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Cedroni e il dono per i 40 anni della Madonnina del Pescatore

  • Redazione Agenfood
  • LIBRI, NL, NS

(Agen Food) – Roma, 07 ago. – di Olga Iembo – “Non li ho visti arrivare… questi 40 anni!”.

Poche parole di Moreno Cedroni che riassumono l’essenza stessa di una vita trascorsa tra i fornelli con un amore e una passione tale da non accorgersi del tempo che scorre… né lasciare tempo e spazio ad ossessive aspettative di un successo che, proprio per questo, è arrivato.

Lo chef pluripremiato e due stelle Michelin ha vissuto quest’anno un anniversario straordinario, con i 40 anni del primo locale, La Madonnina del Pescatore di Senigallia, ed ha pensato dunque a un cadeau speciale.

Quarant’anni sono trascorsi e bisognava raccontarli, con pochi pregni e profondi appunti di viaggio, fra immagini che scorrono come la pellicola di un film e parole vergate su carta odorosa di vita. E così è nato “Madonnina del Pescatore 40th anniversary”, il libro che lo chef, adesso, dona ai suoi ospiti per aggiungere il sapore del racconto al sapore del cibo. Un dono che è un gesto di amore per loro, specchio di un’attitudine, quella di Moreno, che ha trovato la sua piena realizzazione.

costoletta di rombo impanata alla birra chiara con salsa di trippa di coda di rospo e erbe di campo strascinate

Edito da Maretti Editore, il volume è un piccolo scrigno di esperienze, di emozioni, di intenzioni, di sogni che hanno tracciato un solco ancora lungo da percorrere con il medesimo bagaglio di entusiasmo e creatività di sempre.  

“Quaranta anni fa ebbe inizio un viaggio che ha segnato per sempre il mio modo di vedere il mondo – racconta Cedroni -. Per la prima volta mi sono imbattuto in un’immagine di rara bellezza, quella del Capo di Buona Speranza, lì, dove due masse d’acqua, l’Oceano Atlantico e l’Oceano Indiano, si fondono insieme restando al tempo stesso distinte. Un’immagine così nitida che ha mosso in me il desiderio di ricreare una simile fusione tra due forze ugualmente incisive nella mia cucina. Ho identificato queste due forze nella creatività e nella tradizione. È proprio lì che, nello stesso tempo, ha avuto inizio anche il mio secondo viaggio; un viaggio che fa della tradizione la sua base e della creatività il suo motore. Questo viaggio porta il nome della Madonnina del Pescatore. Oggi, 40 anni dopo, sono la ricerca e lo sviluppo i miei due Oceani, le forze motrici che accendono e colorano le mie ispirazioni”.

“In quarant’anni – aggiunge lo chef – i miei occhi sono rimasti, da una parte, gli stessi, occhi che sanno ancora sorprendersi della bellezza che questo mondo ci offre; d’altra parte, sono occhi che negli anni hanno colto sfumature nuove, apprezzato la vastità e la varietà di questo nostro mondo, la ricchezza che risiede in questo, nella diversità”. “Risulta mutato, di conseguenza, il mio approccio alla cucina, la ricerca dell’equilibrio e di nuovi equilibri” spiega lo chef prima di svelare: “Per me il piatto più sconvolgente ed emozionante del mondo è infatti quello in cui tutti e quattro gli elementi gustativi sono presenti e bilanciati allo stesso tempo, cosicché le papille gustative siano eccitate; un piatto in cui la tradizione sia riuscita a guidare la sperimentazione verso qualcosa di nuovo e di unico, in cui la ricerca abbia raggiunto il suo apice e la sostenibilità sia sempre elemento portante”.

Un viaggio ricco e sorprendente, dunque, che ancora ha tanto da svelare e reso ancor più bello e significativo dalla presenza di Mariella, amorevole quanto affidabile sostegno del marito Moreno, a cui lui destina il suo primo grazie.

Un viaggio “celebrato”, ciascuno a modo proprio, anche Paolo Marchi e Andrea Petrini, i quali nel libro hanno firmato due contributi caratterizzati da un trasporto che arriva diretto e cristallino. Marchi e Petrini restituiscono con le loro parole di osservatori privilegiati le tracce del percorso di Cedroni.

“Occupa un posto speciale nella mia memoria – racconta Marchi parlando dello chef -. Ora che il Clandestino compie 20 anni, la Madonnina 40 e lui in persona 60, guardo al passato in comune e mi accorgo che l’ho in pratica sempre frequentato. Non posso dirlo di tutti i suoi colleghi conosciuti decenni or sono perché anche chi parte bene o benissimo, nel tempo rischia di rallentare il passo e perdere concentrazione, passione e genialità creativa. Il marchigiano nulla di tutto questo, ha sempre lo smalto dei vent’anni e per la capacità di reinventarsi ogni anno, calandosi alla perfezione nelle sue tre insegne. Moreno c’è!”.

“Mariella e Moreno Cedroni sono da sempre abitati da una visione – osserva invece Petrini -, nutrita giorno dopo giorno, tenendo un piede nella tradizione, l’altro nella sua accorta liberazione. Chi l’avrebbe mai immaginato, lustri e lustri fa, quando Moreno era ancora garzone di pizzeria, che sarebbe un dì diventato, lui che non aveva ancora barattato la sala per la cucina, uno dei cuochi più rilevanti del nuovo corso italiano?”.  

Ma è così che è andata. “La Cultura Pop non l’hanno inventata loro – aggiunge Petrini -, ma i Cedroni ne sono a modo loro tra i più insigni interpreti. Per la sbrigliata, colorata fantasia, per l’eleganza innata, naturale ma tanto ricercata come il fluido effetto del tombé d’un capo tailor made. Alla dicotomia tra il cuoco artista e l’artigiano maestro del suo mestiere, i coniugi Cedroni suggeriscono da sempre una terza via. Quella d’una cucina gioiosa nella sua logica continuità, l’abrasione del contrasto risolta sempre in una presti(di)giosa armonia”.

“Mettersi a tavola alla Madonnina dell’anno di grazia 2024 – annuncia Petrini – ha valenza d’un ritorno verso il futuro, ripercorrendo le ansie e le folgoranti illuminazioni di tutte le precedenti stagioni”. “Per celebrare i quaranta anni della Madonnina salperemo tutti sulle tracce di Marco Polo – aggiunge ancora, e poi – della Madonnina festeggiamo i primi quarant’anni, anticamera celebrante le meraviglie ancora da venire”.

Quelle da venire sono tutte da scoprire vivendo l’esperienza unica alla Madonnina, quelle trascorse, invece, sfogliando il libro di cui Moreno Cedroni fa omaggio ai suoi ospiti.

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Agen Food è la nuova agenzia di stampa, formata da professionisti nel campo dell’informazione e della comunicazione, incentrata esclusivamente su temi relativi al food, all’industria agroalimentare e al suo indotto, all’enogastronomia e al connesso mondo del turismo.

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