influenza che Winston Churchill ebbe nel mondo. La Linea de Oro è stata lanciata da Habanos SA nel 2020, per il 145° anniversario della fondazione della marca, e rispecchiano il nuovo corso cubano di rendere i sigari prodotti di lusso.

Alla degustazione hanno avuto la fortuna di partecipare solamente 50 persone che oltre a fumare il Dianas, bere lo Chateau d’Yquem, hanno contribuito a scrivere una nuova pagina della gloriosa storia dell’Alto Salento Cigar Club – di cui mi onoro di farne parte.

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