(Agen Food) – Belpasso (Ct), 17 mag. - di Olga Iembo – Portare il gusto…

Celiakè, Visconti: con Pasticcerando Senza Glutine esploro una cucina piena di gusto in modo creativo e consapevole
(Agen Food) – Roma, 16 apr. – di Olga Iembo – Consapevolezza, creatività, fantasia, passione e determinazione. Sono questi gli ingredienti di una cucina naturalmente sana, autentica, e soprattutto buona e gustosa. Lo assicura Silvia Visconti, blogger di Pasticcerando Senza Glutine e autrice di testi a tema, che in vista della sua partecipazione a Celiakè, il primo festival itinerante dedicato al mondo gluten-free che debutterà a Roma dal 16 al 18 maggio (apertura al pubblico il 17 e 18), nella location del Borgo Boncompagni Ludovisi, ha raccontato molto di sé e del suo mondo ad Agen Food.
Silvia ha 33 anni, celiaca dal 2003, nata e cresciuta nella periferia milanese, è stata proprio la diagnosi della malattia a spingerla a scoprire il suo amore per la cucina sana e naturale senza glutine. Da autodidatta comincia a imparare, studiare, sperimentare e miscelare farine ed ingredienti sempre diversi, e trascrive tutto sul suo quadernino. Finchè un giorno, spinta da un’amica, decide di condividere online le sue ricette, così prende vita il sito www.pasticcerandosenzaglutine.it., e presto spopola anche su Instagram. Quando i tempi sono maturi realizza il suo sogno di scrivere un libro: “La mia cucina naturale SENZA GLUTINE” racconta il mondo delle farine naturalmente senza glutine e il loro uso in cucina con 75 ricette, dolci e salate, per dimostrare che mangiare senza glutine è facile, vario e gustoso. Ma non è tutto, segue poi un altro testo, “Pasticceria creativa Gluten Free. Dolci fantasie alla portata di tutti”, “innovativo – lo descrive lei stessa – diverso da quelli già esistenti”, interamente illustrato, che si rivolge ad adulti e bambini per i quali comprende una parte dedicata al Biscozoo: il simpatico zoo di frolla, un’idea di grande successo nata sui canali social, in cui prendono vita animaletti biscotto realizzati con coloranti naturali. Altro che limiti per la celiachia, Silvia è inarrestabile… la sua ricetta per la Crostata variegata di fine estate, tanto per fare un esempio, fa più di 14 milioni di visualizzazioni! E a maggio Silvia sarà ospite a Celiakè, una tre giorni ricca di iniziative di ogni genere, per grandi e piccini, come piace a lei.
Silvia, sarà presente a Celiakè, il primo Festival itinerante gluten free, con il suo motto “senza glutine non vuol dire senza gusto”. Perché, come lei dice, la cucina senza glutine non è un ostacolo, ma un’opportunità…
“Assolutamente sì, e sono felicissima di partecipare ad un evento così importante per il mondo del senza glutine come il CeliaKè. Il mio motto ‘Senza glutine non vuol dire senza gusto’ nasce dalla mia esperienza personale e dalla voglia di sfatare un grande pregiudizio: spesso si pensa che la cucina senza glutine sia triste e limitante. In realtà, per me è stata l’occasione di scoprire un mondo nuovo, fatto di ingredienti naturali, farine diverse e sapori autentici che non avevo mai avuto modo di conoscere prima. La celiachia viene spesso considerata solo come un limite e un disagio sociale, ma ci si dimentica di una grande opportunità che ci offre, ossia quella di esplorare la cucina in modo creativo e consapevole, riscoprendo materie prime genuine e combinazioni sorprendenti. Attraverso le mie ricette, voglio dimostrare che ci si può alimentare in modo consapevole, con gusto e qualità senza mai rinunciare al piacere di stare a tavola. Partecipare a CeliaKè significa condividere tutto questo con altre persone, dimostrare che la cucina gluten free può essere appagante e inclusiva, e portare un messaggio positivo e concreto a chi vive la celiachia o semplicemente vuole testare nuove farine per le sue ricette fatte in casa”.
Lei è stata capace, in effetti, di tramutare in opportunità la celiachia da cui ha scoperto di essere affetta, perché ha cominciato ad appassionarsi alla cucina gluten free e tutto questo è diventato Pasticcerando. Una strada particolarmente efficace per fare comunicazione, soprattutto nei confronti dei più giovani, su un tema che è ancora considerato “delicato” e poco conosciuto vero?
“Si. Quando ho ricevuto la diagnosi di celiachia, oltre vent’anni fa, mi sono trovata di fronte a un mondo completamente nuovo e, come spesso accade, all’inizio ci si sente spaesati. Ho scelto però di trasformare questa sfida in un’opportunità, iniziando a mettermi all’opera in cucina con preparazioni molto semplici che rispecchiassero i miei gusti. Ho iniziato a sperimentare con ingredienti nuovi e tecniche diverse, e così è nato Pasticcerando Senza Glutine, uno spazio virtuale in cui condivido non solo ricette, ma anche consigli pratici che derivano dalle mie conoscenze da autodidatta e un po’ del mio mondo genuino. Mi piace raccontare la celiachia in modo autentico e positivo, puntando su una cucina che non esclude ma include, che non rinuncia al piacere ma lo valorizza. Attraverso i miei canali, cerco di dimostrare che la celiachia non è un ostacolo, ma piuttosto un’occasione per riscoprire il cibo con occhi nuovi e con un’attenzione particolare alla qualità e alla salute”.
E poi ci sono i suoi libri, pieni di ricette belle da vedere e buone da mangiare. Colpisce uno dei commenti a un suo testo, in cui un lettore scrive: “Ecco FINALMENTE ciò che mancava! Un libro di ricette senza glutine CREATIVE e non le solite classiche tutte uguali che si vedono per i celiaci… e non solo! Lo consiglio davvero a TUTTI!”. Silvia, è vero dunque ciò che molti pensano, e cioè che ancora il celiaco è relegato per lo più in un mondo di sapori insignificanti, poco curati, poco appetibili e senza gusto?
“Purtroppo sì, è vero: ancora oggi c’è una percezione diffusa che la cucina senza glutine sia sinonimo di piatti poco invitanti e senza sapore. Questo pregiudizio è in parte dovuto al fatto che per molto tempo le proposte senza glutine sul mercato erano davvero limitate e poco curate dal punto di vista del gusto e della qualità. Proprio per questo, nei miei libri, ho voluto raccogliere preparazioni casalinghe, genuine, buone e semplici. L’idea è di offrire un’esperienza culinaria che non faccia sentire chi è celiaco ‘diverso’ o ‘penalizzato’, ma che anzi possa essere apprezzata da tutti, indipendentemente dalle esigenze alimentari. Ogni ricetta nasce dal desiderio di cambiare prospettiva e dimostrare che anche senza glutine si può mangiare con gusto e soddisfazione!”.
Lei fa saggiamente notare come spesso si associ la celiachia a privazione, dimenticando che anche in natura esistono innumerevoli farine naturalmente senza glutine tutte da scoprire e con ottime qualità nutritive. Contesti e occasioni come Celiakè, in cui si confrontano tante figure diverse, con varie competenze, e con diverse esperienze, con voci di vario genere e tipologia di comunicazione diverse, quanto sono importanti per arrivare a cambiare le cose in meglio?
“Eventi come CeliaKè sono fondamentali, perché rappresentano un’opportunità per fare rete, confrontarsi e soprattutto per diffondere consapevolezza e corretta informazione. In natura esistono tantissime farine naturalmente senza glutine, ognuna con caratteristiche e proprietà nutrizionali straordinarie, e la diagnosi di celiachia può diventare un’opportunità per riscoprire materie prime dimenticate, imparare nuove tecniche di cucina e ampliare il proprio stile alimentare. Per questo mi piace parlare di cucina gluten free come di un viaggio alla scoperta di sapori nuovi, ma perché questo messaggio arrivi forte e chiaro è necessario che a comunicarlo siano più figure, ognuno con le proprie esperienze e la propria storia da raccontare. Partecipare a CeliaKè per me significa proprio questo: contribuire a diffondere un messaggio positivo e far capire che, con un po’ di curiosità e creatività, la cucina gluten free può diventare fonte di ispirazione per tutti!”.
Silvia la sua forza d’animo, la buona volontà e l’entusiasmo, ed anche il supporto di chi le è stato vicino come dice lei, le hanno consentito di tagliare grandi traguardi proprio “grazie” alla celiachia, se così si può dire. Ma molti giovani soffrono per la diagnosi della malattia e rimangono incastrati in una trappola di luoghi comuni limitando la propria socialità. Cosa dire a loro e soprattutto a chi gli vive accanto?
“Capisco benissimo quando si parla di limitare la socialità, perché l’alimentazione fuori casa trovo che, ancora oggi, sia l’aspetto più complesso da gestire di questa patologia. Al momento della diagnosi poi, sembra di trovarsi intrappolati in una realtà che ti esclude e ti limita. Col tempo e con pazienza però si impara a comprendere che la celiachia non deve essere vista come una condanna, ma come un’opportunità per prendersi cura di sé e imparare ad alimentarsi in modo più consapevole. Quello che vorrei dire ai giovani che vivono questa condizione è di non sentirsi ‘diversi’, anche perché, se si segue una dieta rigorosa senza glutine con la dovuta attenzione, la celiachia non è nulla di grave in confronto alle molteplici patologie gravissime che, ahimè, affliggono tante persone e talvolta, anche giovani e bambini. A chi vive accanto a una persona celiaca, invece, vorrei dire di non fare mai sentire ‘sbagliato’ o limitato il soggetto celiaco. La sensibilità e la comprensione fanno una differenza enorme, soprattutto all’inizio. Essere di supporto significa anche informarsi, imparare a cucinare senza glutine insieme e fare in modo che nessuno si senta escluso o ‘scomodo’ solo per il proprio regime alimentare”.

