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Donne in Campo-Cia: le richieste delle imprenditrice agricole italiane
(Agen Food) – Roma, 07 mar. – di Pol. Cla. – Donne in Campo-Cia torna a chiedere l’approvazione di una legge quadro per l’imprenditoria femminile in agricoltura, che preveda tra l’altro la costituzione di un Ufficio permanente presso il Masaf e di un Osservatorio, con l’obiettivo di promuovere l’accesso delle donne all’attività agricola e di potenziare le politiche attive del lavoro nel settore primario.
La Presidente di Donne in Campo-Cia, Pina Terenzi spiega che le donne si trovano escluse sia dai fondi nazionali finanziati dal Piano di ripresa e resilienza che da quelli dedicati all’agricoltura, risultando fortemente penalizzate e discriminate nei confronti delle colleghe di altri comparti. Stessa situazione con la Politica agricola comune dell’UE, che prescrive regole uguali per tutti piuttosto che valorizzare le differenze garantendo pari opportunità.
L’agricoltura femminile dunque sembra sparita dalle politiche nazionali ed europee: non ci sono provvedimenti specifici dedicati come gli incentivi ad hoc della misura Più Impresa, non rifinanziata dall’ultima Legge di Bilancio. Anche il Fondo Impresa Donna oggi ammette agli stanziamenti le imprenditrici di tutti i settori, compreso quello della trasformazione alimentare, ma tiene fuori la produzione agricola.
Evidenzia la Presidente di Donne in Campo-Cia, Pina Terenzi che sono oltre 200.000 le imprenditrici agricole italiane e sono in prima linea per difendere il settore quale asset strategico del Paese, dove la produzione di cibo e la tutela del territorio camminano insieme, rappresentando il patrimonio di biodiversità, salute e benessere, cultura e tradizione del Made in Italy.