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Vendemmia e “wine tasting”: alla scoperta del mondo del vino con Babbel e GetYourGuide

(Agen Food) – Roma, 12 sett. – Con l’estate che volge al termine e l’autunno alle porte, si apre la stagione perfetta per immergersi nel mondo del vino. Per molti territori, questo non è solo il periodo simbolo della vendemmia, ma anche il momento ideale per vivere delle esperienze memorabili all’insegna del vino, tra degustazioni eno-gastronomiche e visite nelle cantine.

Per arrivare preparati a questi eventi, così come per trarre qualche prezioso spunto, Babbel – ecosistema leader nell’apprendimento delle lingue – e GetYourGuide – leader globale per scoprire e prenotare esperienze di viaggio indimenticabili – hanno creato una sorta di vademecum, selezionando alcuni termini specifici del mondo del vino, una raccolta delle più curiose espressioni idiomatiche e una propostadelle migliori attività legate alla vendemmia

Dall’italiano al portoghese: i termini multilingue da conoscere per una degustazione perfetta

Come afferma Sofia Zambelli, linguista e Curriculum Manager di Babbel Live, la terminologia legata al vino racconta la storia di una pratica antica e affascinante. Non è infatti un caso che il lessico derivi principalmente da lingue come l’italiano, il francese, lo spagnolo e il portoghese, parlate in territori con una lunga e rinomata tradizione vinicola; imparare alcune di queste parole consente di esplorare le radici di tale tradizione, arricchendo il proprio vocabolario con termini di rilevanza internazionale.

  1. Rotondo, corposo e strutturato:sono le tre parole da sapere per la degustazione di un vino. Un vino “rotondo” è equilibrato e morbido, né troppo acido né troppo tannico (i tannini sono sostanze che danno una sensazione di astringenza), facile da bere e quindi ideale anche per chi si avvicina per la prima volta al mondo dell’enologia. Quando si parla di vini “corposi” si fa riferimento invece a vini con un’elevata presenza di alcol, che risultano particolarmente ricchi, intensi, densi e persistenti al palato; nella maggior parte dei casi si tratta di vini rossi. Per vino “strutturato” si intende un vino complesso, con un buon equilibrio tra tannini, acidità, alcol e corpo, adatto all’invecchiamento perché in grado di sviluppare nel tempo nuove sfumature; anche in questo caso si tratta generalmente di vini rossi.
  2. Bouchonné: è un termine francese diffusosi anche in altri paesi, utilizzato per descrivere un vino che “sa di tappo”. Questo problema può essere causato daltricloroanisolo (TCA), una sostanza chimica che si sviluppa nel sughero, nelle botti o nell’ambiente della cantina e che conferisce al vino odori e sapori sgradevoli di muffa o cartone bagnato, rendendolo imbevibile e compromettendone la freschezza e il carattere.
  3. Terroir: questa parola francese, che deriva dal termine latino “terra”, viene impiegata per identificare l’insieme delle caratteristiche di un territorio – il suolo, il clima e il microclima, ma anche la topografia e l’attività dell’uomo – ossia tutti quegli elementi che influenzano il gusto e la qualità dei prodotti agricoli, in particolare dei vini e dei formaggi, rendendoli unici. Questo concetto si è poi esteso anche ad altre tradizioni alimentari in tutto il mondo fino a rappresentare il legame profondo tra il territorio e il prodotto finale, riflettendo l’identità e la tradizione del luogo d’origine.
  4. Blend/Cuvée: si tratta di due termini di origine diversa, rispettivamente inglese e francese, che però indicano lo stesso concetto, ovvero un vino ottenuto dalla miscela di diversi vitigni o di vini provenienti da uve o annate diverse; l’obiettivo è creare un prodotto unico, con un profilo più bilanciato rispetto ai vini monovitigno. Spesso questi termini si associano anche a “millesimato”, che nasce però dalla combinazione di uve della stessa annata. La parola cuvée, che significa letteralmente “botte” o “tino”, nell’ambito dello spumante – in particolare quello prodotto con metodo tradizionale – e dello champagne viene però utilizzata anche per denotare la prima e migliore spremitura delle uve.
  5. Lágrimas ou pernas do vinho o vitral de igreja: queste parole portoghesi – rispettivamente traducibili in italiano come “lacrime” o “gambe” di vino e come “vetrate di chiesa” – indicano il vino che cola lungo i lati del bicchiere quando lo si fa roteare e che lentamente tornano verso il fondo. Durante le degustazioni, possono evidenziare la quantità di alcol e di zuccheri presenti: più sono numerose, spesse e persistenti, maggiore sarà la gradazione alcolica del vino e la presenza di zuccheri. 

Le espressioni idiomatiche più curiose legate al vino

L’esistenza di numerosi proverbi italiani, inglesi, francesi e spagnoli legati al vino rende evidente come questa bevanda abbia permeato per secoli la vita delle persone, arrivando ad influenzare persino il linguaggio e il modo di esprimersi. 

  • Finire a tarallucci e vino: questa espressione, che ha origine nel sud d’Italia e più specificatamente nella tradizione contadina, si usa per indicare che una situazione complessa, come litigi e discussioni, si è risolta pacificamente. In passato si era infatti soliti offrire questi due prodotti ai propri ospiti in segno di benvenuto e convivialità; nel tempo la frase ha assunto un significato più metaforico che richiama il clima sereno e amichevole di accoglienza dei padroni di casa. 
  • Mettre de l’eau dans son vin: sebbene significhi letteralmente “mettere l’acqua nel proprio vino”, questa espressione francese è impiegata come sinonimo di “scendere a compromessi” e “mantenere la calma”. Si dice che l’idea di allungare il vino con l’acqua risalga all’antichità e che, secondo la mitologia, sia stata introdotta dal dio greco Dioniso per moderare gli eccessi legati all’ubriachezza. Questa pratica divenne poi molto popolare in Europa e in particolare in Francia nel corso del Medioevo, non solo per rendere la bevanda meno alcolica, ma anche per prolungare la durata di conservazione dell’acqua potabile, all’epoca non sempre accessibile.
  • Con pan y vino se anda el camino: questa frase “con il pane e il vino si percorre/si va per il cammino” può essere parafrasata come “con la pancia piena, tutto migliora”. È probabilmente associata ai pellegrinaggi religiosi (per i viaggiatori medievali, il pane e il vino erano la principale forma di sussistenza) e all’ultima cena (questi alimenti rappresentano rispettivamente il corpo e il sangue di Gesù Cristo); nel linguaggio contemporaneo ha una connotazione più ampia: non serve molto nella vita – se non “pane e vino” – per essere veramente felici.  
  • Até ao lavar dos cestos é vindima: letteralmente “finchè i cesti non vengono lavati è tempo di vendemmia”, questo proverbio portoghese, apparentemente legato al periodo della raccolta dell’uva, in realtà è un invito a non abbandonare mai le speranze, anticipando preventivamente la non riuscita di progetti ed azioni in corso o già portate a termine: in altre parole, è bene non saltare alle conclusioni e come si direbbe in italiano, “fasciarsi la testa prima del tempo”! 
  • You can’t put new wine in old bottles: questa espressione idiomatica (“non si può mettere il vino nuovo nelle bottiglie vecchie”), che appare per la prima volta nei vangeli di Luca e Marco, non è di immediata interpretazione se non si conoscono le usanze di quell’epoca. L’origine di questa frase si collega alla fermentazione del vino che avveniva in otri di pelli di animali che si allentavano durante il processo a causa dei gas rilasciati dai liquidi: conservare un vino nuovo in un otre usurato (e pertanto, teso al massimo) avrebbe quindi causato la rottura delle giunture delle pelli, guastando sia il contenitore sia il vino. Da qui deriva l’attuale uso del proverbio che evidenzia come non sia prudente combinare il vecchio con il nuovo: infatti forzare elementi di novità in sistemi o organizzazioni ormai superati non è la strada da percorrere per il successo. 

Le esperienze suggerite da GetYourGuide

Numerose sono le opzioni per scoprire alcune delle migliori destinazioni vinicole d’Europa; ogni esperienza è pensata per far vivere ai visitatori un viaggio sensoriale tra storia, tradizioni e sapori autentici esplorando le terre del vino, assaporando le prelibatezze locali e vivendo momenti unici in alcune delle più celebri regioni vinicole del continente.

  1. Un romantico pranzo in vigna a San Gimignano: presso la Tenuta Torciano in Toscana, una delle regioni simbolo del vino italiano, è possibile vivere un coinvolgente pranzo tra i filari di viti. Grazie alla guida di un esperto enologo, gli ospiti potranno visitare la tenuta e i suoi giardini, scoprendo la storia e le tradizioni culinarie del Chianti e, spostandosi nei vigneti, procedere con una degustazione di vino e di olio extra vergine di oliva abbinati a prodotti tipici toscani. L’esperienza è prenotabile a questo link.
  2. Alla scoperta delle cantine alle pendici dell’Etna: attraverso un’escursione di un’intera giornata che parte dalla bellissima Taormina si possono conoscere alcuni dei migliori vini prodotti nell’area dell’Etna. Dopo aver raggiunto ed esplorato Castiglione di Sicilia, un affascinante villaggio che risale all’epoca medievale, si visitano due diverse cantine: nella prima è possibile assaggiare i vini etnei di produzione locale e gustare un aperitivo a base di prodotti locali, ma anche passeggiare lungo i vigneti ed osservare da vicino le uve da vino. Nella seconda, si possono degustare tre vini etnei DOP abbinati ad un pranzo completo a base di prodotti tipici ed ammirare poi le botti in cui è conservato il vino appena assaggiato. L’esperienza è prenotabile a questo link.
  3. Da Barcellona a Montserrat per scoprire le antiche cantine con pranzo e tapas:durante questa escursione di un giorno, che parte da Barcellona, si può raggiungere la catena montuosa di Montserrat, con le sue cime dalle linee sinuose modellate dal vento (“Montserrat” significa letteralmente “montagna seghettata”). Dopo un primo tragitto in bus fino a Montserrat, grazie al treno a cremagliera si può salire fino all’Abbazia di Santa Maria de Montserrat ed ammirare il sorprendente paesaggio che circonda questo luogo impregnato di storia. La giornata offre anche la visita di una cantina boutique situata all’interno di un castello del X secolo: questo luogo idilliaco, di proprietà della stessa famiglia da 36 generazioni, garantisce la possibilità di gustare i sapori tradizionali con un leggero brunch a base di tapas oppure un pranzo tradizionale di più portate, di conoscere i processi di vinificazione tipici del luogo e di partecipare ad una degustazione di vini. L’esperienza è prenotabile a questo link.
  4. A Parigi per un’escursione di un giorno nello Champagne con 8 degustazioni e pranzo:un’esperienza esclusiva di una giornata, con partenza da Parigi, per esplorare la rinomata regione dello Champagne. Il tour prevede visite a diverse prestigiose cantine locali, con la possibilità di degustare 8 champagne selezionati, accompagnati da un pranzo gourmet. Gli ospiti avranno l’opportunità di scoprire il processo produttivo e godere del fascino paesaggistico unico di questa terra, famosa per le sue bollicine di alta qualità. L’esperienza è prenotabile a questo link.
  5. Da Porto alla Valle del Douro, un tour vinicolo tra mare e terra: con partenza da Porto, il tour offre un’immersione completa nella cultura vinicola portoghese e prevede la visita a due rinomate cantine dove si può degustare una selezione di vini locali. L’esperienza include un pranzo tradizionale portoghese ed un suggestivo tour in barca lungo il fiume Douro per ammirare i vigneti terrazzati della regione da un’altra prospettiva. Un’opportunità unica per scoprire i sapori autentici e i paesaggi affascinanti di una delle aree vinicole più famose al mondo. L’esperienza è prenotabile a questo link.

Redazione Agenfood

Redazione Agenfood

Agen Food è la nuova agenzia di stampa, formata da professionisti nel campo dell’informazione e della comunicazione, incentrata esclusivamente su temi relativi al food, all’industria agroalimentare e al suo indotto, all’enogastronomia e al connesso mondo del turismo.

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