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Vinitaly in Calabria, l’assessore Gallo: così abbiamo vinto una sfida eccezionale, ecco i numeri di una regione che ha fame di emergere
(Agen Food) – Catanzaro, 06 set. – di Olga Iembo – Boom di presenze e grande soddisfazione dopo la chiusura di Vinitaly and the city – Calabria in Wine che dal 30 agosto al primo settembre ha visto la grande kermesse vitivinicola, per la prima volta in assoluto, lasciare Verona per approdare in una nuova rivoluzionaria occasione a Sibari.
Il Parco archeologico è stato la suggestiva cornice in cui gli amanti del vino sono stati accolti per un magico viaggio alla scoperta dei gioielli del Mediterraneo, in una tre giorni di degustazioni, talk, masterclass e appuntamenti culturali, durante la quale sono stati protagonisti i vitivinicoltori calabresi e non solo, i distillati, nonché i prodotti d’eccellenza dell’agroalimentare calabrese.
Un innegabile e ragguardevole primato quello della Calabria che per prima ha saputo procurarsi la chance di ospitare la manifestazione, grazie all’intesa tra Regione e Veronafiere Spa, in collaborazione con Arsac ed i Parchi archeologici di Crotone e Sibari. Una proficua sinergia che ha consentito di promuovere la bellezza, la storia, la cultura di una regione bella e ricca di pregi, ancora alla ricerca di un’affermazione e una credibilità che sono frutto di numerosi fattori, ma passa anche per iniziative di questa portata, collaborazioni importanti, dialogo fra istituzioni, collaborazione fra gli Enti, il territorio e le aziende.
A tirare le somme di questa esperienza unica con Agen Food è l’Assessore regionale all’Agricoltura della Regione Calabria, Gianluca Gallo, che già il giorno dell’inaugurazione, salutata da ben 6.000 presenze, aveva detto con grande orgoglio: “Noi che non siamo terra di primati, questa volta lo siamo diventati e abbiamo cercato di prepararci al meglio anche nelle attività di promozione. Il vino calabrese è cresciuto molto negli ultimi anni sotto ogni punti di vista. Noi chiediamo ai produttori di avere l’ambizione della qualità”.
Assessore, si è chiusa con ottimi risultati questa rivoluzionaria esperienza del Vinitaly che è uscito per la prima volta da Verona ed è sbarcato in Calabria. Ci da un po’ di numeri sull’evento? Che riscontri avete avuto dagli imprenditori?
“Riscontri positivi, numeri importanti: circa 20.000 presenze nell’arco delle tre serate, oltre 70 cantine calabresi presenti, 8 collettive provenienti dal resto d’Italia. Portare il Vinitaly and the city per la prima volta fuori dalle mura di Verona era una sfida da far tremare i polsi. Credo sia stata superata con successo da una Calabria capace non solo di presentare al meglio le proprie ricchezze vitivinicole e risorse culturali – come il parco archeologico di Sibari – di grande pregio, ma anche di dimostrare competenza nell’organizzazione e gestione dei grandi eventi: il lavoro di Arsac e Regione, in collaborazione con VeronaFiere e con i Parchi archeologici di Crotone e Sibari, è stato positivamente valutato un po’ da tutti”.
Avete svolto un grande lavoro per portare la kermesse a Sibari, la prima Regione riuscita nell’“impresa”. Come ce l’avete fatta?
“Alla base c’è stata una solida collaborazione con VeronaFiere, frutto di un accordo su base triennale pensato per garantire sempre maggior spazio e visibilità alle aziende vitivinicole calabresi, che ad aprile 2024, per la prima volta nella storia, al Vinitaly si sono presentate insieme in unico padiglione, facendo rete sotto il brand Calabria. Il resto lo hanno fatto una attenta programmazione, la ferma volontà del presidente Occhiuto, l’impegno quotidiano di centinaia di uomini e donne di Arsac, Calabria Verde, Consorzio di Bonifica e di tanti altri che si sono ritrovati, insieme a decine di produttori del settore vitivinicolo, per presentare un’idea nuova di Calabria, con l’orgoglio di chi sa di saper fare bene di avere tanto di bello e di buono da raccontare e mostrare al mondo”.
E’ stata un’occasione veramente eccezionale di promozione della vitivinicoltura calabrese. Ci racconta, al momento, come si posiziona nel panorama italiano, su quali risultati può contare in termini di produzione, vendite, export?
“La Calabria è una terra che produceva poco rispetto ad altre regioni, ma in cui vanno crescendo sia la quota di produzione sia, ancor più rapidamente, la consapevolezza delle proprie potenzialità. Nel 2023 le bottiglie prodotte sono passate da poco più di 14 milioni a 16 milioni. Ancora un numero insufficiente, per riuscire a conquistare più ampi spazi sui mercati soprattutto internazionali. Da una parte, anche attraverso specifiche iniziative, si sta promuovendo l’impianto di nuovi vigneti, o l’ammodernamento di quelli esistenti, scrivendo una pagina nuova e diversa rispetto a quella di un passato recente segnato da un’ondata di espianti. Anche grazie alle giovani generazioni di produttori e ad un approccio più scientifico ed imprenditoriale, viene altresì perseguita con maggiore costanza la ricerca di un connubio con il territorio, anche in chiave di promozione turistica, e si è passati ad una ricerca del marchio come riconoscibilità della qualità prodotta: oggi sempre meno vino calabrese viene venduto sfuso ai grandi produttori, sempre più finisce in bottiglie a marchio Calabria, con conseguente crescita della competitività”.
Non solo vino alla manifestazione, ma anche spirits e prodotti d’eccellenza dell’agroalimentare regionale, in una stagione che ha visto un boom di presenze turistiche in Calabria. Sono stati ugualmente apprezzati?
“Sono stati una quindicina i produttori di liquori e distillati presenti alla manifestazione sibarita. Con loro anche gli chef calabresi e le rispettive brigate di cucina che hanno animato un’area food letteralmente presa d’assalto e apprezzata per i piatti tipici offerti, tutti a base di prodotti d’eccellenza rigorosamente calabresi. Un’altra faccia della Calabria che piace e per la quale, non a caso, a migliaia si sono mossi anche dalle regioni vicine, Campania e Puglia su tutte, con notevoli benefici per il tessuto produttivo del territorio e con una certezza: la qualità vince sempre. E dall’unione tra le eccellenze agroalimentari e le bellezze culturali e ambientali deriva finalmente un indubbio beneficio anche in ottica turistica”.
Assessore, la bella e riuscita collaborazione con Vinitaly di quest’anno lascia ben sperare per eventuali nuove edizioni o per future iniziative?
“Le premesse ci sono tutte. La Calabria è in fermento ed in tanti chiedono già una riconferma dell’evento, mentre da diverse zone arrivano proposte di candidatura per l’ospitalità di un eventuale bis. È la prova della bontà del risultato ottenuto, è la conferma di una Calabria che ha fame di emergere, di raccontare un’altra storia di sé, fin qui negata dal trionfo degli stereotipi e di narrazioni distorte. Ce la metteremo tutta per agevolare questo percorso”.
Foto Francesco Aloe, foto drone Walter Nicoletti