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Caseificio Torre Pallavicina: blockchain e smart contract per un’innovativa tracciabilità di filiera del Grana Padano DOP

(Agen Food) – Torre Pallavicina (BG), 30 set. – La carta di identità del Grana Padano DOP del caseificio Torre Pallavicina. Anzi, meglio, un album intero che racconta la sua storia nei dettagli, dalle premesse, cioè dal campo e dalla stalla, prima della sua produzione, fino all’arrivo sulle tavole di tutto il mondo.

Un obiettivo ambizioso, realizzato grazie alla tecnologia blockchain, che permette di tracciare, in modo certo, sicuro e immutabile, l’intera filiera del principale prodotto DOP lattiero caseario italiano. Il caseificio Torre Pallavicina, realtà cooperativa che associa 21 aziende produttrici di latte, è il primo a garantire la tracciabilità di filiera del Grana Padano DOP attraverso la blockchain.

La differenza sostanziale del progetto di Torre Pallavicina rispetto ad altri “tradizionali”, o ad altri progetti blockchain finora eseguiti, è che in Torre Pallavicina, mediante l’utilizzo della soluzione blockchain ChoralChain, sono stati realizzati dieci “smart contract” che seguono tutta la filiera, partendo dai foraggi e dai mangimi negli allevamenti, al trasferimento del latte tramite le autocisterne, alle lavorazioni interne al caseificio per finire con lo stoccaggio e la stagionatura delle forme di Grana Padano. Ogni smart contract è in grado, in modo completamente automatico e in tempo reale, di ricevere i dati dai dispositivi elettronici implementati ed eseguire un controllo di validità dei dati; se questi non sono conformi ai parametri impostati, il sistema invia una notifica di allerta.

L’inserimento dei dati nel sistema avviene per gli allevatori attraverso una app, che consente la raccolta di informazioni sull’alimentazione degli animali, e per i trasportatori attraverso un dispositivo GPS, installato su ogni autocisterna utilizzata per la raccolta giornaliera del latte, che traccia percorsi, tappe, orari e spostamenti. In caseificio vengono identificati e mappati i singoli lotti produttivi. Tutte le informazioni di una singola forma sono associate alla placca di caseina (un dischetto con un codice alfanumerico) fornita dal Consorzio di tutela del Grana Padano DOP. Nel magazzino di stagionatura un’innovativa tecnologia di visione delle placche, basata su Intelligenza artificiale, consente di caratterizzare ogni forma di Grana Padano.

Ogni smart contract “conia”, in tempo reale, un certificato digitale NFT su blockchain Algorand, di conseguenza a ogni singola forma di Grana Padano identificata dalla placca di caseina sono associati dieci certificati digitali NFT. ChoralChain “conia” inoltre due ulteriori NFT, che Torre Pallavicina mette a disposizione di clienti e consumatori, garantendo l’interoperabilità con le altre blockchain.

Grazie alla blockchain la massa di informazioni è a disposizione in maniera veloce, in tempo reale, offrendo un valore aggiunto enorme in termini di trasparenza, sostenibilità e sicurezza alimentare. “È una garanzia per tutti i nostri clienti – spiega il presidente di Torre Pallavicina Gianmaria Bettoni -, abbiamo creato la carta di identità digitale del prodotto: la digitalizzazione completa della filiera e l’utilizzo della blockchain consentono di tracciare tutti i dati sensibili della supply chain su un registro immutabile, garantendo l’accesso agli attori della filiera, consumatori compresi. Siamo così in grado di assicurare i più elevati livelli di trasparenza, in particolare per l’origine e la qualità della nostra produzione, generando fiducia e quindi valore e differenziazione per il nostro Grana Padano. Nel sistema ideato non sono previste alterazioni o modifiche sulla forma, la semplice lettura della placca di caseina consente di identificare ogni singolo prodotto, associandovi il proprio certificato digitale. Si tratta inoltre di una blockchain aperta, in grado di comunicare e interconnettersi con altri ecosistemi blockchain sia a valle sia a monte della filiera”.

Per realizzare il progetto Torre Pallavicina si è avvalsa dei migliori partner presenti oggi sul mercato mondiale: Euranet, Algorad e CSQA. Il modello è stato sviluppato impiegando la piattaforma ChoralChain 4.0 di Euranet, che utilizza la blockchain pubblica Algorand, partner tecnologico tra i primi e i migliori nel campo della conformità digitale e leader nel riconoscere il valore intrinseco della blockchain come fonte potenziale per la trasformazione digitale sia per le aziende sia per i processi.

“L’utilizzo di ChoralChain contribuisce a potenziare la rintracciabilità e a tutelare la produzione certificata del caseificio Torre Pallavicina – afferma il Presidente di Euranet Gianpaolo Sara -, proteggendo le autenticità territoriali e aiutando il consumatore nella scelta consapevole attraverso gli NFT generati su blockchain Algorand. ChoralChain supera i sistemi manuali o semi-manuali di raccolta delle informazioni già utilizzati, che si sono dimostrati onerosi in termini di tempo e vulnerabili rispetto a eventuali tentativi di manomissione”.

Gli fa eco Cosimo Bassi, Solutions Architect di Algorand: “È sorprendente osservare come un’organizzazione del calibro di Torre Pallavicina riconosca il potere di trasformazione della blockchain per il proprio ambito, attraverso l’uso della soluzione di tracciabilità ChoralChain di Euranet. La tecnologia Algorand è open source e progettata per essere trasparente, sicura e veloce: componenti chiave per qualsiasi catena di approvvigionamento moderna”.

“Per CSQA, organismo di certificazione leader nel settore agroalimentare, si tratta di un progetto pilota – dichiara Michele Zema, Responsabile Commerciale CSQA -, che pone il focus sulla innovazione digitale della filiera del primo prodotto DOP Italiano e che può diventare modello per la valorizzazione di tutte le eccellenze del Made in Italy”.
Il progetto è stato presentato venerdì 30 settembre nell’ambito del B2Cheese a Bergamo, fiera nazionale lattiero-casearia b2b.

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Redazione Agenfood

Redazione Agenfood

Agen Food è la nuova agenzia di stampa, formata da professionisti nel campo dell’informazione e della comunicazione, incentrata esclusivamente su temi relativi al food, all’industria agroalimentare e al suo indotto, all’enogastronomia e al connesso mondo del turismo.

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