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Il cuore della Sicilia negli Emirati Arabi: l’avventura dello chef Antonino Laudani

(Agen Food) – Biancavilla (Ct), 16 ago. – di Giulia Ippolito – Originario di Biancavilla, in provincia di Catania, Antonino Laudani non ha mai avuto paura di viaggiare per far conoscere la sua cucina: dal Congo, dove a Brazzaville nel 2015 aprì il suo primo ristorante, alla Turchia, alla Spagna. Durante il Covid, si sposta in Inghilterra ed infine, negli Emirati Arabi, prima a Ajman e dopo a Ras al-Khaimah.

Agen Food ha raccolto la testimonianza di uno chef che porta alta la bandiera della cucina italiana all’estero, fra innovazione e rispetto delle sue origini.

Raccontaci della tua storia. Cosa ti ha portato negli Emirati Arabi?

“Sono arrivato negli Emirati Arabi grazie a un amico che aveva bisogno di uno chef per un ristorante ad Ajman. Ho lavorato lì per due anni, e successivamente mi sono trasferito in un altro ristorante dove lavoro da circa dieci mesi. Sono partito dall’Italia nel 2016, principalmente per una serie di motivi legati alla mancanza di realizzazione professionale. Sentivo che l’Italia non mi offriva le opportunità che cercavo per crescere e sperimentare nella mia carriera culinaria”.

Quali piatti della tua terra porti nel tuo ristorante?

“Amo spaziare tra diversi piatti di pesce, un ingrediente a cui sono particolarmente affezionato. Mi piace innovare e creare combinazioni che rispecchino l’ambiente in cui mi trovo, cercando di realizzare piatti che siano non solo gustosi, ma anche visivamente accattivanti. Uno dei piatti che preferisco proporre è il risotto, in tutte le sue varianti e sapori. Cerco di fondere tradizione e innovazione, portando un tocco italiano anche nei piatti locali”.

Come reagiscono i tuoi commensali alle proposte culinarie italiane?

“I piatti italiani sono sempre molto apprezzati. I nostri ospiti adorano la pasta fresca e i dolci interpretati in chiave italiana. Spesso rimangono colpiti dalla qualità degli ingredienti e dalla cura nella preparazione, elementi che cerco sempre di valorizzare al massimo”.

Cosa spinge un giovane a trasferirsi così lontano da casa? Quali consigli puoi dare agli aspiranti chef che vogliono costruirsi una carriera?

“Le motivazioni sono sempre personali. Io credo fermamente nell’importanza di ascoltare le proprie sensazioni. Se una persona non si sente a proprio agio in un luogo, avverte un senso di disagio e inadattabilità, è importante vincere le proprie paure e affrontare un cambiamento radicale, anche se ciò significa allontanarsi dagli amici e dagli affetti. La vita è preziosa e merita di essere vissuta pienamente. Ho conosciuto molte persone, anche fuori dal mondo della ristorazione, che dopo i 40 anni hanno capito di non stare bene dove erano e hanno scelto di trasferirsi altrove per stare meglio. Ai giovani aspiranti chef consiglio di imparare bene le basi della cucina italiana, magari frequentando una buona scuola alberghiera. Dopo aver acquisito esperienza sul campo, è importante esplorare altre cucine che li ispirano. Se, ad esempio, si è interessati alla cucina giapponese, è essenziale andare in Giappone per imparare direttamente dai maestri. Questo vale per molte altre cucine. Spero di poter essere d’ispirazione per coloro che hanno paura di fare il grande passo. Se avete domande sugli Emirati Arabi Uniti o sulla mia esperienza di espatrio, non esitate a contattarmi su Instagram alla pagina “Gourmet Food Solutions” o via email a laudani.anto@gmail.com”.

Redazione Agenfood

Redazione Agenfood

Agen Food è la nuova agenzia di stampa, formata da professionisti nel campo dell’informazione e della comunicazione, incentrata esclusivamente su temi relativi al food, all’industria agroalimentare e al suo indotto, all’enogastronomia e al connesso mondo del turismo.

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