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Il valore del Made in Italy nel Sistema Piemonte, vino e prospettive

  • Redazione Agenfood
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(Agen Food) – Torino 29 ott. – Il ruolo strategico del Piemonte per il Made in Italy e l’agricoltura delle Langhe sono stati al centro del dibattito ieri, in occasione della presentazione del libro Il fascino di un Paese straordinario di Gianni Gagliardo, noto produttore vinicolo de La Morra e ambasciatore delle eccellenze piemontesi nel mondo. L’evento si è svolto a Torino, presso il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, alla presenza del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

Il valore del comparto vino e le prospettive future e le sfide del Piemonte, insieme al ruolo strategico delle colline UNESCO, hanno guidato la riflessione sul rapporto tra Sistema Piemonte e Made in Italy, fondato sull’importante intreccio tra vino e identità italiana: il successo all’estero deriva infatti da una combinazione di qualità, stile e narrazione dell’eccellenza italiana all’estero. Il tema ritorna infatti frequentemente all’interno del libro di Gagliardo, edito da Rubbettino, con prefazione di Gianni Letta e postfazione di Luca Cordero di Montezemolo.

L’opera ripercorre oltre quarant’anni di esperienze nell’ambito dell’internazionalizzazione del vino italiano di uno dei primi pionieri del vino in Asia, Gianni Gagliardo che, dagli esordi degli anni ’80 in Corea, Taiwan e Singapore, ha portato il vino all’interno di un mercato al tempo dominato da etichette francesi, spagnole e australiane.

Il libro è stato recentemente presentato anche al Senato, durante un incontro sul Made in Italy a cui hanno partecipato, oltre all’autore, Letta, Montezemolo, il senatore Francesco Boccia e il direttore Antonio Preziosi. In occasione dell’evento è intervenuto il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio: “È un racconto che va oltre il vino, perché quello del Piemonte è anche un grande prodotto turistico, un brand da comunicare con orgoglio. Abbiamo una forza di territorio che ci permette di affrontare le difficoltà con lucidità e concretezza. Il mondo cambia, la globalizzazione ci tocca, ma il Piemonte resta forte per la sua capacità di unire tradizione e innovazione, radici e futuro, sempre con orgoglio e serietà”.

Gianni Gagliardo interviene sul rapporto tra vino e identità italiana “Il successo del Made in Italy all’estero nasce da un intreccio di qualità, stile e narrazione. Parlando di export, ad esempio, il consumatore americano non compra solo vino, ma un’immagine positiva dell’Italia: quella della bellezza, dell’eleganza, della convivialità. I dazi cambiano, ma la cultura del vino e la fiducia nel nostro Paese restano. I dazi non hanno disincentivato in modo significativo il consumo di vino italiano, incluso il Barolo e altri grandi vini, negli Stati Uniti. Su una bottiglia da 40-50 dollari, un incremento del 15% è percepito come trascurabile dal consumatore medio”, spiega Gagliardo. “Il vero fattore di rallentamento è l’aumento generale dei prezzi, che riduce il potere d’acquisto complessivo delle famiglie.”

Il vino non è solo una bevanda, ma una vera e propria esperienza sensoriale che cattura l’essenza e la bellezza della cultura italiana. Con oltre quattrocento denominazioni di origine e più di 670 mila ettari di vigneti, l’Italia è uno dei più grandi produttori di vino al mondo, offrendo una straordinaria varietà di vitigni autoctoni e stili di vino. Il vino italiano racconta storie, uomini e luoghi. L’Italia è uno dei principali esportatori di vino, con una quota di mercato che si aggira intorno al 20-25 per cento del volume mondiale esportato, con una continua attenzione alla qualità e alla sostenibilità.

Gianni Gagliardo, produttore di Barolo, scrittore e presidente di Deditus (già Accademia del Barolo) – l’associazione fondata nel 2011 che riunisce nove storiche famiglie produttrici di Barolo: Azelia, Cordero di Montezemolo, Luciano Sandrone, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Poderi Gianni Gagliardo, Poderi Luigi Einaudi, Prunotto e Vietti – ridimensiona inoltre l’impatto dei dazi sul vino italiano: “Il mercato resta vivace negli Stati Uniti. Per i vini di fascia alta il prezzo conta meno della percezione”. L’imprenditore piemontese, infatti, sostiene che “i dazi siano un falso problema, perché il vero nodo è il potere d’acquisto”, e propone una visione lucida e controcorrente sul tema dei dazi, secondo cui il loro impatto sul vino italiano è “molto più limitato di quanto si pensi”.

Una considerazione basata su dati concreti: anche nel 2025, il produttore registra un aumento delle vendite negli USA, segno di un mercato “ancora estremamente ricettivo e dinamico”. Gagliardo sottolinea inoltre il ruolo storico e strategico del mercato statunitense per il vino italiano: “Gli Stati Uniti sono stati i primi a riconoscere e valorizzare vini come il Barolo, fungendo da cassa di risonanza per la loro affermazione globale. È un mercato insostituibile, non solo per il volume, ma per il valore culturale che attribuisce al vino italiano.”

Redazione Agenfood

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Agen Food è la nuova agenzia di stampa, formata da professionisti nel campo dell’informazione e della comunicazione, incentrata esclusivamente su temi relativi al food, all’industria agroalimentare e al suo indotto, all’enogastronomia e al connesso mondo del turismo.

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