(Agen Food) - Milano, 20 nov. – Dopo oltre due anni di violenze, fame e sfollamenti…

Piatti signature e creatività a tavola: il nuovo corso firmato Gusta
(Agen Food) – Roma, 20 nov. – C’è un momento in cui un ristorante decide di raccontarsi per ciò che è davvero, cristallizzando in una carta i piatti che ne hanno definito l’anima e aprendo al contempo le porte a un’evoluzione continua e spontanea. È questo il nuovo corso che GUSTA, lo spazio dedicato alla cucina d’autore e al lifestyle Made in Italy nel cuore di Città del Sole a Roma, ha intrapreso, dando vita a un menu che è insieme dichiarazione d’intenti e invito al viaggio. Cambia così il modo di fare ristorazione: GUSTA è un luogo in cui andare tutti i giorni per assistere a uno spettacolo sempre diverso e assaggiare proposte nuove, in una sorta di “jam session della ristorazione” che coniuga cucina, cocktail bar e carta dei vini, esprimendo un’enogastronomia dinamica, in costante movimento.
Il nuovo percorso nasce dalla volontà del giovane proprietario Riccardo Celon, sommelier e anima imprenditoriale del progetto di famiglia, insieme al padre Maurizio e allo zio Stefano, di mettere nero su bianco l’identità del ristorante, rendendo immortali quei piatti che sono diventati ormai i signature dello chef Edoardo Conti. Ma la vera rivoluzione sta nell’equilibrio trovato tra permanenza e trasformazione: accanto al menu del ristorante, le vetrate che delimitano la cucina a vista si trasformano in una lavagna narrante, dove quotidianamente compaiono scritti a mano i piatti del giorno, nati dall’ispirazione dello chef e dalla materia prima che il mercato offre in quel preciso momento, insieme alle proposte di Riccardo Celon, che guida all’assaggio di tre vini tra cui scegliere, per trovare il giusto abbinamento, in un gioco vivace di accostamenti che diventa esperienza per il cliente. Il gioco prosegue con la mixology: se si ha voglia di un drink, si sceglie insieme al bar manager Alessandro Mastrofini lo spirit preferito per costruire un cocktail su misura del cliente e perfetto per il piatto che si andrà a mangiare.
“Vogliamo accogliervi così: consegnandovi il menu di ciò che siamo sempre stati; veraci, street, viaggiatori. Questa proposta ha il desiderio di offrirvi, sotto forma di cibo, i piaceri della convivialità e della condivisione”, recita l’introduzione del nuovo menu, una dichiarazione poetica che svela l’approccio del locale: essere un’oasi dove arrivare, un comodo riparo dal caos cittadino, avvolti da aromi, braci, contrasti e contaminazioni lontane.
Nel percorso sensoriale, il cocktail bar accompagna la giornata con una mixology sartoriale e preparazioni home made, dialogando con la cucina a vista e anticipando l’aperitivo con una drink list attenta ai distillati e all’equilibrio dei sapori e la carta dei vini curata da Riccardo Celon amplifica l’identità del luogo: tra grandi classici e chicche di piccoli produttori, gli abbinamenti nascono per accompagnare ogni piatto con misura e personalità.
I PIATTI CHE RACCONTANO GUSTA
Il menu à la carte è un concentrato di identità: si parte dall’iconico supplì, quello dalla doppia panatura croccante che è diventato un must per i clienti affezionati, passando per i fiori di zucca in tempura, una scomposizione della tradizionale ricetta che reinterpreta un grande classico, fino all’hummus con verdure arrosto, preparazione che compare anche al banco bar come accompagnamento per l’aperitivo, dalla forte spinta che conduce, attraverso il palato, in un viaggio lontano. E ancora, il pastrami fatto in casa, vero cavallo di battaglia dello chef Conti, la tartare con midollo, lo spaghetto burro e alici – un classico rivisitato con personalità – l’abanico alla brace, taglio pregiato di maiale iberico che esalta le cotture alla fiamma, e infine la granita di mandorle con polvere di capperi, dessert simbolo del ristorante che gioca sul contrasto tra dolcezza e sapidità e non smette mai di stupire.
LA CUCINA A VISTA, IL PALCOSCENICO DELL’IMPROVVISAZIONE
Ma è sulla vetrata della cucina a vista che si consuma la magia quotidiana: qui Edoardo Conti e la sua brigata danno forma a proposte inedite, seguendo il ritmo delle stagioni e l’arrivo di materie prime d’eccellenza. Quello spazio trasparente che permette agli ospiti di osservare il lavoro in cucina diventa anche una finestra su un menu in continua evoluzione, dove compaiono piatti che raccontano il territorio, la stagionalità e la curiosità gastronomica di uno chef che non smette mai di sperimentare, pur rimanendo saldamente legato a un concetto di cucina concreta e riconoscibile. Dalla pluma di maialino iberico al coscio d’anatra, passando per ostriche, farona, funghi porcini, sgombro, telline, alici fresche e carciofi: carni, pesci e verdure di stagione sublimati attraverso cotture differenti – dalla brace all’arrosto, fino alle preparazioni più delicate – costituiscono il vocabolario con cui Conti elabora quotidianamente nuove proposte. In ogni piatto, un tocco di acidità per dare carattere, la piccantezza per risvegliare i sensi, e un lavoro sapiente con fondi, odori ed erbe aromatiche, per valorizzare ogni singolo ingrediente. È possibile ammirare questo spettacolo da un palchetto privilegiato, costituito dallo chef table, il banco dorato in ottone affacciato sui fornelli, a cui accomodarsi per osservare la coreografia di tagli, cotture e impiattamenti mentre si assaggia il risultato, in un percorso narrato direttamente dalla brigata all’ospite.
UN NUOVO MODO DI VIVERE IL RISTORANTE
Questa doppia anima del menu, quella permanente e quella in continua evoluzione, risponde alla filosofia che Riccardo Celon ha voluto imprimere al progetto fin dalla sua apertura: creare uno spazio che muti forma assecondando le necessità dei clienti, dalla colazione alla cena, dove l’esperienza sia sempre personalizzata e mai scontata. Il ristorante, attiguo all’atelier di moto MV Agusta, diventa così un luogo dove l’artigianalità diviene protagonista, in un richiamo continuo all’eccellenza del Made in Italy e all’attenzione concreta per il dettaglio.
Dalla colazione delle 8 con caffè speciali, spremute e succhi, un grande tavolo apparecchiato con dolci da credenza e lievitati artigianali, l’open space di GUSTA scorre verso il pranzo di quartiere tra piazza Bologna e delle Province, quando sala e dehor accolgono la clientela fidelizzata mentre la cucina di Edoardo Conti valorizza materia prima di stagione. Nel pomeriggio, si accende l’aperitivo con mandorle tostate in casa, chips dalla cucina, olive e mini porzioni di fritti, accompagnati dalla drink list firmata dal bar manager Alessandro Mastrofini, costruita su gin, mezcal, rum, e spirits di ogni tipo, con sciroppi, pestati, succhi ed essenze lavorati in casa. Quindi arriva la sera, si abbassano le luci, si rallenta e ci si accomoda ai tavoli dello spazio dall’eleganza contemporanea in stile industrial, o si sceglie lo chef table, il banco dorato affacciato direttamente sulla cucina, per vivere un’esperienza ancora diversa. A ricoprire il ruolo di accogliente padrone di casa ecco Riccardo Celon, anche e soprattutto nelle vesti di sommelier, che con rapporti diretti con produttori e vignaioli seleziona chicche e grandi classici, accompagnando con precisione ogni piatto a qualunque ora. Il confronto con il cliente è centrale: dal banco bar alla sala, l’esperienza si personalizza su gusti e curiosità, invitando a fidarsi e a scoprire nuovi orizzonti di sapori.
Con questo nuovo corso, GUSTA consolida il suo ruolo di hub del lifestyle contemporaneo, uno spazio dove persone dinamiche e cultori della buona cucina e si ritrovano per vivere momenti di qualità, coccolati da un team che fa dell’accoglienza e della cura i suoi tratti distintivi. La cucina a vista non è più solo uno spettacolo da osservare, ma diventa un teatro vivo, dove ogni giorno va in scena un’esperienza da vivere in prima persona, scritta con ingredienti d’eccellenza e raccontata attraverso piatti che lasciano il segno.
