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Il fascino del grano svelato: un libro tra arte, scienza e memoria italiana

(Agen Food) – Roma, 12 nov. – “Che ne sai tu di un campo di grano?». Alzi il dito chi non ha ascoltato almeno una volta la celebre canzone “Pensieri e parole”, uscita nel 1971, portata al successo da Lucio Battisti su testo di Giulio Rapetti alias Mogol? Non meno significativa era stata la precedente canzone “Andiamo a mietere il grano” cantata a un “Disco per l’estate” del 1965 da Louiselle, al secolo la Maria Luisa Catricalà, cantante in auge negli anni Sessanta e Settanta del Ventesimo secolo. Un brano, simbolo del miracolo economico italiano, il cui incipit recita: «Andiamo a mietere il grano, il grano, il grano. Raccoglieremo l’amore, l’amore, l’amore».

Amore competenza e fantasia sono gli ingredienti principali di “Elogio del grano. Di cosa parliamo quando parliamo di grano” libro a più voci – nove gli esperti in materia coinvolti – che esce per i tipi di Edizioni Medicea di Firenze (pagine 192 – euro 25) con prefazione di Giorgio Manzi dell’Università La Sapienza di Roma. Un volume, dedicato alla memoria di Fulco Pratesi, figura storica dell’ambientalismo, di circa 200 pagine che verrà presentato a Firenze, martedì 25 novembre, alle ore 18, al Conventino Caffè Letterario, in via Giano della Bella. In compagnia degli autori interverranno Piero Chiaradia, curatore del libro, e Aurora Castellani (per Edizioni Medicea). Una pubblicazione che esce con il sostegno di BCC, Capaccio Paestum Serino dal 1953, Fabbri Pasta dal 1893 Artigianale, Menchetti dal 1948 e che si avvale del contributo dell’Istituto di Scienze delle Piante della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Ad impreziosire il libro contribuiscono i disegni inediti dedicati al grano eseguiti da Mario Bruno Bambacaro e la copertina del pittore Enzo Corsaro rigorosamente “dorata”.

Un libro insolito per struttura e argomento. Un ampio ventaglio comprendente i seguenti contributi: “Manuale del coltivatore amatoriale del grano” di Piero Chiaradia, professore di Fisica presso l’Università di Roma Tor Vergata; “Il pane tra storia, simbologia e ritualità” di Lucia Galasso, antropologa, specializzata in antropologia dell’alimentazione, studiosa di aspetti sociali e culturali della produzione e del consumo di cibo; “Il grano come alimento e mito” di Bianca Ferrara, professoressa di Archeologia Classica presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II; “Frumento antico e moderno” di Stefano Benedettelli e Lisetta Ghiselli, professore e ricercatrice a contratto del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (Dagri) Università di Firenze; “Il frumento e la nutrizione umana” di Marina Carcea, dirigente tecnologo presso il Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizionale del Crea; “La rivoluzione genomica e il grano del futuro” di Leonardo Caproni e Mario Enrico Pè; “Il grano nell’arte” di Laura Rago, professoressa di Lettere, collaboratrice Gnam, esperta d’arte e pittrice.

Un ampio excursus che ripercorre l’affascinante storia del grano o frumento, arcaicamente detto tritico, pianta erbacea della famiglia delle Poaceae, cereale di antica coltura, la cui area d’origine è localizzata tra Mar Mediterraneo, Mar Nero e Mar Caspio. E grano allora sia: un viaggio tra storie, scienza, arte e qualche sorpresa. Il grano fa parte della nostra vita. È nel pane e nella pasta che mangiamo ogni giorno, nei campi dorati d’estate, nei libri di scuola, perfino nei musei. Questo libro nasce dal desiderio di raccontare il grano da tanti punti di vista, mescolando storie personali, scienza, arte e tradizione.

Sette capitoli, scritti con passione e parole semplici, accompagnano in un viaggio dentro il mondo del grano: dall’agronomia “fatta in casa” alla genetica, passando per antropologia,archeologiabotanicaalimentazionearte. Non occorre essere esperti per leggere queste pagine: basta la curiosità di capire un po’ meglio che cosa c’è dietro (e dentro) un cereale da sempre fondamentale per gran parte dell’umanità. Il primo capitolo è un racconto diretto, non tecnico, di chi ha fatto l’esperienza della coltivazione amatoriale del grano, in un piccolo campo: è da lì che l’idea del libro ha preso forma. Gli altri capitoli, scritti da chi il grano lo studia davvero, continuano il racconto mantenendo un tono chiaro e accessibile, adatto a tutti.

E se vi siete mai chiesti che cosa distingua davvero un grano “antico” da uno “moderno”, qui trovate una risposta chiara, documentata, spiegata senza tecnicismi. A impreziosire l’opera, oltre alla copertina d’autore, tanti disegni di artista dedicati al grano e al pane, che scandiscono il ritmo dei capitoli.

«Sono qui raccolti i contributi di alcuni autori di diversa provenienza disciplinare – sottolinea Manzi – ma al tempo stesso fra loro complementari, che hanno deciso di declinare in una varietà di modi possibili la parola “grano” [….] il frumento e il suo prodotto alimentare vengono visti dal punto di vista della botanica e dell’agronomia, delle scienze dell’alimentazione, della genetica e della biologia molecolare [con anche un taglio antropologico e un contributo archeologico a cavallo fra storia e mitologia.

Per informazioni e acquisti: https://www.edizionimediceafirenze.it/prodotto/elogio-del-grano-di-cosa-parliamo-quando-parliamo-di-grano/

Redazione Agenfood

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