(Agen Food) - Milano, 04 dic. - Bauli sceglie Giffoni Innovation Hub per l'attività di…

Al Ristorante Cracco Milano la cena charity di Fondazione Cotarella
Tempo lettura: 6 minuti
(Agen Food) – Milano, 20 nov. – Un appuntamento benefico ed esclusivo, quello organizzato da Fondazione Cotarella alla Sala Mengoni del Ristorante Cracco di Milano, che ha visto protagonisti non uno ma tre chef stellati. Insieme al “padrone di casa”, a preparare il sorprendente menù della cena sono stati, infatti, anche la chef slovena Ana Roš, titolare dell’Hiša Franko di Caporetto, e Norbert Niederkofler, patron dell’Atelier Moessmer di Brunico (BZ).
DIMORA VERDELUCE E LE ATTIVITÀ DI FONDAZIONE COTARELLA – La serata è stata voluta dalla Fondazione Cotarella per raccogliere fondi a sostegno del progetto e delle attività della Dimora Verdeluce, dove i giovani che hanno terminato le cure contro i Disturbi del Comportamento Alimentare avranno a disposizione un’equipe di esperti, coach, counselor, psicologi, psicoterapeuti, nutrizionisti, ma anche laboratori didattici ed esperienziali, un orto e un giardino didattico, una palestra, una cucina, una web radio.
“Gli ospiti di Dimora Verdeluce non saranno soli nel percorso di uscita dalla malattia. -ha spiegato Dominga Cotarella, Presidente dell’omonima Fondazione– Il nostro obiettivo è quello di affiancarli con esperienze e azioni concrete per far sì che possano conoscere da vicino il cibo di qualità, recuperare con esso un rapporto “amichevole”, magari scoprire una vocazione nell’enogastronomia e nelle tante professioni legate anche al mondo dell’accoglienza, del turismo, della comunicazione, anche attraverso gli insegnamenti e l’esempio dei tanti professionisti che hanno accettato di aiutarci in questa esperienza delicata ed entusiasmante. In questi due anni di vita, ci siamo confrontati con istituzioni, associazioni, famiglie, esperti, medici, con il mondo accademico e quello scientifico e abbiamo toccato con mano quanto sia importante restituire dignità alla fragilità e all’unicità di ogni persona. Siamo sempre più convinti che il pubblico e il privato possano e debbano fare insieme la differenza –ha concluso- e che sia fondamentale che realtà come la nostra collaborino in modo integrato con le strutture prettamente sanitarie.”
“Grazie alla generosità di tanti benefattori -ha aggiunto Ruggero Parrotto, Direttore Generale di Fondazione Cotarella– siamo riusciti a offrire ai ragazzi laboratori didattici insieme a grandi chef, che ci hanno dato la loro disponibilità per stimolare i partecipanti a un approccio diverso verso il cibo, abbiamo finanziato progetti professionali proposti da alcuni dei ragazzi in uscita dalla malattia, offrendo loro una concreta opportunità di crescita e di lavoro, abbiamo aperto un centro di ascolto a disposizione dei pazienti ma anche delle loro famiglie. Abbiamo anche avviato un’attività di affiancamento e di orientamento nelle scuole per i genitori e gli insegnanti, perché riconoscere i sintomi della patologia prima possibile e sapersi relazionare in modo corretto con i ragazzi può essere decisivo. Siamo grati -ha concluso- a tutti coloro che sostengono le attività di Fondazione Cotarella”.
LE STORIE – Tra i giovani supportati da Fondazione Cotarella, Alba, Luna, Francesca, Grazia e David, che hanno voluto raccontare la loro esperienza nel corso della serata. O Carlo, che l’esperienza dei DCA l’ha vissuta da adulto.
Alba ha ideato e realizzato il podcast “La parte bella”, in cui racconta la parte più bella e in assoluto più spaventosa dei disturbi alimentari, quella della guarigione, ispirando altri giovani con l’esempio di chi è riuscito a sconfiggere la malattia e a riprendersi una vita vera e piena. Nel 2023 la prima stagione de La parte bella ha raccontato in 12 episodi altrettante storie e già si sta lavorando al 2024 con altri podcast a ricordare che la guarigione è possibile per tutti.
Luna ha, invece, scelto di diventare life coach e personal trainer e sta studiando da biologa nutrizionista con l’obiettivo di aiutare chi, come lei, ha sofferto di DCA, a riscrivere la propria storia attraverso laboratori sul movimento gentile e consapevole del corpo, la corretta nutrizione e la riscoperta di sé stessi, delle proprie passioni e volontà. Luna sarà uno dei professionisti che opereranno alla Dimora Verdeluce, ma nel frattempo sta lavorando a un progetto, unico nel suo genere e complesso, per la realizzazione di una piattaforma nazionale di contatto con i professionisti della salute per permettere a chi soffre di DCA di cominciare il proprio percorso di cura prima possibile.
Anche Francesca hai ideato un podcast ma, in questo caso, i protagonisti saranno ospiti illustri della ristorazione e del fine dining. Chef, maître, pasticceri, sommelier porteranno il pubblico di “Chiacchiere Gourmet” alla scoperta del loro mondo, con l’obiettivo di incentivare i giovani ad avvicinarsi ad esso e a scoprire l’essenza stessa del cibo, a partire dall’esperienza di chi, con il cibo, ha lottato per poi rinascere. Proprio come Francesca, che oggi ne ha fatto un linguaggio, un modo per raccontarsi e raccontare.
Infine, Grazia e David, che con Fondazione Cotarella hanno trovato un futuro professionale, oltre che una seconda famiglia. Entrambi, tra l’altro, si sono occupati dell’accoglienza presso il centro di ascolto della Fondazione a Orvieto, dove ragazzi e famiglie che vivono la realtà dei DCA possono essere ascoltati e aiutati da professionisti specializzati come psicologi e nutrizionisti per poter intraprendere il giusto percorso di cura. Hanno anche preso parte all’organizzazione e gestione dei laboratori di cucina e degli aperitivi Lilla realizzati da Fondazione Cotarella in collaborazione con Animenta. E proprio in rappresentanza di Animenta, nel corso della serata, è intervenuta Francesca, a sottolineare l’importanza dei laboratori di cucina, che grazie all’amore e alla passione che grandi chef mettono nella sua preparazione, insegnano a fare del cibo un’occasione di condivisione e di piacere.
Infine, Carlo, la cui esperienza con i disturbi alimentari, affrontata con la determinazione e la responsabilità di un padre di famiglia, l’ha portato a volersi mettere a disposizione degli altri per sensibilizzare le famiglie e i medici a non sottovalutare i sintomi dei DCA.
OSPITI, CHEF E MENÙ – Tanti gli ospiti illustri presenti alla cena. Tra gli altri, Marina Caprotti, Amministratrice Delegata Esselunga, Paolo Canali, Direttore Commerciale dell’omonimo brand di abbigliamento da uomo, Chiara Maci, food blogger, conduttrice tv e scrittrice, Lea Gasparoli avvocato e giornalista; Paolo Vizzari, narratore gastronomico, Achille Scudieri, Presidente dell’omonima Fondazione nata per volere della famiglia Scudieri di Napoli, Andrea Delfini, Presidente di Nero Lifestyle, e moltissimi altri.
Il ricco menù della cena a 6 mani ha previsto il Morbido allo zafferano, caviale di senape e oro di Carlo Cracco, la Tartare di Coregone di Norbert Niederkofler, quindi l’Orzotto con funghi, nocciole e garum di lievito in polvere di Ana Roš. Quindi, il Salmerino in crosta, ancora di Carlo Cracco, e per finire la Linzer di Niederkofler e il Dolce natalizio di Cracco. Ogni piatto è stato accompagnato dai vini Cotarella, Sorèlle 2022, Il Punto 2021 IGP Lazio, Brunello di Montalcino 2018 DOCG Le Macioche, Montiano 2020 IGP Lazio e, in conclusione, Passirò 2021 IGP Lazio.
Il servizio è stato curato dagli studenti di Intrecci, l’Accademia di Alta Formazione di Sala fondata dalle tre sorelle Cotarella, l’unica accademia di sala e accoglienza in Italia con formula “campus”.
GLI CHEF
Carlo Cracco: titolare dell’omonimo ristorante all’interno della Galleria Vittorio Emanuele II a Milano (una stelle Michelin), lo chef vicentino vanta un’esperienza di primo piano -da Gualtiero Marchesi ad Alain Ducasse e Alain Senderens, quindi all’Enoteca Pinchiorri e Peck- ed è senza dubbio uno degli chef più noti grazie anche alle sue partecipazioni tv.
Ana Roš: chef slovena che, da autodidatta, è arrivata ad avere, nel suo ristorante Hiša Franko a Caporetto, le tre stelle Michelin. È l’ottava donna al mondo a conquistare questo ambito riconoscimento. È considerata una delle più importanti chef nel panorama gastronomico internazionale.
Norbert Niederkofler: nel suo ristorante Atelier Moessmer Norbert Niederkofle a Brunico, lo chef-patron realizza il concetto di Cook the Mountain: il menu varia in base alle stagioni e si sviluppa a partire da ingredienti selezionati, provenienti da produttori e agricoltori locali, nel rispetto dei cicli naturali e con la riduzione al minimo degli scarti.
