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Celiakè, Leonardi  spiega: tantissime le eccellezze artigianali free from e con Free Eat le facciamo scoprire in tutta Italia

(Agen Food) – Roma, 05 mag. – di Olga Iembo – La presentazione che Mariachiara Leonardi fa del suo Free Eat non potrebbe essere più chiara e illuminante: “Esploriamo i sapori artigianali d’Italia, gluten e lactose free”. Sì, perché se l’Italia è ormai piena di prodotti free from di alta qualità, e dunque ricchi di gusto e sapore, non tutti lo sanno e, pur sapendolo, magari non sanno come raggiungerli. E allora ci voleva una soluzione, come Free Eat.

L’ideatrice è Mariachiara, manager e imprenditrice del settore food che, essendo celiaca e intollerante al lattosio ma comunque un’amante del buon cibo, ha raccolto la “sfida” derivante dalle sue difficoltà e le ha trasformate in un’attività buona per lei ma anche utile per gli altri. Mariachiara insiste a spiegare che il cibo free from non è solo “privo di” ma può essere “ricco di gusto”, e con il suo team persegue il sogno di consentire a tutti di mangiare senza compromessi di salute, godendosi gusto e spensieratezza! E allora ecco la ricerca continua e costante dei migliori prodotti gluten & lactose free, feschi e artigianali, provenienti dalle migliori realtà locali, che Free Eat consegna a casa del cliente entro 24 ore dal ritiro. Free Eat è una community cui partecipano tanti diversi laboratori, tutte realtà 100% gluten free, aderenti al programma Alimentazione Fuori Casa dell’Associazione Italiana Celiachia e attenti anche al tema del lactose free, tutti ‘a portata di mano’ non solo per i singoli, ma anche per ristoranti, locali e strutture alberghiere.

Un impegno importante per rendere più facile e più “buona” l’esperienza alimentare dei celiaci, che è alla base del felice incontro tra Free Eat e Celiakè, il primo festival itinerante italiano del senza glutine. Mariachiara e ciò che rappresenta la sua attività parteciperanno alla tre giorni che avrà luogo a Roma, dal 16 al 18 maggio (apertura al pubblico il 17 e 18), in concomitanza con la Giornata Mondiale della Celiachia, nella bellissima location del Borgo Boncompagni Ludovisi. La prima tappa di un viaggio che, proprio come fa Free Eat, intende portare in giro per l’Italia un’idea di socialità e insieme di libertà, per i celiaci e anche per chi non lo è, insieme, in una serena condivisione senza barriere. Così i fondatori di Live Productions hanno organizzato per il primo appuntamento con Celiakè nella Capitale tre giorni di esperienze a 360°, a partire dal tema della celiachia, che andranno dal consumo in piena libertà e sicurezza di cibi e bevande – con degustazioni, showcocking, stand espositivi e aree pic-nic -, a momenti di confronto formazione e informazione scientifica, e ancora spazi dedicati all’arte, alla cultura, a musica e divertimento per grandi e piccoli, speciali partecipazioni dei volti più noti sui social, e molto altro.

E Agen Food ha chiesto di più sulla sua partecipazione al festival direttamente a Mariachiara Leonardi.

Mariachiara, lei è celiaca e intollerante al lattosio, si dovrebbe dire che il suo è un rapporto molto complicato con il cibo, niente affatto bello, è così nella realtà?

“Sicuramente più complicato di chi non è soggetto a restrizioni alimentari di sorta ma mai brutto, il cibo è una cosa bella universalmente per tutti e la nostra missione con Free Eat è proprio quella di abbattere la credenza che, per chi mangia ‘senza’ (glutine, lattosio, frumento etc.), l’esperienza di gusto debba essere compromessa. Esistono tantissime eccellenze artigianali free from nel nostro territorio e vanno esaltate e rese più facili da provare per tutti!”.

Molti celiaci, soprattutto i più giovani, hanno grandi difficoltà a gestire non tanto la malattia, ma i rapporti sociali che ritengono limitati a causa della celiachia. Come aiutarli a comprendere il suo motto “Senza? Senza Limiti!”?

“E’ vero. Purtroppo la celiachia, fra tutte, è stata proprio definita malattia sociale per via del condizionamento che porta nei momenti di massima socialità, come, per esempio, uscire con i propri amici. La verità è che noi celiaci siamo sempre molto ben informati rispetto ai locali migliori in cui andare a mangiare e quasi sempre si tratta di realtà gustose per tutti così da indirizzare l’intera compagnia di amici, proprio in posti in cui il Senza di qualità diventa, appunto, motivo di unione e condivisione”.

Perché ha scelto di partecipare a Celiakè?

“Quando ho scoperto Celiakè, l’ho subito trovata un’iniziativa strepitosa! Tornando alle differenze con chi non soffre di restrizioni alimentari, pensate proprio alla fetta di pizza presa per strade senza badare al ‘posso’? Ma al ‘di cosa ho voglia’? Questo è, credo, lo spirito di Celiakè: creare un posto dove i celiaci possano scrollarsi di dosso qualsiasi preoccupazione e concentrarsi sulla scoperta del gusto!”.

Free Eat è una community che intende aiutare chi soffre di celiachia a vivere con facilità un’esperienza di gusto senza compromessi, come?  

“Esattamente! Free Eat collega le migliori realtà di fresco e artigianale 100% gluten free, lactose free, permettendo la spesa dei loro prodotti, direttamente da casa, in tutta Italia! Così non esisteranno più compromessi dettati da limiti territoriali, distanze, reperibilità di prodotti artigianali o tipici. Inoltre, Free Eat vuole intervenire anche collegando gli stessi produttori a locali, strutture alberghiere etc. che ancora non gestiscono opzioni free from o, se lo fanno, lo fanno con la soluzioni industriali e confezionate. Pensate ad un croissant vero al mattino al bar sotto casa e non a dei biscotti imbustati (che magari contengono anche lattosio!)”.

Lo spirito di Celiakè coincide con il suo, cioè puntare a generare una nuova socialità dove tutti possano condividere il piacere del buon cibo. Si fa abbastanza oggi per diffondere questa “cultura” inclusiva?

“Credo che oggi si stia muovendo qualcosa e Free Eat, così come Celiakè, ne siano la prova tangibile. C’è però, ancora molto da fare, soprattutto nel diffondere il messaggio che è necessario aprirsi ad opzioni free from ed informarsi. Anche i locali più tradizionali devono capire che la tradizione va conservata e riadattata per tutti, anche perché i numeri parlano chiaro: gli intolleranti stanno aumentando così come i celiaci (+300% negli ultimi 10 anni), quindi non aprirsi ad opzioni ‘senza’, significa rimanere un po’ fuori dai giochi. Noi vogliamo supportarli per rendere l’inclusione più facile e possibile così da non avere più scuse per non essere inclusivi!”.

Redazione Agenfood

Redazione Agenfood

Agen Food è la nuova agenzia di stampa, formata da professionisti nel campo dell’informazione e della comunicazione, incentrata esclusivamente su temi relativi al food, all’industria agroalimentare e al suo indotto, all’enogastronomia e al connesso mondo del turismo.

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