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Nei carrelli degli italiani dominano le Dop, focus di Aecis sull’importanza dei claim
(Agen Food) – Roma, 10 dic. – di Olga Iembo – “Innovazione, sostenibilità e cultura”, è questa l’essenza delle Dop italiane, come riassunto efficacemente da Libero Stradiotti, presidente Aecis, nel corso dell’incontro voluto per presentare la ricerca NielsenIQ sull’importanza dei claim nel mondo dei formaggi. “Le Dop sono una vera e propria ricchezza, come riconosciuto anche dall’Europa – ha sottolineato Stradiotti – e l’Italia, prima per numero di Dop e Ig, vanta prodotti che rappresentano eccellenze in tutti i sensi”, come cominciano sempre di più a pensare gli italiani che, infatti, scelgono consapevolmente di mettere nel proprio carrello ciò che identificano come garanzia di qualità, di sostenibilità intesa nei suoi vari significati, di valorizzazione del territorio, di tradizione e di genuinità, anche se ciò vuol dire spendere di più. Ci sono prodotti, insomma, a cui gli italiani non rinunciano e che restano protagonisti della spesa alimentare, primi fra tutti quelli con certificazione Dop (Denominazione di origine protetta), come dimostra l’aumento non solo a valore (+5,8%) ma anche a volume (+2,7%). Dati che confermano, anche, la grande importanza anche dei claim dei prodotti, perché rimane fondamentale informare e formare l’utenza al concetto di sostenibilità, sociale, economica, ambientale ed anche culturale, che integra quelli di autenticità e tradizione.

È questo che emerge dalla ricerca NielsenIQ (leader mondiale nella consumer intelligence) commissionata da Aecis, l’Associazione Europea Cultura Innovazione Sostenibilità, costituita dai Consorzi di Tutela dei formaggi DOP Provolone Valpadana, Piave e Casciotta di Urbino, presentata oggi a Roma, a Palazzo delle Esposizioni, con la moderazione di Margherita Basso, giornalista Rai.
Ha aperto la giornata proprio il presidente Stradiotti che haspiegato come “parlare di cultura legata all’innovazione ed alla sostenibilità renda immediatamente visibili gli obiettivi di Aecis. I Consorzi di Tutela associati – ha detto -, attraverso la progettualità, dimostrano di voler essere protagonisti nel sostenere questo passaggio, investendo in risorse umane e finanziarie per trasferire i concetti principali espressi dalla politica comunitaria ai diversi soggetti con cui l’associazione entrerà in relazione. In questo complesso processo di transizione, i prodotti agroalimentari a Indicazione Geografica godono del vantaggio di essere, per vocazione naturale, portatori sani di buone pratiche rispettose di valori etici, ambientali, economici, intimamente legati al territorio da cui traggono la propria origine. Sono oggi in una posizione strategica per rispondere alle sfide della sostenibilità del nostro tempo, e rappresentano anche un modello per altri settori economici intenzionati ad intraprendere analogo percorso” ha concluso il presidente Stradiotti.

Dopo i brevi interventi dei tre presidenti, rispettivamente Modesto De Cet del Consorzio Tutela Piave Dop, Giovanni Guarnieri del Consorzio Tutela Provolone Valpadana Dop e Paolo Cesaretti del Consorzio Tutela Casciotta d’Urbino Dop, è intervenuta Roberta Terrigno di Domus Casei Ruminantia per un focus su Aecis e la sostebilità. Veronica Albanese e Giorgio Pedrazzini di NielsenIQ hanno presentato poi la ricerca che ha monitorato le abitudini di consumo e le performance dei prodotti con claim Dop, Igp e Stg con un focus specifico sul mondo dei formaggi.
Il paniere composto da prodotti che si presentano dalle etichette e dai packaging come italiani, nell’accezione ampia del termine, conta 27.978 referenze e ha sviluppato oltre 11,6 miliardi di euro di vendite. Le indicazioni geografiche hanno vissuto 12 mesi di volumi in diminuzione, con la sola eccezione dei prodotti Dop, che sono riusciti ad accrescerli, e dell’immagine del tricolore, che ha mostrato una certa stabilità. I marchi Dop, inoltre, sono i più conosciuti (2 su 3) insieme alle Igp e ai prodotti Bio rispetto alle Stg e alle proposte Veg.
In questo quadro le tendenze dei consumatori mostrano come gli italiani riconoscano nei prodotti Dop garanzia di qualità, autenticità e un legame indissolubile con il territorio di produzione. La sostenibilità, quando intesa come metodo di produzione e rispetto del benessere di lavoratori e animali, influenza le decisioni di acquisto per circa 1 su 2 utenti con un impatto del 44% sulla scelta d’acquisto. Va evidenziato che il concetto ‘sostenibilità’ è presente nelle etichette di prodotti alimentari di largo consumo di oltre 121 mila referenze che fatturano quasi 45 miliardi di euro nel canale supermercati e ipermercati in tutta Italia, con una crescita annua a valore del 2,1% e un minor calo dei volumi (-1,2%) – Fonte Osservatorio Immagino GS1 Italy 2025.
Per quanto riguarda il mercato dei formaggi, prezzo e qualità sono le parole chiave nella scelta d’acquisto dei consumatori, in particolare 1 shopper su 3 sceglie un negozio specifico per comprare i formaggi desiderati, e nella scelta predilige punti vendita specializzati che offrono prodotti con marchi di certificazione geografica. Ne deriva che oltre la metà degli acquirenti è disposta a pagare mediamente il 10% più per i formaggi che garantiscono la provenienza e la qualità tipica del loro territorio.
Dalla ricerca NielsenIQ per Aecis, condotta su un campione rappresentativo di consumatori a livello nazionale (1.500 interviste ad acquirenti di formaggi – maschi e femmine residenti in Italia con età compresa tra 25 e 64 anni) negli ultimi 12 mesi, emergono trend interessanti, capaci di orientare le decisioni strategiche, trasformando le informazioni in opportunità per l’innovazione e le scelte produttive.
Tra questi, incentivare concretamente per attivare/rafforzare il comportamento di consumatori disposti a pagare di più i formaggi certificati, premiare il comportamento virtuoso e trasformare la sostenibilità in un vantaggio tangibile, rafforzando il legame tra marca e consumatore.
Cogliere la sfida della transizione verso sistemi alimentari sostenibili è tra le missioni strategiche che il settore agroalimentare è chiamato ad intraprendere, con il contributo decisivo dei consumatori, in un nuovo millennio che ha esordito all’insegna di cambiamenti repentini dettati, in primo luogo, dall’affermarsi di una rinnovata consapevolezza: il soddisfacimento dei bisogni attuali dell’umanità non può e non deve compromettere la possibilità di assicurare adeguato benessere alle generazioni future.
Ma è anche il principio ispiratore del progetto finanziato dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF), che Aecis si propone di cogliere ideando e realizzando una serie di iniziative a carattere informativo, divulgativo e scientifico su tutto il territorio nazionale.

