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Ddl cibo sintetico in aula, il Ministro: certi partiti incoerenti

(Agen Food) – Roma, 6 nov. – di Olga Iembo – Ha preso il via oggi alla Camera la discussione generale sul Disegno di Legge per vietare in Italia la produzione e commercializzazione del cibo sintetico. Una discussione in cui la maggioranza ha sostenuto con forza la bontà del provvedimento, aspramente criticato invece dalle opposizioni con interventi che, però, hanno suscitato la reazione del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, il quale ha evidenziato come, in qualche caso, si sia riscontrata una incoerenza fra quanto manifestato dai partiti politici prima e dopo la presentazione del Ddl.

“Ho sentito qui in Aula tanti partiti richiamare affermazioni diverse da quelle portate avanti quando erano in maggioranza – ha detto Lollobrigida -. Per esempio, il Movimento 5 stelle ha espresso posizioni diverse da quelle dell’ex Ministro Stefano Patuanelli che ha sottoscritto una petizione che chiede di vietare la produzione di carne sintetica”. “Anche i colleghi di Azione – ha aggiunto – hanno espresso posizioni diverse dal loro leader Calenda che la petizione l’ha sottoscritta, così come Elena Bonetti. E così il PD con Maurizio Martina, che è direttore della FAO, ha firmato la petizione”.

“C’è soddisfazione – ha sottolineato il Ministro – quando c’è un dibattito parlamentare in cui le forze politiche prendono una posizione. Uno spererebbe che la posizione fosse coerente con quella che hanno assunto in precedenza, e magari qualche forza politica dovrebbe spiegare il cambio di idea rispetto a chi autorevolmente aveva firmato a loro nome petizioni che chiedevano il divieto, forse sperando che non ci fosse un governo poi che realizzasse davvero quello che gli viene indicato”.

“Invece – ha incalzato Lollobrigida – la novità è che il governo Meloni fa quello che si impegna a fare, sia durante le campagne elettorali sia in ogni altra occasione. Io credo che sia un buon risultato per tutti che ci sia intanto questo metodo. Vogliamo essere avanguardia in Europa e nel mondo della difesa di un sistema produttivo basato sul rapporto uomo-terra-lavoro, uomo-mare-lavoro: sono gli elementi che per millenni hanno contraddistinto la storia dell’umanità e hanno garantito benessere e anche la prosecuzione del nostro essere umani in senso pieno. Non ci arrendiamo all’idea di avere un’alimentazione finta, artificiosa, perché ci trasformerebbe in una società che rifuggiamo”.

Il Ministro ha anche risposto a chi ha criticato il provvedimento indicandolo come un modo per ostacolare il progresso e una mera presa di posizione ideologica: “Noi vietiamo una produzione non la ricerca, e i due fenomeni non sono collegati”, ha detto. E ancora: “Non siamo reazionari ma siamo conservatori. Conservatore è chi non rifiuta l’innovazione ma sa agganciarla a dei valori. Non riteniamo corretto dare cibo a tutti: va dato buon cibo a tutti”, ha precisato.

“Quella dell’Italia è una scelta chiara – ha detto infine Lollobrigida -, una scelta coerente, una scelta unitaria, questa è la novità di questo governo: se da noi arrivano milioni di firme, se arrivano ordini del giorno approvati pressoché tutti all’unanimità nei consigli di 3.000 comuni, se ci arrivano le indicazioni di 20 regioni, se la maggior parte delle forze politiche condivide questo tipo di impostazione, questo governo ritiene di avere il dovere di portare avanti questa iniziativa, che crediamo possa essere non solo una bandiera o un punto di riferimento, ma possa essere serenamente attuata in ambito europeo e liberare l’Italia dalle carni sintetiche”.

Dalle opposizioni giudizi negativi su un provvedimento che “è nato per dare fiato alla propaganda piuttosto che per intervenire su un tema complesso che avrebbe richiesto equilibrio, responsabilità e assonanza con le indicazioni dell’Unione Europea” ha detto fra gli altri il capogruppo del PD in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari. “Una legge – ha aggiunto l’onorevole – che si discosta anche dalle motivazioni che hanno spinto molte organizzazioni, da quelle agricole a quelle dei consumatori, dalle Acli a Slow Food, da Federparchi a Kyoto Club, alla Cna tanto per citarne alcune, a sottoscrivere un manifesto in favore della cultura del cibo di qualità e contro il cibo artificiale e di laboratorio. In quel manifesto non si chiedeva di alzare una bandiera ideologica, ma di sostenere le aziende agricole che intendono restare fedeli ad un’idea di rispetto e rigenerazione delle risorse naturali”. “Non dunque una crociata, ma un’alleanza con la natura. Temi urticanti per la destra che continua a tergiversare di fronte ai mutamenti climatici con un atteggiamento negazionista. Parlano di Made in Italy e poi si girano dall’altra parte quando chiediamo di intervenire strutturalmente sulle criticità del comparto agricolo”.

Strenua difesa del Ddl dalla maggioranza dai cui banchi il responsabile nazionale del Dipartimento agricoltura di Fratelli d’Italia, il deputato Aldo Mattia, ha tra l’altro spiegato: “Numerose multinazionali hanno investito e stanno investendo miliardi e miliardi di dollari e sono appoggiate dall’intero arco della nostra opposizione per uccidere l’agricoltura. Non è certo novel food, ma va trattato come un farmaco; inquina da 4 a 25 volte di più della carne naturale, non lo dico io, ma l’università di Berkeley in California. I medici dichiarano che non c’è alcuna garanzia sulla sicurezza alimentare. Sono necessari ormoni e cellule staminali per lo sviluppo della carne artificiale, ormoni che in Europa sono vietati nella produzione di carne naturale; il rischio di un alto tasso di proliferazione cellulare associato al processo di crescita in vitro induce instabilità genetica delle cellule che potrebbe essere causa di potenziali fenomeni cancerogeni. Non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare”. “Di sicuro oggi abbiamo un dato – ha aggiunto Mattia -: la FAO e la OMS indicano ben 53 derivati da cibo sintetico in senso malefico”.

Redazione Agenfood

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Agen Food è la nuova agenzia di stampa, formata da professionisti nel campo dell’informazione e della comunicazione, incentrata esclusivamente su temi relativi al food, all’industria agroalimentare e al suo indotto, all’enogastronomia e al connesso mondo del turismo.

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