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Si parla tanto di Plant Based e Flexitariani ma cosa significano questi termini?

Tempo lettura: 4 minuti

(Agen Food) – Roma, 09 set. – I dati offerti da Unione Italiana Food, associazione di categoria che riunisce aziende produttrici di alimenti a base vegetale, parlano chiaro: gli italiani sono sempre più attenti a quello che mangiano. In particolare, sono in aumento le quantità di frutta, verdura e cereali che consumano a discapito di alimenti di origine animale. Tra le ragioni che guidano il cambiamento spiccano i motivi di salute e le ragioni etiche, qualsiasi esse siano il fenomeno è chiaro, gli italiani che si dichiarano vegetariani, vegani e flexitariani sono sempre di più. Abbiamo imparato a conoscere le prime due categorie, ma chi sono i flexitariani? Con questo termine si indicano le persone che hanno deciso di ridurre il proprio consumo di proteine animali. Per diverse motivazioni, vogliono limitare la quantità e la frequenza con cui le mangiano (per esempio settimanalmente), sostituendole solo in parte con prodotti vegetali, non volendo rinunciare del tutto ad alcuni piaceri.

È solo una moda passeggera o è un fenomeno destinato a crescere ulteriormente? La risposta probabilmente l’avremo solo tra qualche anno ma è giusto riuscire a raggiungere una crescente fetta di potenziali consumatori. Se da un lato è vero che queste persone non eliminano totalmente le proteine animali dalla loro dieta è anche vero che offrire loro la possibilità di scegliere un piatto gustoso, potrebbe essere una ottima scelta salutistica. Troppo spesso nei menù dei ristoranti le uniche opzioni che non contengono elementi di origine animale, vengono relegate nella sezione contorni, limitando la scelta alle patate arrosto o alle verdure grigliate, o ancora peggio limitate ad un menù vegano di nicchia. Introdurre un’opzione per ogni portata che soddisfi le esigenze di questi nuovi consumatori, potrebbe essere una scelta vincente, che consente di ottenere un vantaggio competitivo. Per introdurre queste pietanze, non serve andare lontano, basta guardare alla tradizione italiana che offre molteplici possibilità, dalle zuppe ai risotti, dalla caponata, alla parmigiana di melanzane!

Plant based, cos’è, perché è importante, chi sono i flexitariani, è solo moda o è specchio di una nuova consapevolezza da parte del consumatore?

Emma Balsimelli – Nutrizionista, membro del comitato scientifico regionale dell’ associazione italiana celiachia toscana, divulgatrice scientifica sui temi della celiachia e della sana alimentazione:
“I flexitariani la cui etimologia unisce la parola inglese flexible (flessibile) e vegetarian sono persone che seguono per la maggior parte del tempo una dieta “plant based” ovvero a base vegetale ma che non rinunciano anche al consumo di proteine animali soprattutto del pesce di tanto in tanto.

È uno stile di vita sostenibile e un modello di comportamento che si può mantenere nel tempo. Dal punto di vista ambientale si assiste ad una riduzione delle emissioni di gas serra del sistema alimentare e anche di altri problemi derivanti, ad esempio, dall’uso di fertilizzanti e dallo sfruttamento eccessivo dei terreni, concludendo la scelta flexitariana può dunque essere definita un modello per cui la persona è attenta ai suoi acquisti che sono dettati da una scelta consapevole e da una grande attenzione alla salute, all’ambiente e alla provenienza dei cibi che consuma. Il flexitariano rinuncia ad ogni estremismo alimentare e ad ogni forma di ortoressia e persegue logiche dettate da coscienza, empatia, sintonia e responsabilità nei confronti dell’ambiente”.

Plant based, un “trend” in crescita in Italia è solo moda o è specchio di una nuova consapevolezza da parte del consumatore? Se si perché è importante?

Riccardo Camanini – 1 stella Michelin – Chef – Ristorante Lido 84:

“La dieta vegetariana è una realtà ormai consolidata che esprime preferenze personali e differenti, alle quali noi cuochi aderiamo con piacere ed anche con nuove prospettive di gusto”.

Bobo Cerea – 3 stelle Michelin – Chef – Ristorante da Vittorio:

“Non è una moda, ma una realtà sempre più importante, una filosofia da seguire, sempre più ricercata dal cliente. Dal 2021 abbiamo attivato, in collaborazione con Planet Farms, un sistema di vertical farming che ci permette di coltivare, a km0, erbe aromatiche e ortaggi per rifornire la cucina, un sistema di coltivazione innovativo e sostenibile, dove le piante sono coltivate in strutture su più livelli”.

Diego Rossi – Bib Gourmand – Chef – Ristorante Trippa:

“Spero non sia solo una moda passeggera, la mia alimentazione è fondata per lo più sul consumo di verdura e credo che il futuro guardi in questa direzione, ovviamente alla base di questo tipo di alimentazione deve esserci conoscenza e consapevolezza, se ci si nutre di verdure i criteri fondamentali devono essere stagionalità e territorio e non “mangiamo fragole e zucchine a Dicembre”.

Giovanni Solofra – 2 stelle Michelin – Chef – Ristorante Tre Olivi

“Non credo che si tratti di una moda ma piuttosto di una presa di consapevolezza dell’impatto ambientale degli allevamenti intensivi di carne e dell’impatto a livello nutrizionale dell’altro consumo di proteine animali. Anche per questo qui nel Cilento siamo molto fortunati perché l’alimentazione di stampo prevalentemente vegetale è parte del DNA degli abitanti di queste zone da sempre, non a caso lo scienziato americano Ancel Keys decise di recarsi nel Cilento per studiare lo stile di vita delle popolazioni locali e carpirne i segreti delle loro longevità. I risultati di questi studi portarono Keys a coniare l’espressione Dieta Mediterranea, che divenne poi riconosciuta a livello mondiale come uno degli stili di vita più salutare a livello globale. Così, quando sono arrivato nel Cilento, non potevo che prendere a modella storia meravigliosa di cui ancora non si parla abbastanza: uno stile di vita che unisce salute e sostenibilità ambientale”.

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Redazione Agenfood

Agen Food è la nuova agenzia di stampa, formata da professionisti nel campo dell’informazione e della comunicazione, incentrata esclusivamente su temi relativi al food, all’industria agroalimentare e al suo indotto, all’enogastronomia e al connesso mondo del turismo.

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