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AI e cucina: 6 italiani su 10 la usano ai fornelli
(Agen Food) – Milano, 24 ott. – Conviviali, casalinghi e “lenti” ai fornelli. Si lasciano ispirare in cucina sui social, specialmente Instagram, apprendono dai blog e quando mangiano fuori casa in cerca di sapori esotici prediligono i ristoranti asiatici. Il 64% utilizza l’AI per trovare idee e imparare nuove tecniche, anche se uno su due non si fida ancora appieno della qualità dei contenuti generati. E’ la fotografia del rapporto tra italiani e cucina nel 2025 restituita da un’indagine della piattaforma Acadèmia.tv, che ha indagato le abitudini ai fornelli e al ristorante, ma soprattutto il rapporto con la tecnologia. La presenza capillare di quest’ultima nella quotidianità degli amanti del mondo food ha spinto il sito di video corsi di cucina a dare vita a “ChefCPT” (Culinary, Pre-trained, Transformer), un assistente AI che attinge al sapere di 207 maestri di cucina per dare supporto personalizzato tanto nel processo creativo quanto negli aspetti tecnici.
Gli italiani e il cibo
Dall’indagine, realizzata intervistando appassionati di cucina provenienti da tutta Italia e di età compresa in prevalenza tra i 25 e i 45 anni, emerge che solo il 17,6% è solito cucinare per se stesso, mentre oltre 8 italiani su 10 amano mettersi ai fornelli per famiglia o amici. Per la quasi totalità, il 95%, i pasti sono un’occasione sociale importante, e per il 65% è prassi dedicare il giusto tempo alla preparazione del pasto casalingo, ovvero almeno 30 minuti ai fornelli. Sono le stesse persone che affermano di impegnarsi di più quando cucinano per gli altri, mossi dal desiderio di far star bene i commensali attraverso il cibo.
Complici l’aumento dei prezzi fuori casa e un debole potere d’acquisto medio, l’82% delle persone mangia fuori casa non più di una volta a settimana e quando esce predilige i ristoranti italiani o le pizzerie (74% dei casi), seguiti dai ristoranti etnici (13,5%) e dalle esperienze di alta cucina (10%). Solo il 2,5% sceglie il fast food. L’aspetto ritenuto più importante al ristorante è il servizio, poi l’offerta culinaria e infine la location.
Rispetto alla cucina etnica, molto più diffusa e ricercata nei grandi centri urbani, il 55% sceglie l’asiatica (cinese in testa, seguita da giapponese e indiana a pari merito con la thailandese), il 14% la mediorientale (con la libanese ad accordarsi il 73% delle preferenze, distaccando nettamente quella turca), il 12% la cucina europea (guidata dalla greca e seguita a stretto giro dalla spagnola). Appena sotto al podio si posizionano la messicana e le sudamericane, rispettivamente con il 9% e l’8% delle scelte. Oltre all’intramontabile passaparola, una persona su due dichiara di scegliere il ristorante attraverso le suggestioni che provengono dai social.
Cibo e mondo digitale
Quando si parla di cibo, infatti, non è possibile non fare i conti con i social media, che hanno reso ricette e tecniche più accessibili alle masse con una massiccia offerta di contenuti gratuiti e orientati all’intrattenimento oltre che alla divulgazione e che hanno contribuito a creare una cultura del cibo più consapevole e radicata. Il social che regna indiscusso nello stimolare fantasia e appetito degli italiani è Instagram, che, con il suo 68% di utilizzo, stacca nettamente YouTube e Facebook appaiati al 13%. Per imparare trucchi e segreti oltre che nuove ricette, nove appassionati su dieci seguono blog di cucina e i creator preferiti sono, in ordine di menzione: Giallo Zafferano, Benedetta Rossi, Cucina Botanica e Chef in Camicia. Mentre il 63% dichiara di replicare le ricette che trova online, solo il 28% le condivide a sua volta.
Sebbene ci sia ancora molto scetticismo rispetto alla qualità dei contenuti prodotti dall’AI, il 64% la usa spesso come supporto, ritenendo che possa migliorare l’esperienza in ambito culinario. I principali utilizzi dell’intelligenza artificiale sono: la composizione di ricette o menu in base agli ingredienti disponibili in casa o a un’occasione specifica; la richiesta di suggerimenti per venire incontro ad intolleranze alimentari; le ricerche su strumenti e tecniche specifiche per trattare o cuocere determinate materie prime.
ChefCPT, lanciato da Acadèmia per i suoi iscritti in risposta sia al crescente uso in cucina dell’AI sia alla contestuale diffidenza che ancora aleggia sui contenuti dei generatori più diffusi, è un vero e proprio assistente AI addestrato su un patrimonio di oltre 2.000 ore di video corsi, con il sapere, le tecniche e i segreti di oltre 200 maestri, tra cui Iginio Massari, Gabriele Bonci, Ernst Knam, Davide Oldani e Norbert Niederkofler. Grazie a questa base, vengono proposti in tempo reale suggerimenti tecnici affidabili e tarati sul sapere di professionisti della cucina in tutti i settori, dalla sostituzione di ingredienti senza compromettere il risultato alla creazione di menu personalizzati in base a disponibilità di ingredienti o specifiche esigenze alimentari, fino al recupero rapido di passaggi specifici delle ricette (tempi di cottura, tecniche di impasto, step chiave). Entro la fine dell’anno è previsto un ampliamento ulteriore della base di apprendimento a live cooking e decine di volumi di cucina per arrivare a un livello ulteriore di personalizzazione dell’utente.
“La nascita di questo strumento segna uno spartiacque per la piattaforma – spiega Nicolò Zambello, AD di Acadèmia – che si dirige verso una nuova fase della sua vita caratterizzata dalla personalizzazione: dal ricettario, che verrà arricchito con oltre mille nuove ricette, alla creazione di piani alimentari o dietetici che tengano conto di intolleranze, stagionalità e fabbisogno. Una scuola di cucina digitale col sapere dei maestri, ma sempre più adattabile alle esigenze della singola persona. Per il futuro prossimo, stiamo valutando di rilasciare una versione di ChefCPT anche al di fuori della piattaforma, pur mantenendo le radici nell’ecosistema di contenuti qualificati che la caratterizzano fin dalla nascita”.
