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Libri: presentato “Glossario di Stile” di Alfredo De Giglio  

  • Redazione Agenfood
  • LIBRI, NL

(Agen Food) – Roma, 12 mag. – di Massimiliano Cinque – Spiegare la finanza alla gente comune — a chi non ha mai maneggiato un bond, letto un prospetto, sentito parlare di trust o di trading se non per sbaglio — è impresa ardua, lunga, faticosa. Un po’ come tentare di raccontare l’opera a chi non ha mai ascoltato neppure una romanza. Eppure, Stefano Paolini e Karol Soprano, private banker in forza a Banca Fideuram, riescono nel miracolo. Con voce pacata, modi garbati, e soprattutto con una straordinaria capacità di mettersi nei panni dell’altro — quell’altro che di Borsa sa poco o nulla — rendono intellegibile anche ciò che per molti rimane arcano. E i risultati, stavolta in valuta sonante, parlano per loro.

Ma non è di rendimenti che vogliamo discorrere. Né di strategie di investimento. Qui si parla di una passione: “Sigari e Finanza”. Perché Paolini e Soprano spiegano l’economia con il sigaro in mano, anzi attraverso il sigaro, trovando paragoni, evocando atmosfere, tessendo analogie tra la volatilità dei mercati e il lento combusto di un puro. E così, mentre parlano di spread e futures, ti fanno anche venire voglia di accendere un sigaro e ascoltare.

Il loro intento, però, non si ferma alla divulgazione: è un atto culturale. Ed è proprio con questo spirito che hanno deciso di presentare il nuovo libro di Alfredo De Giglio, direttore dell’elegante rivista Stile Maschile. Alfredo, da oltre quindici anni, porta avanti un raffinato laboratorio editoriale, nato per offrire a ogni uomo con un minimo di gusto qualcosa di serio da leggere. Dopo una vita passata a indagare i dettagli nascosti della moda maschile — dai bottoni in madreperla alle pieghe delle cravatte, dalle calze lunghe alle giacche destrutturate — ha deciso di raccogliere tutto in un’opera unica: un glossario che svela il significato e la storia di oltre mille termini legati alla sartoria, al vestire, all’eleganza maschile.

Durante la sua presentazione, Alfredo De Giglio non ha esitato a puntare il dito contro una certa miopia contemporanea: quella che guarda con sospetto, quasi con diffidenza, chi si ostina a vestire bene. Già, perché nell’epoca della sciatteria eletta a stile e della comodità spacciata per libertà, l’uomo elegante diventa una sorta di ribelle. Uno che, invece di appiattirsi sulla moda del momento, si erge — con un cappotto cammello e magari un cappello a tesa larga — contro l’omologazione imperante.

E non è un caso, osserva De Giglio con un sorriso ironico, se nei film il cattivo — il villain per dirla con lessico internazionale — è spesso vestito con una cura maniacale. L’eleganza come segno di alterità. Di intelligenza. Di pericolo, perfino. Un ordine raffinato che sfida il caos circostante.

Poi, come un narratore d’altri tempi, ha deliziato il pubblico con aneddoti e piccole gemme di storia sartoriale. Come quella — più leggenda che verità, ma chi se ne importa — secondo cui il blazer deve il suo nome a una nave della Marina britannica, la HMS Blazer. Il capitano, indignato dall’aspetto trasandato dell’equipaggio in vista di una visita reale, ordinò metri e metri di stoffa blu e fece confezionare giacche con bottoni metallici dorati. Nacque così uno dei capi più iconici del guardaroba maschile.

Ma il tono si fa più cupo quando riflette sul presente. O meglio, su ciò che della moda sembra essere rimasto: la ripetizione. Secondo De Giglio, ormai nulla si crea: si mescola, si ricicla, si riedita. I grandi direttori creativi — quelli che una volta osavano, inventavano, rivoluzionavano — oggi altro non fanno che riprendere stili del passato e riassemblarli con un po’ di mestiere e molto marketing. I pochi che ancora tengono alta la bandiera di una moda elegante e autentica? Ralph Lauren e Tom Ford, che fondono tradizione e gusto senza scadere nel travestimento o nella caricatura.

Infine, sollecitato da una domanda del pubblico, ha stilato — con la fermezza di un vecchio precettore e il garbo di un gentiluomo — la lista dei cinque capi imprescindibili nell’armadio di ogni uomo che voglia dirsi tale. Primo: il blazer blu, il principe del guardaroba. Secondo: un cappotto Chesterfield, austero ma con personalità. Terzo: la cravatta, simbolo nobile e secolare, che nella sua forma moderna nasce dalle mani di Jesse Langsdorf, sarto newyorkese degli anni Venti, e che molti ancora, per un curioso fraintendimento culturale, credono di origine italiana. Quarto: il cappello, dal Panama all’Homburg, segno di stile e coraggio estetico. E infine i gemelli, unico gioiello ammesso — o meglio, concesso — all’uomo elegante, per dare un tocco di brio, un guizzo personale, quasi una firma.

Nel Glossario di Stile, il lettore troverà non solo definizioni, ma vere e proprie storie: aneddoti, curiosità, scorci di un mondo affascinante dove l’eleganza maschile non è semplice estetica, ma cultura, memoria, persino etica. È un viaggio, questo libro — o meglio, un’esplorazione — che i ragazzi di oggi dovrebbero intraprendere per diventare, un giorno, i gentleman di domani.

E allora grazie ad Alfredo, che ha saputo raccogliere e custodire questo sapere con passione e rigore; e grazie a Karol e Stefano, che con “Sigari e Finanza” dimostrano che il gusto, il pensiero e lo stile possono ancora camminare insieme, e fare la differenza.

Redazione Agenfood

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Agen Food è la nuova agenzia di stampa, formata da professionisti nel campo dell’informazione e della comunicazione, incentrata esclusivamente su temi relativi al food, all’industria agroalimentare e al suo indotto, all’enogastronomia e al connesso mondo del turismo.

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