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La pesca protagonista de “I Mercoledì dell’Archiginnasio”

(Agen Food) – Roma, 17 set. – Si è svolto in modalità online il quarto incontro del ciclo 2021 de “I Mercoledì dell’Archiginnasio, organizzati dall’Accademia Nazionale dell’Agricoltura, sul tema “L’Odissea del cibo dal campo alla tavola” e dedicato alla pesca.
I relatori dell’incontro sono stati il prof. Daniele Bassi, ordinario di coltivazioni arboree università di Milano, Luciana Prete, direttore Uoc igiene alimenti e nutrizione ovest azienda Usl Bologna, Giorgio Palmeri, delegato Bologna dei Bentivoglio accademia Italiana della cucina. Il ciclo di conferenze che si tengono una volta al mese da aprile a novembre, vede accademia nazionale di agricoltura, delegazioni bolognesi dell’accademia italiana della cucina e società medica chirurgica di Bologna insieme per divulgare la buona comunicazione in campo alimentare favorendo la conoscenza al pubblico delle fasi di produzione, qualità salutistiche e storia in cucina delle eccellenze agroalimentari italiane.
“La storia del pesco è un intreccio di memorie e leggende che affonda le sue origini negli altopiani del Tibet, dove si diffonde, e poi in Cina. Ne sono testimonianza i noccioli risalenti al Neolitico (6000 A.C.) rinvenuti nei villaggi Hemudu sulle rive dello Yangtze. Il suo arrivo in Europa”, esordisce il Prof. Daniele Bassi, “è avvolto nel mistero, probabilmente dall’antenata dalla ‘Via della seta’ ma l’introduzione del pesco è probabile sia avvenuta prima nel mondo greco e poi nell’Impero romano intorno al I secolo A.C. Nel Rinascimento viene esportato nel Nuovo Mondo dai colonizzatori ispanici, ma l’epoca d’oro del pesco inizia con la ‘Febbre dell’Oro’ a metà dell’800, con l’arrivo nel piccolo stato americano del Delaware della ‘Chinese Cling’, una pesca cinese a polpa bianca con buccia marezzata di rosso che incontrò subito il gusto della popolazione. Nel primo ‘900 una moltitudine di discendenti della ‘Chinese Cling’ e delle antiche pesche ispaniche iniziano a diffondersi in America ed Europa. Nel secondo dopoguerra, le varietà americane invaderanno poi i mercati del resto del mondo”.
“Le pesche sono frutti poco calorici e quindi molto indicate nei regimi alimentari estivi. La loro polpa, ricca di succo, è particolarmente dissetante e diuretica e buone sono anche le proprietà nutritive ed energetiche. La pectina”, ha proseguito Prete, “presente nelle pesche è molto importante per la regolazione dei livelli di glucosio e colesterolo nel sangue e, inoltre, sono presenti zuccheri facilmente assimilabili e molti acidi organici che, oltre a conferire loro il particolare sapore, aumentano la riserva alcalina necessaria a regolare l’equilibrio acido-basico dell’organismo”.
Fonte: EFA News
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