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Lollobrigida ad AquaFarm: coltivatori del mare come agricoltori
(Agen Food) – Pordenone, 14 feb. – Il ministro dell’Agricoltura, delle Foreste e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, ha voluto dare una sua testimonianza, sia pur attraverso un videomessaggio, oggi all’inaugurazione di AquaFarm, la fiera dedicata alla produzione sostenibile di alimenti in acqua, mostra convegno internazionale su acquacoltura, molluschicoltura, algocoltura e industria della pesca.
“Quest’anno – ha detto Lollobrigida – ci siamo battuti per spiegare all’Unione europea che il mondo della pesca è importante, che l’Italia ha perso il 40% delle proprie marinerie rispetto al 28% della media europea, che noi vogliamo garantire una sostenibilità ambientale, che però deve essere correlata a una sostenibilità economica e di reddito”. Per il ministro questo si realizza “non aggredendo alcuni sistemi di pesca che sono propri solamente di alcune nazioni, in particolare dell’Italia, come la pesca a strascico che se fosse cancellata da un giorno all’altro, come qualcuno aveva intenzione di fare, ci toglierebbe più di un terzo delle nostre marinerie, lasciando disoccupazione e incapacità di garantire reddito a famiglie che dovremmo sostenere magari con modelli di assistenzialismo che sono inutili e, soprattutto, che non meritano quelle persone che invece vogliono vivere del proprio lavoro ed educare anche i propri figli a questo tipo di modello”. Lollobrigida ha rimarcato che “c’è oggi una crescita del valore delle nostre produzioni perché tutto quello che è marchiato Italia è garantito da una sicurezza maggiore, da una professionalità che nel tempo si è consolidata. All’estero ci aspettano a braccia aperte, e abbiamo notato l’interesse di imprenditori che intendono acquisire e acquistare prodotti italiani anche di questo settore”. “Continueremo a muoverci in quest’ottica – ha annunciato poi – : stiamo promuovendo il nostro cibo attraverso spot televisivi, il nostro cibo che ovviamente nell’acquacultura e nella pesca trova uno dei beni più preziosi e che, nella presentazione della nostra cucina come patrimonio immateriale dell’Unesco, vogliamo esaltare come sintesi di produzione, trasformazione, distribuzione, preparazione da parte dei nostri eccezionali cuochi”. Lollobrigida, riferendosi poi alla legge di stabilità, ha voluto poi spiegare la scelta di “utilizzare il termine coltivatori del mare perché c’era una strana situazione nella quale i coltivatori della terra, i nostri agricoltori, avevano delle possibilità di welfare maggiori rispetto ai nostri pescatori. Nell’ultima legge di bilancio abbiamo modificato questo stato, portando i nostri pescatori allo stesso livello di garanzie dei nostri agricoltori”.
“Il nostro impegno – ha concluso il ministro – è per la crescita economica, per l’investimento sul settore. Svolgeremo, proprio in queste ore, una riunione con tutte le associazioni del mondo della pesca, con coloro che sono interessati, ai quali racconteremo non solo le iniziative, perché le conoscono bene, e le abbiamo realizzate anche con un confronto preliminare con loro, ma anche quali sono i nostri obiettivi per il futuro. Rendere il mondo del pesce, che in Italia viene prodotto e che viene pescato, un punto di riferimento che sia più possibile vendibile a giusto prezzo: è questa la sfida”.
