(Agen Food) - Firenze, 14. nov. - Nuova sede, stesso spirito, ossia celebrare il panettone…

Bettoja Hotels, un secolo e mezzo di eccellenza alberghiera
(Agen Food) Roma, 14 nov. – Le Aziende Alberghiere Bettoja celebrano quest’anno un traguardo straordinario: 150 anni di ospitalità e tradizione familiare nel cuore di Roma. Fondata appena quattordici anni dopo l’unità d’Italia, nel 1875, la storica compagnia romana di alberghi è oggi una delle realtà del settore più antiche e importanti. Di proprietà della stessa famiglia da ben cinque generazioni, la Bettoja Hotels è indiscutibilmente un simbolo di continuità e dedizione nel settore dell’hôtellerie romana e italiana che ha attraversato con successo un secolo e mezzo di storia continuando a regalare esperienze senza tempo a tutti i suoi ospiti.
L’imponente eredità impone ora di guardare al futuro dando impulso al rinnovamento che era in realtà già era stato avviato nel 2017 con la ristrutturazione di quattro piani dell’Hotel Mediterraneo (dal 6° al 9°). È ora in programma per la prossima primavera la ripresa di importanti lavori che riguarderanno l’Hotel Mediterraneo, l’Hotel Massimo d’Azeglio e l’Hotel Atlantico e che si svolgeranno in circa un anno e mezzo. Questa esigenza di cambiamento nasce anche dall’energia delle nuove generazioni della famiglia che stanno animando la storia dei Bettoja, mentre è ancora in corso la loro formazione.
È Maurizio Bettoja che da S. Maurizio d’Opaglio sul lago d’Orta, in provincia di Novara in Piemonte, decide di acquistare a Roma molti immobili urbani e fondi agricoli, le cosiddette “vigne”. Fra questi c’era il pianterreno e il mezzanino del palazzo di via Cavour che darà inizio a tutto e cioè il Ristorante Massimo d’Azeglio. Nell’area, proprio in quegli anni, si avviò una nuova ed elettrizzante opera di urbanizzazione iniziata soprattutto per l’apertura della grande stazione Termini del 1863. Questa vivacità di metà ‘800 si trasmise così anche alla adiacente ed elegante via Cavour che, come una lunga vertebra, conduce da Piazza dei Cinquecento al cuore più antico della città, cioè fino a via dei Fori Imperiali, dove Roma risplende nella sua bellezza eterna. In quella via Cavour i tre hotel della collezione Bettoja — l’Hotel Massimo d’Azeglio, l’Hotel Mediterraneo e l’Hotel Atlantico — nascono e vivono, continuando a raccontare ancora oggi l’evoluzione dell’arte dell’accoglienza italiana con i loro 150 dipendenti, le loro 500 camere, le dieci sale riunioni, il Roof bar panoramico e l’Antico Ristorante Massimo d’Azeglio in una fusione unica di storia, eleganza e spirito di innovazione oltre che di conservazione. Gli hotel del gruppo fanno anche tutti parte del prestigioso Comitato Alberghi Storici – Federalberghi Roma.
Oggi, l’attuale Presidente delle aziende, omonimo dell’avo fondatore, Maurizio Bettoja dichiara sul grande traguardo del secolo e mezzo delle strutture del gruppo “Festeggiare 150 anni significa celebrare non solo la nostra lunga storia, ma anche tutte le persone che hanno fatto parte di questo percorso, dal nostro personale agli ospiti, che continuano a contribuire al successo e alla crescita dei nostri hotel!”.
Anche Massimo Bettoja, oggi Ceo della Bettoja Hotels per la celebrazione dichiara ““La ‘mission’ dell’attuale ‘vecchia’ generazione è porre le basi, attraverso un aggiornamento delle strutture e dei sistemi gestionali alle attuali esigenze del turismo, per consentire alle nostre ‘nuove’ generazioni di Avviarsi, con solidi strumenti, su un percorso di almeno altri 150 anni”.
Stefania Bettoja manager del gruppo che segue con cura ogni dettaglio dei tre alberghi, dalla gestione del food & beverage e del design degli interni, su questa celebrazione importante dei 150 anni di attività racconta: “Celebrare 150 anni di storia significa soprattutto onorare il nostro passato, la dedizione della nostra famiglia e di tutti coloro che hanno contribuito a rendere i nostri hotel luoghi di ospitalità, cultura e calore nel tempo. Oggi mi sento di dire che guardiamo al futuro con la stessa passione che ha guidato le cinque generazioni precedenti!”
Ristorante e Hotel Massimo d’Azeglio
Il Ristorante Massimo d’Azeglio è “la prima pietra” di questa lunga storia di costruzioni e aperture, tutto parte con l’acquisto da parte di Maurizio Bettoja del pianterreno e del primo piano del palazzo di via Cavour n°18, luogo che ospitava già un ristorante con spaziose cantine nel seminterrato. Aperto nel 1875 il ristorante è il primo tassello del successivo acquisto da parte del figlio di Maurizio, Angelo Bettoja – che darà poi effettivamente avvio all’impresa alberghiera della famiglia -, delle successive porzioni del palazzo gradualmente trasformato da lui in albergo, l’Hotel
Massimo d’Azeglio. Il ristorante, come l’omonimo hotel aperto successivamente, prende il loro nome dallo statista piemontese che ricoprì la carica di Primo Ministro del Regno di Sardegna tra il 1849 e il 1852, una figura fondamentale del Risorgimento italiano alla quale la famiglia Bettoja, anch’essa di origini piemontesi, scelse di dedicare il proprio primo hotel. All’interno dell’albergo sono conservati tre preziosi dipinti originali di Massimo d’Azeglio, che oltre ad essere uomo politico fu anche un affermato pittore, testimoniando così il legame profondo tra storia, arte e ospitalità che contraddistingue anche la tradizione dei Bettoja.
All’interno del ristorante, che è membro dell’associazione Locali Storici d’Italia (al cui interno vengono fatte inserire nel 1918 da Angelo, appassionato d’arte, le splendide formelle di rame sbalzato dell’artista Alfredo Biagini, raffiguranti animali, fiori e figure fantastiche), si propone sin dall’apertura una cucina tradizione piemontese e romana con piatti raffinati che celebrano le radici della famiglia.
La proposta del ristorante è curata oggi da Stefania Bettoja, che segue personalmente la creazione dei menù, rinnovati quattro volte l’anno in base al ritmo delle stagioni insieme agli chef Renzo di Filippo e Antonio Vitale.
Insieme a loro l’altra figura cardine del Massimo d’Azeglio come di tutto il gruppo Bettoja, è il Direttore Generale degli Hotel Gianfranco Bassan che seguendo le orme di suo padre, già Direttore Generale prima di lui per il gruppo Bettoja, ha l’onere e l’onore di guidare al meglio la grande macchina dell’ospitalità della famiglia.
Rappresentativo della cucina del Massimo d’Azeglio è soprattutto “L’angolo del Piemonte”, una sezione del menù che richiama le origini piemontesi della famiglia al cui interno sono proposti piatti tipici come il vitello tonnato, gli agnolotti del plin e la tartare di manzo. Durante l’inverno, ogni giovedì, la celebrazione della tradizione piemontese in tavola è tutta nel carrello del bollito da accompagnare con salse tipiche come il bagnetto verde. Al Ristorante Massimo d’Azeglio all’ora come ora gli ospiti possono vivere un’esperienza culinaria autentica immersi una cornice unica, elegante e sofisticata, in due parole Senza Tempo.
Hotel Mediterraneo e Hotel Atlantico
È il figlio di Angelo, che prende il nome dal nonno che aprì il Ristorante Massimo d’Azeglio, Maurizio, a portare avanti l’intuizione di famiglia ampliando l’azienda e realizzando sia l’Hotel Mediterraneo che l’Hotel Atlantico, aperti entrambi nel 1936 e tutt’ora comunicanti attraverso una suggestiva scalinata di legno. Entrambi furono affidati all’ingegnere architetto Mario Loreti uno dei più importanti progettisti dell’epoca noto per il suo stile razionalista, caratterizzato da un gusto monumentale e neoclassico. L’Hotel Mediterraneo è stato centro di importanti avvenimenti storici e la sua costruzione, avviata nel 1938 in previsione dell’Esposizione Universale romana (l’E42) lo rende ancora oggi uno dei più alti e imponenti edifici dell’intero centro storico con i suoi dieci piani. Nel Mediterraneo, oggi, sono stati attentamente conservati lo stile e gli arredi del tempo, che ne fanno uno dei principali esempi di Art Dèco classicista italiano insieme al contiguo Atlantico. I suoi interni raccontano una storia di lusso monumentale e attenzione ai dettagli: marmi pregiati, intarsi lignei, lampadari di Murano e mosaici ispirati alla romanità e al bacino del Mediterraneo che ne ispira appunto anche il nome. Il tema iconografico ricorrente nelle decorazioni dell’hotel è anche per questo il mare celebrato nella Sala delle Polene, nella Sala Mappa e nei mosaici sopra gli ascensori.
Un unicum nel suo genere, per quanto concerne la decorazione lignea, è il misterioso e irrisolto Rebus Bar 21 situato accanto al Bar 21. L’opera raffigura i venti, affiancati dal numero 1, che molti interpretano come un gioco di parole con il nome del locale: Vent-Uno, ovvero Bar 21. Sotto la scena principale compare un diavolo insieme a due figure femminili: a una il diavolo taglia i capelli, all’altra strappa una collana. Più in basso, un tavolo con un bicchiere e un assegno completa la composizione. Un amico della famiglia Bettoja ha proposto una suggestiva interpretazione “Al Bar 21 si paga con l’anima”. Secondo questa lettura, il diavolo sottrae capelli e gioielli, simboli rispettivamente di forza vitale (i capelli) e di ricchezza, eredità e continuità familiare (i gioielli), mentre l’assegno sul tavolo rappresenterebbe il prezzo terreno da pagare. Un altro intarsio di rilievo è anche quello della Scrittura, collocato nella Sala Mappa sul lato opposto della Pergamena che raffigura l’evoluzione del pensiero e della parola scritta attraverso i secoli: dagli scribi egizi ai filosofi greci, dagli imperatori romani agli illuministi francesi, fino ai romantici inglesi.
Quest’anno, in occasione del 150° anniversario delle Aziende Alberghiere Bettoja, è stato svelato il bozzetto originale di Achille Capizzano, l’artista che concepì tutte le opere dell’Hotel Mediterraneo, da cui i maestri artigiani trassero in seguito l’intarsio in legno. Questo bozzetto è oggi visibile proprio per questa speciale celebrazione esposto incorniciato accanto all’opera originale, a testimonianza del dialogo tra l’idea e la sua realizzazione artistica. L’Hotel Mediterraneo è stato recentemente vincolato dalla Sovrintendenza delle Belle Arti, dopo un importante restauro dei suoi intarsi di legno e dei suoi mosaici riportando alla luce il fascino originario del suo stile Art Déco.
Da cinque generazioni, il nome Bettoja nel mondo dell’hôtellerie italiana è sinonimo di accoglienza autentica, cultura, tradizione e storia, un viaggio che continua ad affascinare non solo i suoi ospiti ma anche gli spettatori che entrano, attraverso l’occhio del cinema, in questa macchina del tempo ricca di magia del passato. Gli hotel del gruppo, come il Mediterraneo e l’Atlantico, sono infatti stati non solo scelti come sede operativa di produzioni cinematografiche quali Mission Impossible e House of Gucci (durante il periodo del Covid), ma anche come veri e propri set di produzioni del calibro di Suburra, Petra, Oceans 11, The Young Pope, oltre che di diverse campagne e shooting di moda per maison come la stessa Gucci. È infatti solo qui, negli ambienti originali d’epoca dei Bettoja Hotels, che ogni immagine diventa storia.
Hotel Nord Nuova Roma
Nel 1936 la famiglia Bettoja si unisce alla famiglia Baglione nella gestione di una nuova struttura già esistente denominata Albergo Nord – Nuova Roma. L’Hotel sorge in un palazzo storico dei primi del ‘900 ad opera anch’esso dell’architetto Loreti. Nel tempo è stato ristrutturato e ammodernato offrendo oggi una struttura di livello e con servizi di qualità. Anche l’Albergo Nord – Nuova Roma si trova a pochi passi dalla stazione Termini di fronte a Palazzo Massimo, nell’angolo migliore e più tranquillo di Piazza dei Cinquecento in seguito ai lavori di riqualificazione dell’area. Dal roof garden La Limonaia si gode una splendida vista sulle Terme di Diocleziano mentre il ristorante la Dama ristrutturato recentemente con uno stile più moderno ma elegante offre una cucina mediterranea anche con piatti tipici romani.
