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Tuidi indaga le trasformazioni e criticità della grande distribuzione

(Agen Food) – Roma, 3 giu. – Gli ultimi quattro anni per la GDO sono stati molto particolari. Sebbene i dati dal 2020 indichino in generale un aumento delle vendite a valore, una più attenta analisi mostra che, mentre durante il periodo del Covid i volumi sono cresciuti fino al 5,1%, gli stessi, nel 2023, sono diminuiti del 1,7% a causa dell’inflazione. 

Questo fenomeno di trasformazione del mercato richiede un attento monitoraggio, poiché quando i comportamenti dei consumatori cambiano radicalmente, quasi dal giorno alla notte, le ripercussioni sulla GDO possono essere drammatiche.

Ora, dopo anni di instabilità, si parla di ritorno al “new normal”, ma cosa significa questo per il settore della GDO?

Anche se il minore impatto dell’inflazione e il conseguente abbassamento dei prezzi è un trend costante, ciò non significa che stiamo tornando a una situazione pre-pandemia. Gli ultimi quattro anni ci hanno insegnato che i consumi possono cambiare improvvisamente: è quindi fondamentale adattarsi in modo proattivo e non reattivo, per ottenere un vantaggio competitivo sul mercato- afferma Giulio Martinacci, founder di Tuidi.

Tuidi è un’azienda foodtech che, attraverso prodotti basati su intelligenza artificiale, automatizza la gestione dello stock dei distributori.

Nella stagione 2024 della GDO, le principali problematiche da affrontare sono:

Nuove esigenze dei consumatori: i comportamenti di acquisto sono cambiati e i consumatori sono diventati più esigenti. Infatti, richiedono una maggiore varietà nell’assortimento, con nuove linee di prodotti come quelli senza glutine, vegani, proteici, ecc. Ad esempio, dal 2019 ad oggi, su diversi clienti, l’assortimento di differenti tipi di latte è aumentato del 18% (secondo dati interni di Tuidi).

Aumento dei costi di produzione: se c’è una cosa che ci ha insegnato il 2023 è stare attenti ai costi in eccesso che erodono in maniera importante i margini. Senza un controllo efficace dei costi, si riduce il margine, limitando la capacità di offrire promozioni e riduzioni dei prezzi. Questa mancanza di flessibilità comporta difficoltà di manovra sul trovare nuove strategie di pricing.

Criticità tecniche: in un mondo dove, per capire il consumatore e trovare le inefficienze economiche, la lettura del dato è tutto, è importante adottarsi di supporti tecnici. Tuttavia,le aziende italiane affrontano una carenza di talenti nel settore IT, con 6 aziende su 10 che lamentano difficoltà nel reperire questi specialisti.

“Quanto comprare? A quale prezzo vendere? Quali prodotti esporre? Sono tutte domande la cui risposta deve passare necessariamente da un’evidenza scientifica, ovvero precisa”, questo è il concetto espresso da Giulio Martinacci, che sottolinea l’importanza di ribaltare ripartire dal demand forecasting con un nuovo approccio, ovvero partendo direttamente dallo scontrino di punto vendita. 

“In passato, la mancanza di strumenti di calcolo adeguati limitava la comprensione dei cambiamenti nei consumi, infatti le decisioni erano basate su semplici medie statistiche. A dimostrazione di ciò, nel 2021, quando ci confrontavamo con le catene alimentari, molto spesso la gestione dei prodotti freschi (in primis ortofrutta) e delle promozioni dipendeva dall’esperienza umana, poiché mancavano strumenti di calcolo adeguati a contrastare l’aleatorietà dei frequenti cambiamenti nei consumi giornalieri.”

Oggi, questa sfida è stata superata. Le imprese hanno compreso l’importanza di investire sulla gestione del dato (definito da molti il nuovo petrolio), sulla cura del data processing e sull’intelligenza artificiale come il motore finale che consente di sfruttare al massimo questa risorsa. 

Cosa è necessario dunque? Un cambio di paradigma: non è più l’uomo a determinare l’impatto degli eventi in base alla propria esperienza, è l’intelligenza artificiale a farlo che riesce a leggere, analizzare e interpretare milioni di dati e centinaia di variabili che influenzano contemporaneamente ed ogni giorno in modo diverso le vendite dei singoli prodotti.  

In un contesto come quello della GDO dove ci sono decine di migliaia di referenze per punto vendita, dove ogni giorno le condizioni di mercato cambiano e si trasformano, di conseguenze, le scelte dei clienti, dove esiste un costante ricambio assortimentale, pensare di poter gestire il tutto in una modalità non scientifica è il motivo unico per cui esistono inefficienze economiche. Oggi c’è finalmente una soluzione. 

A tal proposito, Tuidi ha sviluppato Delphi, la piattaforma basata sull’intelligenza artificiale, che opera con un flusso di dati in tempo reale, in modo da anticipare le esigenze dei consumatori partendo dagli scontrini di punto vendita per comprendere meglio le loro preferenze. “Questo approccio permette di ottimizzare l’intera supply chain, creando nuove relazioni collaborative tra punti vendita e centri di distribuzione”afferma Martinacci.

Redazione Agenfood

Redazione Agenfood

Agen Food è la nuova agenzia di stampa, formata da professionisti nel campo dell’informazione e della comunicazione, incentrata esclusivamente su temi relativi al food, all’industria agroalimentare e al suo indotto, all’enogastronomia e al connesso mondo del turismo.

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