Skip to content

La Pasqua al Ristorante Guarini

  • Redazione Agenfood
  • CIBO

(Agen Food) – Torino, 28 mar. – È una Pasqua di tradizione, ma soprattutto una Pasqua di festa, quella proposta dal Ristorante Guarini di Torino. Lo chef Luca Varone ha infatti pensato a un menu piacevole, goloso, che parte dal Piemonte ma arriva fino in Campania, raccogliendo i capisaldi delle tavole della Pasqua in un percorso degustazione che vede al centro una cucina che vuole essere, prima di tutto, buona.

Il menu di Pasqua (disponibile domenica 31 marzo a pranzo e a cena, ma che sarà poi ancora presente per l’intera settimana, fino al 7 aprile, prevede una degustazione di antipasti piemontesi (acciughe con bagnetto verde, vitello tonnato, battuta di carne cruda); i tajarin solo tuorli con ragù di faraona; l’agnello con nocciole e cipollotto e infine il dessert, la “tartelletta come una pastiera”.

Alternativamente si potrà comunque scegliere, come di consueto, i piatti della carta del Ristorante Guarini, con i signature dello chef già diventati un piccolo cult in città, come il Branzino croccante e carpione o la Cisrà di ceci neri e crumble di pancetta.

Il Ristorante Guarini

Aperto nel luglio del 2019 e nato come un piccolo omaggio gastronomico al celebre architetto, nella piccola via a lui dedicata nei pressi di via Lagrange, il Ristorante Guarini ha sempre avuto l’ambizione di essere un’espressione moderna di quell’eleganza sabauda che da sempre caratterizza la città. Un luogo dove interpretare in maniera garbata la convivialità, mangiando e bevendo cose buone in uno spazio bello e accogliente.

Non a caso, al momento di costruire il locale, i tre soci fondatori del Guarini (forti di diverse esperienze di successo nel mondo dell’ospitalità e della ristorazione torinese e piemontese) si sono rivolti per la sua progettazione a uno degli studi più ambiziosi e quotati del panorama torinese, creando insieme a loro un locale dal design unico, che fonde storia e contemporaneità restituendo un risultato che rappresenta bene quella “Torinesità contemporanea” di cui ancora oggi il Guarini si fa portavoce.

L’estetica del ristorante, ideato dallo studio di architettura e design torinese Lamatilde, è da subito natacon l’idea di omaggiare Guarino Guarini, a partire dal logo del locale e dalla grande cupola di alluminio di quattro metri sospesa sui tavoli, che riprendono la sua opera più popolare, la Cappella della Sindone.

La stessa anima del Ristorante Guarini, accogliente ma curata, informale ma di classe, torinese fino all’osso ma con una personalità identificativa che fa capolino, si ritrova oggi nella proposta di cucina del nuovo chef Luca Varone, che porta con sé l’esperienza nelle cucine di Casa Vicina e soprattutto in quelle di Condividere, a fianco dello chef Federico Zanasi, e cheunisce una cucina di tradizione, fatta di ingredienti e preparazioni familiari, a una personalità frizzante.

Nel primo menu da lui ideato per il ristorante si alternano grandi classici della tradizione (non solo piemontese, con lo chef che si diverte a farsi ispirare dalla grande cultura gastronomica nazionale), come i tajarin solo tuorli, la battuta di carne cruda con tuorlo al dragoncello, la degustazione di antipasti, i plin al sugo d’arrosto o la succulenta grissinopoli di vitello, una specialità che non è così facile trovare in città e che oggi si candida a diventare una delle più riuscite sulla piazza. Ai piatti immancabili che interpretano la torinesità se ne aggiungono alcuni in cui il tocco contemporaneo è particolarmente spiccato, così come l’estro personale dello chef. Tra questi, ad esempio, il branzino croccante e carpione – una reinterpretazione della classica ricetta utilizzata per conservare in aceto -, il risotto Carnaroli alla parmigiana e finanziera o la cisrà, la zuppa di ceci piemontese che lo chef serve in una versione sorprendente accompagnata da crumble di pancetta. O ancora il petto d’anatra, accompagnato al Guarini da una salsa alla Marengo, omaggio alla storia culinaria alessandrina.

Il Ristorante Guarini mantiene il suo stile anche nella sala, portata avanti dal Maître Fabrizio Gallo, che si è formato in alcuni dei locali più squisitamente “torinesi” della città per poi creare una sua interpretazione del servizio, che mette al centro l’ospitalità in maniera accogliente ma non eccessivamente formale.

Anche nel beverage il Guarini ha voluto sempre rispecchiare la sua identità originaria, con una carta vini molto incentrata sul Piemonte a cui si affiancano un’ampia offerta di birre del noto birrificio piemontese Soralamà (di cui sono proprietari due dei soci del Guarini) e soprattutto un’offerta di Vermouth alla spina (la prima in tutta Italia e ancora oggi una delle poche in città e fuori) voluta per traghettare un prodotto tipicamente torinese nella modernità, con una proposta che rimandi alle vermouterie spagnole, molto frequentate anche dai giovani.

Il vermouth, al Guarini, è infatti protagonista anche di alcuni cocktail signature del locale, che vengono proposti come aperitivo o afterdinner, o anche in pairing con alcuni piatti del menu. Tra questi, ad esempio, il beverino “Guarini spritz”, a base di Vermouth rosa Drapò.

Informazioni

Ristorante Guarini

Via Guarino Guarini 1B, Torino | 011 0864960

 www.ristoranteguarini.it

Redazione Agenfood

Redazione Agenfood

Agen Food è la nuova agenzia di stampa, formata da professionisti nel campo dell’informazione e della comunicazione, incentrata esclusivamente su temi relativi al food, all’industria agroalimentare e al suo indotto, all’enogastronomia e al connesso mondo del turismo.

Agenfood
Torna su
×