(Agen Food) - Montespertoli (Fi), 03 dic. - L’Associazione dei Viticoltori di Montespertoli ha presentato…

Vitevis celebra dieci anni e accelera sull’estero: export in aumento del 13%
(Agen Food) – Montevecchio Maggiore (Vi), 03 dic. – Traguardi e orizzonti. Dai primi 10 anni di storia cooperativa, vissuti insieme a oltre 950 soci viticoltori attivi tra le colline di Vicenza e Verona, agli sviluppi sostenibili, vedi il 100% di energia elettrica acquistata da fonti rinnovabili nel 2025. Nata il 1° luglio 2015 dalla fusione di Cantina Colli Vicentini (che compie adesso 70 anni), Cantina di Gambellara e Cantina Val Leogra, fino a incorporare la Cantina di Castelnuovo del Garda, la società cooperativa agricola Cantine Vitevis ha chiuso l’annata 2024-2025 con 69,6 milioni di fatturato e +13% di ricavi dall’export.
Numeri che emergono dall’assemblea dei soci di mercoledì scorso 26 novembre, svoltasi al Palazzetto dello sport di Montebello Vicentino, dove Vitevis ha messo il punto su un decennio di crescita – frutto delle 45mila tonnellate d’uva annuali prodotte mediamente nei 2.700 ettari di vigneti – e sui tanti investimenti per il futuro: ad esempioil revamping che partirà a breve proprio sulla linea di imbottigliamento di Montecchio Maggiore, progetto ch’è tra i punti cardine del secondo Bilancio di Sostenibilità, presentato proprio durante l’assemblea.
Riflette Silvano Nicolato, presidente di Cantine Vitevis, realtà da 107 dipendenti, che «questi nostri primi dieci anni sono figli di visione, impegno, comunità. Nel celebrarli onoriamo il lavoro collettivo e la fiducia dei soci, linfa di una realtà ormai radicata nel panorama vitivinicolo veneto e nazionale. Continueremo a innovare sulle radici della tradizione, guardando al domani tramite la lente della sostenibilità ambientale, economica e sociale, che si traduce in stabilità, dialogo, relazioni solide con i nostri interlocutori: lo dimostra anche la nostra Vitevis Academy, il progetto di formazione che alimenta competenze e visione tra i soci più giovani».
In un mercato complesso e influenzato dalle nuove abitudini di consumo, i vini fermi, frizzanti e spumanti nati dalle coltivazioni dei soci Vitevis hanno registrato nel 2024/2025 un valore di 38,8 milioni di ricavi sul mercato italiano, uniti ai progressi del mercato estero, arrivato a 28,4 milioni di fatturato, con Regno Unito, Germania e Stati Uniti a incarnare i tre principali sbocchi e il combinato tra conflitto russo-ucraino e dazi Usa a condizionare lo scenario generale. Nonostante il lieve calo del fatturato totale dovuto soprattutto alla flessione dei consumi, il valore liquidato da Vitevis ai soci è rimasto pressoché invariato rispetto al 2023/2024. «Il mondo del vino sta affrontando un periodo complesso in cui il mercato cambia rapidamente, i consumi calano e le abitudini dei consumatori si evolvono – le parole di Nicolato – La risposta come sempre è nella qualità dei nostri vini, delle nostre scelte e del nostro modo di lavorare, che garantiscono valore e stabilità alla nostra Cooperativa». Detto che le vendite dei vini imbottigliati hanno generato un valore di 43,3 milioni, +19% rispetto al 2023/2024 (con +6,7% di bottiglie prodotte), Vitevis guarda già al domani e ai tanti progetti sulla sostenibilità, come emerge dai dati del Bilancio di Sostenbilità.
Tra gli obiettivi «green» raggiunti nel 2025 c’è l’acquisto di energia elettrica proveniente al 100% da fonti rinnovabili. «In tutti gli stabilimenti produttivi – come rimarcato durante l’assemblea dei soci – sono installati impianti fotovoltaici che consentono di generare energia pulita direttamente in loco, riducendo in modo significativo il fabbisogno di energia prelevata dalla rete». Non solo. Dalla scorsa primavera sono operative 19 stazioni meteo, installate sul territorio dei vigneti Vitevis, per «un monitoraggio costante delle condizioni agro-meteorologiche e l’ottimizzazione delle decisioni in vigneto: da temperatura a umidità fino all’irraggiamento solare, i dati trasmessi all’applicazione Sencrop, consultabile da smartphone o computer, portano ad alert personalizzati in caso di rischio di malattie fungine, stress idrico o necessità di irrigazione». Innovazione importante, quest’ultima, se consideriamo come la viticoltura sia «sempre più esposta alle dinamiche e alle imprevedibilità del cambiamento climatico», fattori che nella recente vendemmia non hanno impedito di veder conferiti nelle cantine Vitevis circa 415 mila quintali di uva in 50 giorni: «Un risultato – il commento di Nicolato – che testimonia l’impegno dei Soci in un’annata non semplice».
Durante l’assemblea di mercoledì scorso il direttore generale di Vitevis, Gianfranco Gambesi, ha ricordato il progetto strategico del revamping della linea di imbottigliamento di Montecchio Maggiore, i cui lavori inizieranno a breve. «L’intervento migliorerà l’efficienza produttiva di oltre il 25% a parità di risorse energetiche e umane. Tramite le migliori tecnologie all’avanguardia avremo una gestione più razionale, una riduzione dei tempi di lavorazione e una risposta più rapida ai clienti. Inoltre innalzeremo ulteriormente gli standard di qualità e igiene, garantendo il controllo di ogni singola bottiglia in fase di riempimento, tappatura e confezionamento». Così Gambesi,che ha citato anchela riqualificazione dell’area dell’accoglienza alla Cantina di Castelnuovo, con «nuovi spazi per eventi, degustazioni, riunioni aziendali e momenti speciali dedicati ai clienti». Parliamo di due investimenti che «rappresentano un passo concreto verso la modernizzazione e la competitività delle nostre strutture produttive».
C’è poi la gestione circolare dei rifiuti che durante l’esercizio 2024/25, grazie alla corretta differenziazione, ha visto una riduzione del -21,6% dei rifiuti indifferenziati da imballaggi misti, ben oltre l’obiettivo del -10% fissato nel primo Bilancio di Sostenibilità». Quindi l’investimento sulle persone attraverso un programma ispirato ai principi di Lean Thinking e della filosofia Kaizen. L’idea, come spiegano da Vitevis, è la «diffusione di una cultura basata su efficienza, innovazione e responsabilità, condivisa con i responsabili d’area e destinata a coinvolgere progressivamente anche i reparti produttivi».
Tra le novità previste nel 2026 dal Bilancio di Sostenibilità anche i test di sistemi DSS (Sistemi di supporto alle decisioni) per la corretta esecuzione dei trattamenti fitosanitari e lo studio di mappe tematiche per vitigni consigliati sulla base di unità vocazionali e su indici bioclimatici. «Il nostro impegno concreto – ragiona Nicolato – parte dalle vigne per ridurre progressivamente l’impronta ambientale e promuovere un modello produttivo sempre più efficiente e rispettoso delle risorse».
