(Agen Food) – Milano, 13 mag. – di Olga Iembo - Continua la crescita della…

Intervista al Direttore di Latte Sano, Simone Aiuti: “Fresco e locale fa la differenza”
(Agen Food) – Roma, 5 mag. – di Olga Iembo – “A livello mondiale, tutte le linee guida per una sana alimentazione indicano che il consumo di latte/yogurt si associa al mantenimento di un buono stato di salute e ne raccomandano un consumo quotidiano (Comerford et al., 2021); le linee guida italiane per una sana alimentazione (CREA 2019) raccomandano il consumo di 3 porzioni di latte al giorno pari a un quantitativo di 375 ml”. Tanto si legge sul razionale scientifico che sta alla base del “Decalogo per il corretto consumo di Latte & yogurt nell’alimentazione quotidiana”, elaborato dal Tavolo tecnico della sicurezza alimentare del Ministero della Salute (TaSiN) che, a sua volta, si è basato su diversi studi che hanno evidenziato gli effetti positivi per la salute del consumo di latte e yogurt, fonti tra l’altro di vitamine e sali minerali. Accompagna il Decalogo il position spot che recita: “Latte & Yogurt preziosi ad ogni età per cominciare la giornata, ma anche a merenda”.
Dunque: il latte è buono, sano, salutare, prezioso. Ma al messaggio lanciato dallo spot del Ministero bisogna aggiungere: il latte è un’indispensabile materia prima per tanti altri straordinari prodotti, come vuole in ogni modo di ribadire Simone Aiuti, direttore generale di Fattoria Latte Sano.
Il latte non è solo avvolgente colazione o fresca merenda, ma anche ogni delizioso momento in cui si gusta un prodotto che lo contiene, una delicata crema, un goloso gelato, una raffinata besciamella, una fragrante torta e chi più ne ha più ne metta.
Chi prepara piatti e prodotti in cui il latte è protagonista sa che la qualità di quell’ingrediente farà la differenza sul risultato finale, ma il consumatore non sempre riflette sul fatto che la bontà del latte rende speciale ciò che assaggia. Va da sé che, parlando di Alta qualità, di Latte fresco, e Latte biologico, il livello sale, come sanno aziende e consumatori che, nel Lazio, si fidano di Fattoria Latte Sano per questo importante alimento. Gli Allevamenti Fattoria Latte sono nati nel 1949 e, nell’arco di un decennio, hanno visto la stalla evolversi fino a divenire tra le più avanzate d’Italia tecnologicamente. Oggi l’Ariete Fattoria Latte Sano ha raggiunto una produzione che si attesta sui 2.000 quintali di latte giornalieri, munti esclusivamente nelle campagne romane per poi percorrere pochi chilometri fino ai consumatori cui la filiera corta, accurati controlli sanitari e un delicato trattamento di pastorizzazione vogliono assicurare un prodotto altamente genuino.
Un prodotto che deve riappropriarsi del suo ruolo fondamentale, preziosa gemma della dieta mediterranea, e che a Latte Sano ci si sforza di promuovere seguendo l’evoluzione del tempo e del mercato, dal fresco bicchiere via via fino al gustoso “Gelato di Fattoria”, la new entry della stagione e nuovo gusto artigianale dell’estate 2023. E’ proprio il Direttore Generale Aiuti a raccontare tutto ad Agen Food.
Direttore, chi dice Latte Sano dice?
“Dice Latte Fresco Locale di Alta Qualità, siamo il terzo operatore nazionale nel mercato del latte fresco pastorizzato con una quota di mercato a volume nella GDO pari a circa il 6,3%, ed il secondo operatore nella regione Lazio (mercato di riferimento della società) con una quota di mercato a volume pari al 33%. Sicuramente pensando a Latte Sano, si pensa ad una azienda molto vicina al territorio ed alle famiglie, perché da oltre 70 anni facciamo arrivare il latte sulle tavole dei consumatori, nei bar, nelle pasticcerie, nelle gelaterie, complessivamente raggiungiamo oltre 9000 esercizi commerciali in tutto il Lazio”.
Il latte e i suoi derivati sono alimenti cardine della dieta mediterranea ma il consumo si è notevolmente ridotto negli ultimi anni, ci dia il suo punto di vista. Il Lazio come si attesta in questo quadro? Dopo una vostra recente indagine avete parlato di “un feeling ritrovato tra la generazione Z ed il latte, in tutte le sue modalità di utilizzo”.
“Si purtroppo anche nel Lazio e per abitudini di consumo – il momento della colazione non sembra più essere un “pasto” vero e proprio ma un momento fugace, le famiglie non si riuniscono più come prima intorno ad un tavolo consumando una colazione con calma, piuttosto bevono qualcosa velocemente prima di iniziare la giornata; inoltre l’arrivo sul mercato di tante “bevande” alternative al Latte, e aggiungerei i ‘falsi miti’ sul latte che è grasso e fa male, il fenomeno delle intolleranze alimentari, purtroppo hanno contribuito ad allontanare il consumatore da questo prodotto ed a ridurne i consumi. Devo dire che oggi stiamo assistendo fortunatamente invece ad una inversione di tendenza dove medici e nutrizionisti stanno tornando a consigliare il consumo di latte anche sotto regimi di alimentazione controllata”.
Alla prima edizione di “Roma è Gelato”, che si è conclusa il 1° maggio, Fattoria Latte Sano è stata partner della manifestazione fornendo latte fresco alta qualità, latte fresco biologico e panna fresca per il gelato offerto in degustazione. Quale è stata la motivazione di questa scelta?
“Abbiamo bisogno di far capire ai consumatori che il Latte non è soltanto il prodotto della colazione, ma è un vero e proprio ingrediente, una materia prima importante fondamentale per la riuscita di alcune ricette, come ad esempio il cappuccino che cambia se fatto con un latte diverso dal fresco locale, stessa cosa per il gelato artigianale, per avere un buon prodotto finale si deve partire da una materia prima d’eccellenza e ovviamente il consumatori in alcuni casi non ci pensa, non abbina il gusto e la bontà di quella ricetta anche alla nostra materia prima, e questa è la motivazione che ci ha portato ad essere main sponsor dell’evento. Inoltre come tutti gli eventi di questo genere abbiamo sempre l’opportunità di incontrare famiglie e far gustare i nostri prodotti e questo ci piace”.
Gli ultimi anni sono stati particolarmente difficili a causa della pandemia e, adesso, della guerra nel cuore dell’Europa. Quali sono state le più grandi difficoltà e come avete reagito a tutto questo?
“Abbiamo dovuto far i conti con l’aumento dei costi di produzione e della nostra materia prima. Tutta la filiera ha avuto dei problemi che mai nella storia si erano presentati. Durante la pandemia molti esercizi commerciali sono rimasti chiusi per moltissimi mesi, i consumi fuori casa si sono letteralmente fermati, e ci sono voluti oltre due anni per tornare alla normalità. In quel periodo abbiamo avuto grossi problemi a gestire la riduzione dei consumi di latte fresco, proprio nei bar, nelle gelaterie ecc. Ma abbiamo continuato a garantire la raccolta di tutto il latte presso ciascun allevamento, abbiamo garantito l’occupazione a tutti i dipendenti, continuando a servire i clienti che erano ancora operativi, e persino i consumatori a casa, attivando in brevissimo tempo un servizio a domicilio! Poi è arrivata la guerra e la crisi inflazionistica che ha fatto alzare i costi alle stelle e purtroppo questo fenomeno sta ancora gravando sui consumi, soprattutto dei prodotti freschissimi e ad alto valore aggiunto come il latte fresco. L’aumento dei costi energetici ha generato un innalzamento progressivo dei costi che perdura ancora oggi. In questa situazione abbiamo provato a ‘calmierare’ i prezzi, non ribaltando tutti questi aumenti sui consumatori proprio per evitare che il prodotto venisse venduto ad un prezzo troppo elevato. Non è stato semplice, tutta la filiera ha perso margini, ma è bene sottolineare che c’è stata sempre una grande collaborazione ed un dialogo aperto con tutti gli allevatori e con la Grande Distribuzione; tutt’ora il mercato non si è ancora assestato e ci sono ancora forti tensioni sui prezzi. La garanzia di sostegno agli allevatori per noi è davvero importante siamo fortemente convinti che la filiera del latte fresco locale sia un ‘tesoro’ da difendere soprattutto per il valore aggiunto che può fornire al territorio”.
Direttore la politica dell’attuale governo sembra improntata a esaltare settori come il vostro, soprattutto dal punto di vista del coinvolgimento di nuovi giovani lavoratori. Come farlo al meglio secondo lei?
“Credo che la politica dovrebbe sostenere le imprese del territorio proprio con lo stesso obiettivo che dicevamo prima: salvaguardare le imprese del territorio che riescono a garantire prodotti d’eccellenza che senza di loro noi non avremmo ma che neanche i consumatori potrebbero trovare sulle loro tavole. L’Italia è conosciuta nel mondo anche per il buon cibo, per i prodotti alimentari d’eccellenza, che tutti cercano di copiare, e quindi riteniamo giusto stimolare i giovani ad investire il proprio futuro nel settore dell’agricoltura e dell’agro industria per continuare a valorizzare le nostre produzioni, in particolare le filiere ad alto valore aggiunto come quelle locali”.
Sostenibilità e promozione del territorio. Latte Sano come risponde a queste sfide?
“Come dicevo prima siamo sempre a fianco della filiera e promuoviamo fortemente il latte fresco locale che rimane il nostro core business, anche di recente siamo usciti con una campagna pubblicitaria che recitava “Dalla tua Terra alla tua Tavola” il sostegno del prodotto di eccellenza del nostro territorio è sempre messo in prima battuta per noi. Nel Lazio abbiamo una prevalenza di stalle a gestione familiare, medio piccole, perfettamente integrate con il territorio, c’è una bassa densità di capi che insistono nella nostra regione e ci sono diverse realtà come la nostra che hanno investito sulla filiera locale a ‘chilometro zero’, questo è l’approccio giusto per guardare al futuro”.
Direttore ci dia una buona anteprima sui vostri prossimi progetti.
“Ne abbiamo tanti e tutti sono improntati sulla stessa linea, continuare a lavorare sul Latte Fresco Locale e far informazione e formazione sui consumatori relativamente al concetto che il Latte oltre ad essere un alimento da consumare regolarmente, con un ruolo importantissimo nella dieta mediterranea, perché è anche una materia prima d’eccellenza che viene utilizzata da mani sapienti barman, pasticceri, gelatieri, pizzaioli e chef per consentirgli di fornirci piatti d’eccellenza del nostro territorio. In Italia si consuma ancora poco latte rispetto alle linee guida dell’INRAN, quindi vuol dire che c’è ancora molto da fare in questa direzione ed in questo impegno non possiamo essere lasciati soli, è necessario anche l’aiuto delle Istituzioni locali e nazionali. Vorremmo inoltre continuare a lavorare su e con i ragazzi, sono loro il nostro futuro ed è con loro che va costruita la consapevolezza in cucina, e nello stile di vita da tenere, pertanto saremo partner anche di iniziative sportive perché il Latte, la sana alimentazione e il sano stile di vita sono strettamente collegati”.
