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10 anni di Allattami, Banca del Latte Materno Donato di Bologna
(Agen Food) – Bologna, 09 nov. – Festeggia i primi 10 anni di vita Allattami – la Banca del Latte Umano Donato di Bologna (allattami.org), il progetto senza scopo di lucro promosso dallâIRCCS – Policlinico di SantâOrsola di Bologna in collaborazione con Granarolo, con la partecipazione del Cucciolo, lâassociazione di Bologna dei genitori dei bambini nati pretermine, esempio virtuoso e unico in Europa di collaborazione fra unâistituzione sanitaria e unâazienda privata.
La scienza è concorde nel dichiarare che il latte umano aumenti la possibilitĂ di sopravvivenza dei neonati prematuri aiutandone lâaccrescimento e lo sviluppo: fornisce le preziose sostanze nutritive nella forma piĂš assimilabile, rafforza il sistema immunitario e favorisce lo sviluppo del sistema nervoso centrale. Non sempre però le madri di questi neonati, spesso sottoposte a grandi stress fisici e psicologici, hanno latte a sufficienza. Per rispondere a questo bisogno della comunitĂ , nel 2012 è nata la Banca del Latte Umano Donato di Bologna, avviata con lâIRCCS Policlinico di SantâOrsola. Il latte delle mamme bolognesi oggi però raggiunge anche le Terapie Intensive Neonatali dellâOspedale Maggiore di Bologna, del Policlinico di Ferrara e dellâOspedale di Parma.
Per celebrare lâimportante traguardo dei 10 anni, è stata allestita dallâ8 al 13 novembre, presso la Sala Borsa di Bologna (Piazza del Nettuno 3) la mostra fotografica âDi Mamma ce nâè una sola. Ma a volte ne servono di piĂš â 10 anni di Allattamiâ, con le foto realizzate da Paolo Righi, che raccontano la storia e il percorso di questa filiera del bene comune attraverso i volti di alcuni bambini e bambine che hanno beneficiato del prezioso latte materno, affiancati dalle persone che fanno vivere ogni giorno la galassia virtuosa di Allattami. La mostra verrĂ riproposta in Sala Borsa, durante le festivitĂ natalizie, dal 19 dicembre al 9 gennaio e potrĂ arrivare successivamente anche negli ospedali che beneficiano dal latte materno raccolto dal progetto.
Nel contesto dellâesposizione, sabato 12 novembre alle ore 11 si terrĂ , sempre in Sala Borsa, la festa per i 10 anni di Allattami, che vedrĂ il coinvolgimento delle famiglie e dei bambini che hanno assunto il latte donato, e un riconoscimento per le tante mamme donatrici che negli anni hanno contribuito a realizzare il progetto. In occasione di questa festa, saranno presenti anche le ostetriche dellâIRCCS Policlinico di SantâOrsola per fornire informazioni utili a tutte le neomamme.
ALLATTAMI IN NUMERI
Dallâinizio del progetto sono stati raccolti 35.338 biberon, equivalenti a 4.240 litri di latte materno (considerando 120ml/biberon), e sono state coinvolte 317 mamme donatrici. In particolare, ad oggi sono 32.027 i biberon utilizzati dalle strutture sanitarie emiliane: 11.754 in Terapia Intensiva Neonatale e 10.755 in Neonatologia dellâIRCCS Policlinico di SantâOrsola, 6.742 lâOspedale Maggiore di Bologna, 955 il Policlinico di Ferrara, 1.821 lâOspedale di Parma (dati aggiornati al 06/10/2022).
âOgni anno a Bologna â spiega il Direttore Generale dellâIRCCS Policlinico di SantâOrsola Chiara Gibertoni â nascono circa 100 bambini con un peso inferiore al chilo e mezzo. Il latte materno è per loro una vera medicina. Non sempre però la loro mamma ha la possibilitĂ di allattare: in questi casi è fondamentale la presenza della Banca del Latte. 10 anni fa è partita allâinsegna dellâentusiasmo che ha contagiato tutti gli attori di questa filiera: i nostri medici, le nostre ostetriche, le preziose analiste di laboratorio e la competente ĂŠquipe della direzione ricerca e sviluppo Granarolo, le volontarie instancabili dellâAssociazione CucciolOâ.
âAllattami â dichiara Gianpiero Calzolari, Presidente di Granarolo â è un progetto unico in Europa di collaborazione fra unâistituzione sanitaria e unâazienda privata. Ă nato da una comunione di intenti: rispondere a un bisogno della nostra cittĂ , Bologna, che non aveva una banca del latte, e mettere a fattor comune tante conoscenze. A 10 anni dalla sua nascita siamo orgogliosi dei risultati raggiunti e animati dal sogno, neppure troppo remoto, di far crescere ulteriormente Allattami al fine di raggiungere nuove Terapie Intensive Neonatali regionali. Servono però nuove donatrici. E questa è anche lâoccasione per sensibilizzare la nostra comunitĂ â.
âIl latte donato, insieme al latte della propria madre, sono strumenti clinici potentissimi â spiega Luigi Corvaglia, Direttore della UOC di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale dellâIRCCS Policlinico di SantâOrsola â. Nella nostra esperienza con i neonati gravemente prematuri ce ne accorgiamo tutti i giorni. Presso la TIN del SantâOrsola, nel corso degli ultimi 20 anni, abbiamo curato oltre 1.200 neonati con peso alla nascita inferiore a 1.500 grammi. Confrontando il tasso di incidenza di alcune gravi patologie, abbiamo riscontrato una riduzione significativa negli ultimi 10 anni, durante i quali abbiamo potuto usufruire del latte di banca. Un esempio fra tutti è rappresentato dallâenterocolite necrotizzante, una patologia devastante, che in molti casi può portare il neonato alla necessitĂ di interventi chirurgici demolitivi ed esporlo a gravi rischi di morte o di esiti a lungo termine. Lâincidenza di tale patologia nei 10 anni pre-Allattami, confrontata con i 10 anni di operativitĂ del progetto, si è praticamente dimezzata, passando da 14% al 7,2%. Siamo convinti che la strategia di alimentazione attuale, che prevede per questi bambini lâutilizzo esclusivo di latte umano (materno e donato) abbia contribuito in maniera decisiva a questo significativo miglioramento. Allo stesso modo, in perfetto accordo con i dati della letteratura internazionale, lâutilizzo del latte donato ha contribuito, nellâambito di una strategia piĂš ampia e articolata, a ridurre il rischio di altre complicanze come le sepsi, spesso associate alla necessitĂ di utilizzare a lungo i cateteri venosi centrali: in questo caso lâeffetto del latte umano è duplice perchĂŠ oltre a fornire fattori immunologici protettivi, consente anche una migliore tolleranza e funzionalitĂ dellâintestino immaturo e cosĂŹ ci consente di rimuovere piĂš precocemente i cateteri venosi. Per questi motivi, il latte donato è diventato per noi uno strumento di cura prezioso e imprescindibile a cui non potremmo piĂš rinunciare. Ă giusto che le donne che scelgono di intraprendere il percorso della donazione del latte siano pienamente consapevoli di quanto il loro gesto di generositĂ abbia immediati e tangibili effetti benefici sui neonati che utilizzeranno il latte donatoâ.
IL PERCORSO DI ALLATTAMI
Allattami seleziona le mamme donatrici, ritira il loro latte direttamente a casa, senza nessuna spesa per loro e nessuna scomoditĂ , lo pastorizza e conserva in condizioni di massima sicurezza e lo fornisce agli ospedali. LâAssociazione CucciolO arruola le mamme donatrici, in base ai criteri stabiliti con lâIRCCS Policlinico di SantâOrsola, fornendo loro tutte le informazioni e gli strumenti utili per il prelievo e la conservazione del latte. Un tecnico specializzato Granarolo passa a ritirare il latte donato direttamente a casa delle donatrici una o due volte alla settimana. Il latte viene portato nella struttura che ospita la Banca del Latte Umano Donato, che sorge in prossimitĂ della sede Granarolo di Bologna, in unâarea indipendente dallo stabilimento. Qui i biberon vengono sigillati e pastorizzati per renderli massimamente sicuri per i neonati che lo riceveranno, e successivamente stoccati in appositi refrigeratori. Ogni passaggio dei biberon viene tracciato: da quando vengono consegnati, vuoti e sterili, nelle case delle donatrici, fino a quando arrivano alle Terapie Intensive Neonatali degli ospedali che ne hanno fatto richiesta.
Quando il latte raggiunge un piccolo degente ricoverato in una delle terapie intensive neonatali riceventi, la mamma donatrice riceve un sms: un piccolo dettaglio ma dalla grande forza simbolica.
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