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Ferrari Trento e l’impegno per la sostenibilità
(Agen Food) -Trento, 07 set. – La sostenibilità fa parte da sempre del DNA di Ferrari Trento, è il suo modo di essere, fatto di rispetto verso le persone e verso la natura, in un percorso di innovazione continua volta ad offrire l’eccellenza all’interno di ogni bottiglia.
Le sfide che Ferrari ha deciso di affrontare riguardano la ricerca di un equilibrio armonico tra uomo e natura: tutela dell’ambiente naturale, sano sviluppo umano e solida crescita economica sono gli asset su cui costruire il futuro.
Con questo approccio Ferrari vuole contribuire in modo concreto agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile individuati dall’ONU (SDG), e in particolare a quelli relativi a produzione e consumo responsabile, lotta al cambiamento climatico, salute e benessere, lavoro dignitoso e crescita economica.
Tutti i vigneti di proprietà sono certificati biologici dal 2017. Al centro dell’attività agricola è posto il concetto stesso di fertilità naturale del terreno, che prevede anche il recupero di pratiche agronomiche tradizionali, come il sovescio.
Una visione più ampia del ruolo dell’agricoltore, attenta all’ecosistema in cui il vigneto è inserito, ha condotto all’ottenimento della certificazione “Biodiversity Friend” da parte della Worldwide Biodiversity Association. Fra le attività portate avanti in favore della biodiversità, anche nell’ambito del progetto “Terra- Aria-Acqua” del Biodistretto di Trento, con il supporto tecnico del MUSE (Museo delle Scienze di Trento), l’inserimento nei vigneti di arnie e cassette-nido per gli uccelli.
La cultura della sostenibilità negli anni è stata condivisa anche con gli oltre 600 viticoltori che conferiscono le proprie uve alle Cantine Ferrari, attraverso un processo di formazione da parte degli agronomi Ferrari. Qualità dell’uva, salute del coltivatore e rispetto dell’ambiente sono infatti i capisaldi del protocollo “Il vigneto Ferrari – per una viticoltura di montagna sostenibile e salubre”, elaborato col sostegno scientifico della Fondazione Edmund Mach e certificato da CSQA. Attraverso norme rigorose e metodi sostenibili, che prevedono l’eliminazione totale di diserbanti, acaridi e concimi di sintesi, Ferrari ha voluto trasferire sul territorio una rinnovata sensibilità, a tutela della qualità della vita e dell’ambiente.
La tensione per l’eccellenza si esprime con continue innovazioni anche nella tutela dell’ambiente. Negli anni Ferrari ha continuato ad innovare, con l’introduzione, fra i primissimi al mondo, dei sistemi di potatura di Simonit e Sirch, con l’applicazione di “Anima Vitis”, un programma di gestione di precisione del vigneto basato su sensori a infrarossi, e con la collaborazione con Novamont per i teli di pacciamatura biodegradabili. L’ultima innovazione portata sul campo è la soluzione Bluetentacles, un sistema di irrigazione “intelligente” che, con tecnologia IoT e Intelligenza Artificiale, permette di ridurre sensibilmente il consumo di acqua nei vigneti.
Ferrari Trento ha raggiunto un nuovo traguardo nel percorso verso la sostenibilità, ottenendo la certificazione di Carbon Neutrality scope 1, 2 e, parzialmente, 3, ovvero rendendo pari a zero l’impatto climatico delle emissioni dirette dell’azienda.
L’obiettivo è stato raggiunto grazie a una serie di scelte, avviate da anni, volte alla riduzione delle emissioni, fra cui la realizzazione di un parco fotovoltaico sul tetto della cantina e l’acquisto di energia elettrica unicamente da fonti rinnovabili, unite a un’attività di compensazione con crediti carbonici certificati.
Le emissioni di Ferrari Trento sono state certificate e compensate da Climate Partner, società internazionale specializzata nella valutazione e soluzione di problemi di impatto climatico, secondo il Greenhouse Gas Protocol Corporate Accounting and Reporting Standard, uno dei più noti metodi internazionali. La certificazione si riferisce alla riduzione e compensazione delle emissioni derivanti dall’energia e dai carburanti utilizzati dall’azienda, definiti scope 1 e 2, ma comprende anche parte dello scope 3, che include la filiera, in quanto sono stati compresi i viaggi aziendali, i trasferimenti da casa a lavoro dei dipendenti, nonché la catena delle emissioni a monte derivanti dai consumi in azienda.
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