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Intervista a Giuseppe Laria, Presidente del Consorzio di Tutela della Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP: “Vi racconto un capolavoro per palato, salute, economia”

Tempo lettura: 7 minuti

(Agen Food) – Vibo Valentia, 01 set. – di Olga Iembo – La chiamano “oro rosso di Calabria” per tanti motivi. Preziosa per il palato, per la salute, per le tasche, per l’economia di una regione che ha conquistato un “primato in squisitezza” anche attraverso questo suo prodotto assolutamente unico. E’ la “Cipolla rossa di Tropea”. Tutti conoscono questa denominazione, persino chi non ha avuto la fortuna di assaggiare davvero questo prodotto eccellente – considerato quanto diffusi siano i falsi spacciati come originali -, perché la sua fama viaggia più di quanto, ancora, riesca a fare il prezioso ortaggio. Ma a curarsi di spingere la “Rossa” verso traguardi sempre più ragguardevoli intende pensarci il Consorzio di tutela, nato dalla precisa volontà dei produttori locali di proporsi sul mercato con un prodotto di alta qualità che si distingue, appunto, per la sua unicità, valorizzandolo, promuovendolo e, soprattutto, tutelandolo.

Ortaggio senza tempo, secondo quanto spiegano dal Consorzio sembra che questa cipolla sia stata introdotta dai Fenici nella zona del vibonese 4.000 anni fa, e si sia diffusa via via fino a raggiungere un momento d’oro nel periodo borbonico, quando fu introdotta e richiesta dai mercati del nord Europa. I primi ed organizzati rilevamenti statistici sulla coltivazione della cipolla in Calabria sono riportati nell’Enciclopedia agraria Reda (1936 – 39). Poi, con l’intensificarsi degli scambi commerciali alla metà del 1950, fu anche conosciuta ed apprezzata nei mercati d’oltre Oceano.  

Da sempre base essenziale per ogni delizioso soffritto o bollito, la cipolla rossa si è pian piano conquistata uno spazio vastissimo sulle tavole con un’infinità di ricette per le quali risulta perfetta: dalle zuppe alle frittate, dalle salse alle insalate in cui si gusta fresca e a crudo, fino alle marmellate e ai dolci. Regna sovrana in tutte le cucine, da quelle familiari a quelle stellate, da quelle del Prêt-à-gouter a quelle dell’alta ristorazione. E ogni volta sa conquistare, ammaliare, stupire.

Questo straordinario prodotto, che vanta un rapporto qualità prezzo tanto conveniente, è presente tutto l’anno nelle sue diverse tipologie: fresco o disidratato al sole, quindi scollettato o intrecciato. E ciò che rende la Cipolla rossa davvero preziosa quanto desiderata è il fatto che possa essere prodotta solo e unicamente su quella porzione di territorio Calabrese che corre lungo tre province, e che oggi rappresenta senza che nulla possa tenerle testa: parte dei comuni di Fiumefreddo, Longobardi, Serra d’Aiello, Belmonte, Amantea, in provincia di Cosenza; parte dei comuni di Nocera Terinese, Falerna, Gizzeria, Lamezia Terme, Curinga, in provincia di Catanzaro; parte dei comuni di Pizzo, Vibo Valentia, Briatico Parghelia, Zambrone, Zaccanopoli, Zungri, Drapia, Tropea, Ricadi, Spilinga, Joppolo, Nicotera, in provincia di Vibo Valentia.

Rossa per via delle antocianine (composti polifenolici solforati appartenenti alla famiglia dei flavonoidi) di cui è ricca, la “Cipolla di Tropea” se coltivata in aree diverse da quelle citate perde le sue qualità fisico chimiche ed organolettiche. Le sue peculiarità dipendono, infatti, non solo dal suo corredo genetico, ma anche dalla sua interazione con l’ambiente che abbia precise caratteristiche del terreno, dalla vicinanza al mare, dalla durata del giorno, dalla temperatura, dall’umidità.

Unica, salutare, buona e ricercatissima, allora, il valore della Rossa non poteva che essere riconosciuto a livello istituzionale, e così il 28 marzo 2008 con Reg. CE n. 284/2008 della Commissione la Cipolla Rossa di Tropea Calabria è stata iscritta all’elenco Europeo delle “Denominazioni di Origine e Indicazioni Geografiche Protette”. A stretto giro, il 2 aprile 2008, il Mipaaf, con Decreto Ministeriale, ha incaricato I.C.E.A. – Istituto per la certificazione etica e ambientale -, di effettuare i controlli sull’IGP Cipolla Rossa di Tropea Calabria, registrata in ambito Unione Europea, e il 24 aprile 2008 è stato costituito il Consorzio di Tutela, per il perseguimento degli obbiettivi strategici più importanti per i marchi a denominazione di origine e indicazione geografica: “lotta alla contraffazione, promozione e concertazione con la Grande Distribuzione Organizzata”.

A raccontare tutto ad Agen Food è Giuseppe Laria, presidente del Consorzio di tutela della Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp.

Presidente, quali sono i principali compiti del Consorzio? Quanti i componenti e quale il giro d’affari?

“I principali compiti del Consorzio che da Tropea a Nicotera, passando da Fiumefreddo Bruzio, abbraccia tre province e coinvolge tanti giovani artigiani della terra, sono quelli della valorizzazione, del posizionamento sul mercato e della promozione di quella che è diventata ormai un’icona dell’agroalimentare calabrese e Made in Italy e tutelare il prodotto dal fenomeno della contraffazione. Dal 2008 ad oggi abbiamo registrato numeri straordinari. La produzione delle Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP è aumentata del 30% dal 2020 al 2022, raggiungendo i 380.000 quintali raccolti su un territorio complessivo di 1000 ettari coltivati. Attualmente le aziende che hanno la certificazione IGP sono 123 e nel 2022 il fatturato è vicino ai 20 milioni di euro alla produzione, contribuendo in modo significativo al PIL della Regione. La manodopera impiegata è poco oltre le 5 mila unità e per il 70% impiega addetti del territorio”.

Quasi tutti ormai conoscono la straordinaria e speciale Cipolla Rossa, ma se lei dovesse descriverla a chi non sa cosa sia cosa direbbe?

“Che è unica. Per la sua dolcezza e per la sua croccantezza è una delle poche cipolle al mondo a potere essere apprezzate e mangiate anche da crudo. Presenta, inoltre, innumerevoli proprietà che la rendono un autentico elisir di lunga vita. Eccezionale nel gusto e ottima per la salute: afrodisiaco naturale, antisettica, anestetica, diuretica, cura i reumatismi, il mal di testa, gli ascessi, alleato contro raffreddore e influenza, emolliente, antiasmatica, regola il tasso di colesterolo nel sangue, contro il diabete e le punture di insetti, allontana il rischio tumorale e preserva dall’invecchiamento. Grazie alla quercetina, migliora la performance sportiva. Composte per il 90% di acqua, 1% di proteine, pochissimi grassi e alcuni elementi minerali di rilievo quali potassio, calcio e fosforo. Il maggiore contenuto di acqua determina la presenza di tuniche carnose e succulente rispetto alle foglie coriacee delle altre varietà”.   

La Cipolla Rossa “viaggia” anche all’estero. In quali Paesi e con quali modalità?

“Siamo presenti in Inghilterra, Germania, Francia e Svizzera, attraverso i nostri principali importatori che operano su Torino, Milano, Verona, Padova. Tra i confezionatori del Consorzio c’è chi si adopera in forniture dirette, ma il fabbisogno e la richiesta del mercato nazionale attualmente assorbe forse il 90% della produzione”.

Quali sono le principali problematiche che riscontrate nelle attività dei vostri produttori? Di cosa ci sarebbe bisogno per reggere ancor meglio le sfide del mercato?

“Sarà che l’esperienza del Consorzio della Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP è relativamente giovane e che le aziende che fino a quel momento hanno lavorato in solitudine si sono dovute abituare come parte di un insieme, ma nonostante l’importante crescita registrata in questi anni, la filiera risente ancora di una sorta di corto circuito di comunicazione tra i diversi attori del Consorzio. Stiamo lavorando su questo fronte per creare un anello di congiunzione tra domanda e offerta. Le altre problematiche sono quelle che ci accomunano alle altre aziende e legate al momento storico. Come le altre esperienze imprenditoriali soffriamo anche noi di carenza di manodopera e per gli elevati costi di produzione”.

Il vostro prodotto, eccellenza italiana famosa in Italia e all’estero, unisce il carattere della “storicità” a quello della “modernità”, il primo per la tradizione di un ortaggio unico al mondo, la seconda per l’innovazione che caratterizza ormai i metodi e mezzi di lavorazione….

“È così. Da sempre continua ad essere utilizzato nelle cucine più comuni e nelle ricette della tradizione e sempre più viene reso protagonista nei piatti gourmet di chef stellati e pluripremiati, ambasciatori nel mondo di questo prodotto dalle qualità impareggiabili. La Rossa di Tropea favorisce l’incontro tra innovazione e tradizione”.  

I principali operatori del settore agroalimentare lamentano un forte problema rispetto al ricambio generazionale nel settore. I giovani non vogliono lavorare in agricoltura e allevamento?

“Avvertiamo in realtà un’inversione di tendenza. Sono sempre più i giovani ritorni alla terra, quelli che decidono di prendere in mano le redini di una tradizione di famiglia. C’è anche chi decide di investire su un progetto nuovo”.

So che c’è in programma a breve un appuntamento importante, un “Festival” che si ripete ormai da un po’…

“A fine settembre, e precisamente il 22, 23 e 24, con l’inizio dell’autunno daremo vita alla seconda edizione de La Tropea Experience – il Festival della Cipolla Rossa. Al centro dell’evento vi sarà la Dieta Mediterranea, celebrata e declinata attraverso diversi momenti dedicati anche alla tutela dell’ambiente, allo spreco alimentare, alla sostenibilità, al rapporto tra cibo e territorio e alle sue straordinarie e uniche qualità officinali. Protagonisti dei cooking show in Piazza Cannone, affiancati dagli chef calabresi Ercole Villirillo, Luigi Quintieri, Pierluigi Vacca, Giuseppe Romano, Enzo Barbieri, Francesca Mannis l’edizione 2023 de La Tropea Experience, vedrà il ritorno di grandi chef ed ambasciatori della Cipolla Rossa nel mondo: da Igles Corelli a Max Mariola, da Hironiko Shoda a Francesco Mazzei, fino a Antonino Esposito. Con loro ci saranno quest’anno anche Cristiano Tomei, vulcanico chef dalle radici toscane, amatissimo volto televisivo e una stella Michelin e Celestino Drago, lo chef amato dalle star di Hollywood, Pioniere della moderna cucina italiana nella west coast californiana”.

Quali altri progetti avete in serbo per il futuro, dove volete che arrivi la vostra straordinaria “Rossa”?

“Possiamo dire che la Cipolla Rossa di Tropea è già apprezzata dagli chef internazionali.  Continuare su questa strada, promuoverla oltre i confini regionali, è un obiettivo che vogliamo continuare ad seguire”.

Redazione Agenfood

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