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Erotic Lunch, un’esperienza multisensoriale. Senith: “I piaceri del palato e dell’amore passano attraverso la bocca”

Tempo lettura: 6 minuti

(Agen Food) – Roma, 03 nov. – di Olga Iembo – Un progetto artistico in cui la cucina ha un ruolo centrale, ma soprattutto una “porta” che conduce a uno spazio dove assaporare sensazioni di libertà, stupore nella scoperta, emozioni languide nell’accendersi dei cinque sensi.

E’ Erotic Lunch, un convivio in cui cibo ed eros si mescolano lungo un percorso multisensoriale arricchito da musica, poesia, narrazione, spettacolo, e interazione fra pubblico e artisti che, insieme sul palco, condividono la performance in un clima eccitante e intrigante ma, allo stesso tempo, distensivo e accogliente. L’idea è quella di viaggiare leggeri al di sopra dei tabù che notoriamente imbrigliano la naturalezza del godimento a tavola come nell’eros, riscoprendo le sfaccettature dei propri desideri e liberando la capacità di viverle con mente e spirito scevri dall’impaccio legato al timore del giudizio.

Il primo appuntamento della trilogia Erotic Lunch si è tenuto lo scorso 21 ottobre, ma le cene in cui vengono serviti i piatti del desiderio affidati alla competenza dello chef Anna Lucia Santoni, accompagnati da esibizioni d’arte, teatro, reading, burlesque, clownerie, bodyart, poesia e musica, proseguiranno i sabati 18 novembre e 16 dicembre alle ore 20.30 al Teatro Arciliuto di Roma. Ideatrice e regista dello spettacolo è Senith, performer, attrice, “artivista” queer, curatrice di workshop, eventi, laboratori e produzioni da oltre quindici anni. Ha performato in 3 continenti, lavorando nella sperimentazione dei generi, dei ruoli e dell’immaginario erotico e ha rappresentato la prima costruzione performativa femminile in Drag in Italia.

E’ proprio Senith a spiegare di più su Erotic Lunch ad Agen Food.

Senith, come è nata l’idea di questi spettacoli così particolari?

“L’Erotic Lunch nasce nel 2015. L’idea era proprio quella di mettere insieme in un unico appuntamento quelli che per me sono i piaceri fondamentali della vita: arte, cucina e erotismo. Le arti coinvolte sono diverse, la cucina ci può intrigare anche attraverso quegli ingredienti che consideriamo quotidiani, l’erotismo è sostanzialmente tutta una questione di testa”.

Eros e cibo, un binomio universalmente riconosciuto come inscindibile. Qual è il fondamento di questo legame?

“Il rapporto esiste dalla notte dei tempi e non è solo metaforico! Pensiamo a un testo come al Cantico dei Cantici di Salomone, uno dei testi sacri accolti nella Bibbia: il legame tra frutti della natura e amore è trionfale: ‘I tuoi seni sembrano datteri. Siano per me i tuoi seni come grappoli d’uva e il tuo respiro come profumo di mele’. Ma i confini che noi stessi abbiamo messo, anche solo attraverso il linguaggio, sono spesso impalpabili. Si consuma un rapporto e si consuma un pasto. L’appetito è bisogno di cibo e bisogno di sesso. Le parole che usiamo sono le stesse: si può restare digiuni, avere fame, mangiare con gli occhi, essere cotti a puntino, nutrirsi dell’altro, mangiarlo di baci, essere divorati dalla gelosia! I piaceri del palato e quelli dell’amore passano attraverso la bocca, con cui mangiamo, sussurriamo, baciamo. Cibo e parole accendono la passione. Erotismo e gastronomia sono ciò che ci fanno godere consapevolmente, sono la messa in scena del gusto”.

Nello spettacolo che lei ha ideato però c’è anche altro: scene teatrali, letture a sfondo erotico, musica, danza, burlesque. Qual è l’obiettivo più generale di questi eventi?

“L’arte che racconta cibo e eros è sconfinata. C’è stata tanta ricerca per creare i tre spettacoli di Erotic Lunch. Letteratura, musica, poesia sono imprescindibili da questo tema. Tutto il mio percorso artistico è legato a una rappresentazione dei corpi e dei desideri che sia molteplice e non stereotipata. Portare in scena il concetto di erotismo e farlo da donna, ci permette di aprire scenari multiforme in cui sia assente il giudizio e la vergogna. Pur essendo uno spettacolo teatrale a tutti gli effetti, sperimentare una dimensione di gioco, leggerezza, positività, parlando di sensualità, è un mezzo potentissimo di consapevolezza”.

Senith, lei e gli altri protagonisti dello spettacolo accompagnate in un percorso multisensoriale gli ospiti che sono parte attiva delle serate, come?

“Intanto il rapporto tra performer e spettatori è strettissimo. Non c’è una distanza. Il pubblico cena sul palcoscenico in mezzo a noi. Da due stagioni siamo al Teatro Arciliuto, nel cuore di Roma, che ci offre un ambiente allo stesso tempo intimo e carico di storia. Ci prendiamo cura delle esigenze della cena, interagiamo, parliamo, coccoliamo, cerchiamo di prenderci cura di ognuno. Questo è il motivo per cui le nostre cene sono sempre per un numero limitato di persone, generalmente non più di una trentina. C’è un’esperienza guidata, che attraversa i sensi. A volte il cibo si può gustare senza vederlo, altre volte bisogna toccarlo (lo sapevate che una volta mangiare senza toccare il cibo con le mani era considerato peccato??!) e c’è un’atmosfera di gioco che pervade tutta la serata”.

Non è certo la prima volta che proponete questi spettacoli. Quale è stata in passato la risposta del pubblico? Chi viene a condividere l’esperienza cosa si aspetta secondo lei?

“La luce negli occhi degli spettatori, a fine serata, è impagabile. Racchiude tutto il significato di questo progetto artistico che, attraverso i sensi e la mente arriva nell’anima. Per questo succede spesso che i nostri ospiti anche ritornino. A volte le persone si fanno fuorviare dal titolo. Ma è un gioco, una provocazione. Quando si comprende lo spirito di Erotic Lunch, ci si sente a casa”.

La chef Anna Lucia Santoni mette in tavola ciò che è in linea con l’“intenzione” dello spettacolo. Come trovate la sintonia su ciò che verrà proposto agli ospiti?

“Anna Lucia oltre che Chef è una appassionata di teatro. Non poteva che essere lei la nostra ‘drammaturga del gusto’. Ha amato lo spirito di Erotic Lunch da subito ed è stata più volte cliente, prima di entrare nello staff. Ogni appuntamento ha un tema diverso. Con I Cinque Sensi, ogni portata deve esaltare un senso, con I Frutti Proibiti gli ingredienti devono essere tra quelli che, nel corso dei secoli, sono stati demonizzati perché avrebbero portato sventure e perdizione. Ma lo direste che si tratta di alimenti come il pomodoro, la mela, il basilico o il cioccolato? E con Afrodisia può sperimentare più liberamente perché non è il piatto in sé ad essere afrodisiaco ma è come si racconta a renderlo tale. Incrociando gli elementi drammaturgici dello spettacolo con l’offerta di stagione, i suoi manicaretti sono da leccarsi le dita!”.

Dove può arrivare la frontiera degli Erotic Lunch?

“Negli anni lo abbiamo declinato in diversi modi. Oltre agli spettacoli completi, che prevedono anche cinque portate da seduti a tavola, abbiamo presentato i ‘Morsi’ ovvero dei piccoli assaggi di Erotic Lunch in gallerie d’arte, bistrot, centri culturali, eventi aziendali. Lo abbiamo in formato home restaurant e lo facciamo anche per feste private, in estate, ad esempio, in una bellissima villa romana, a bordo piscina. Ora sta per nascere una versione aperitivo che debutterà al Centro Culturale Artemia di Roma il prossimo febbraio. Il cast artistico è composto di 7/8 persone per cui ogni sera si avrà un’esperienza diversa. Voglio citare i miei complici, poiché la drammaturgia è collettiva: Amy Lee Scarlett, Black Angel, Daina, Dylan, Electra, Shimmering Light. Il piacere dei sensi e del gusto fanno parte della nostra cultura, quindi vogliamo arrivare sempre più lontano!”.

Ha altre idee per il futuro?

“C’è un nuovo spettacolo in cantiere che mi vedrà tra le interpreti, questa volta per la regia di Francesca Romana Miceli, che approda su tutt’altri lidi, quelli del teatro civile. Debutterà a gennaio allo Spazio 18 di Roma. Ci sono i miei laboratori annuali e intensivi sulla performance. Insomma, c’è sempre il bisogno vitale di energie creative in circolo!”.  

Redazione Agenfood

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