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Museo dell’Olio di Grottaferrata: “Il futuro è nelle radici”

(Agen Food) – Grottaferrata (Rm) – di Giulia Ippolito – Il 29 novembre apre al pubblico il “Villino Rosso – Museo dell’Olio” nella storica Tenuta Villa Cavalletti, situata nei Castelli Romani, dopo un recupero a cura del gruppo Tierre. Questo museo rappresenta il primo percorso espositivo dedicato alla cultura olivicola e agricola di questa zona, arricchito da un frantoio novecentesco e un laboratorio olfattivo innovativo.

La tenuta, che si estende su 27 ettari di paesaggio storico e naturale, ospita un’esposizione permanente che esplora l’archeologia agricola e industriale locale, offrendo un itinerario del gusto che va dall’uliveto monumentale alla degustazione dell’olio finito.


Tiziana Torelli, ingegnere ambientale dell’Azienda Agricola Tierre ci ha raccontato il progetto di questo ambizioso Museo:
“L’obiettivo di questo progetto è stato quello di raccontare una tradizione produttiva che ha sempre mantenuto alti standard di qualità. Si può parlare di tradizione storica perché il Villino, costruito nel 1600, è sottoposto a vincolo del Ministero dei Beni Culturali, che ne certifica la storia. Al piano terra, infatti, vi era un laboratorio per la produzione di olio e vino, mentre al primo piano si trovava la zona residenziale, dove viveva il fattore.


Questo luogo, oggi, racconta la storia dei Castelli Romani, e in particolare di Grottaferrata. Il sogno che ha guidato questo progetto è stato quello di restituire alla comunità un luogo sconosciuto, perché Villa Cavalletti non è affatto conosciuta, e ancor meno lo è la tradizione olivicola di qualità di questo territorio. Inoltre, l’obiettivo è stato anche quello di avvicinare la comunità locale e i visitatori a esperienze che li riconnettano alla natura, proprio come esprimeva Andrea Roggi con la sua opera, “Il futuro è nelle radici”.

Questo museo vuole essere proprio questo: un luogo di cultura, di esperienze, ma anche di ricerca e innovazione.
Migliorare e continuare a sperimentare con i nostri prodotti è il nostro motore, ma la nostra è un’ottica collettiva, per attirare le persone e farle immergere nella cultura del nostro territorio.”

L’obiettivo del museo è sensibilizzare il pubblico alla tradizione olivicola dei Castelli Romani, mettendo in evidenza la sostenibilità e la filiera dell’olivicoltura locale. In un contesto in crescita come l’oleoturismo, il museo promuove un turismo rurale che aiuta a ridurre il sovraffollamento turistico di Roma, stimola i giovani a restare nelle aree rurali e supporta l’economia agricola locale, contribuendo a mantenere il paesaggio.


Durante la presentazione del progetto è intervenuto anche l’architetto Dario Biello:
“Il frantoio è stato riportato alla luce com’era ai tempi dei padri gesuiti, che hanno costruito Villa Cavalletti a Grottaferrata. Il lavoro è stato ricollocare tutti gli elementi per fornire un racconto di memoria del Novecento. Il Novecento è il secolo su cui si basa una delle sfide che ci sta più a cuore, uno dei motori che ha mosso questo progetto: mettere al centro la rigenerazione urbana, ambientale e sociale”.


Il Villino Rosso – Museo dell’Olio si propone come centro di ricerca e divulgazione, dove i visitatori possono partecipare a esperienze immersive. La visita inizia con una passeggiata tra i 3000 ulivi secolari, parte del Presidio Slow Food dal 2022, e prosegue con un tour nelle sale espositive che trattano la storia dell’olio e i moderni processi di produzione sostenibile. I visitatori possono anche partecipare a degustazioni guidate da esperti sommelier e analisti sensoriali, esplorando le caratteristiche aromatiche e organolettiche dell’olio extravergine. Il percorso si conclude alla bottega di Villa Cavalletti, dove sono disponibili prodotti agricoli locali, e al Tavolo Convivio, uno spazio all’aperto per attività di gruppo.


Il Museo dell’Olio di Villa Cavalletti rappresenta un viaggio nel passato, ma anche un passo avanti nella valorizzazione dell’olio d’oliva, una risorsa fondamentale per la cultura, l’economia e l’ambiente dei Castelli Romani.

Giulia Ippolito

Agenfood
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