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Formati di pasta… “scomodi”. La polemica contro La Molisana e le sue “Abissine”.
(Agen Food) – Roma, 9 gen. – Nei primi del Novecento nacquero diversi tipi di pasta dai nomi un po’ altisonanti, sull’onda del colonialismo di cui ci facemmo protagonisti negli anni del regime fascista, facenti riferimento alla conquista di quella che oggi è l’Etiopia e che negli Anni Trenta si chiamava appunto Abissinia.
Per presentare questo formato di pasta, il marketing di La Molisana ha pensato bene di scrivere una breve descrizione della storia di quel tempo e alcune curiosità proprio sul tipo di pasta. Peccato che al giorno d’oggi non si possano commettere errori di superficialità e leggerezza e quindi, in men che non si dica, è letteralmente esplosa una macchina del fango nei confronti dell’azienda italiana leader nella produzione di pasta. Così i social – da Facebook a Twitter – sono stati inondati da post spietati e infami, inneggianti al supposto schieramento politico dell’azienda di Campobasso. Peccato che gli autori di questi post accaniti non si siano minimamente informati – prima di scriverli e pubblicarli – sul fatto che La Molisana non è l’unico produttore di pasta in Italia ad aver dato un nome del genere ad un proprio formato di pasta (e allora le Tripoline? Le Mafalde?) e soprattutto non si sono fermati un solo attimo a riflettere sul fatto che proprio la fabbrica de La Molisana, durante il fascismo, fu distrutta dai nazifascisti. Stigmatizzare un formato di pasta in nome di un presunto “omaggio” al periodo fascista, è davvero privo di senso.
Tant’è che la Responsabile Marketing del pastificio molisano, Rossella Ferro, ha dovuto affermare, in un’intervista a La Repubblica, la totale estraneità dell’azienda col fascismo e l’azienda ha dovuto prontamente modificare la scheda del prodotto.
