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A Perugia la Città del Cioccolato diventa realtà: presentato il più grande museo a tema
(Agen Food) – Perugia, 25 ott. – Presentata in anteprima a Perugia la Città del Cioccolato, il nuovo museo esperienziale dedicato al cacao e al cioccolato. Un progetto che prende forma nella città tradizionalmente più dolce d’Italia, qualificandosi così come il maggior polo attrattivo tematico al mondo, grazie al recupero dell’ex Mercato Coperto di proprietà del Comune di Perugia, ristrutturato nel 2016 con il sostegno finanziario di Regione Umbria e Fondazione Perugia. Nel 2023 l’immobile è stato oggetto di un Avviso di Valorizzazione pubblicato dal Comune di Perugia, aggiudicato l’anno successivo alla società Destinazione Cioccolato Srl SB, costituita appositamente per la presentazione di un progetto di alto valore. Tale proposta ha consentito la sottoscrizione di una concessione trentennale, finalizzata all’avvio e al completamento, in tempi rapidi, di significativi interventi di allestimento, per un investimento complessivo di circa 6 milioni di euro.
Il progetto ha potuto beneficiare della Misura “Italia Economia Sociale”, promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) in collaborazione con Invitalia. Grazie alle agevolazioni finanziarie previste dal programma, è stato possibile avviare anche lo sviluppo di iniziative legate ai temi dell’inclusività sociale, con particolare attenzione all’inserimento lavorativo di persone appartenenti a categorie fragili e, in special modo, di quelle tutelate dalla Legge n. 68/1999. Un cantiere imponente in cui hanno lavorato circa 200 persone, esclusi i fornitori esterni di materiali e merci per il completamento dell’allestimento.
I suoi 2.800 metri quadri di estensione raccontano tutto ciò che ruota attorno al mondo del Cibo degli Dèi. Un percorso tanto didattico quanto immersivo, capace di coinvolgere tutti e cinque i sensi. Un approfondimento, passo dopo passo, che spazia dalla geografia dei Paesi produttori alla storia del cacao, da 5.300 anni fa ad oggi; dalla biodiversità legata a un prodotto ancora tutto da scoprire, alla sostenibilità che interessa l’intera filiera.
La Città del Cioccolato è un progetto nato da un’idea di Eugenio Guarducci, fondatore e presidente di Eurochocolate, il Festival Internazionale del Cioccolato che da oltre 30 anni porta a Perugia centinaia di migliaia di visitatori da ogni parte del mondo.
“Perugia – ha dichiarato Vasco Gargaglia, presidente di Destinazione Cioccolato Srl SB – rappresenta nell’immaginario collettivo la Città del Cioccolato per eccellenza. Questo lo dobbiamo a una tradizione che parte da lontano ovvero dal 1907 quando, a poche decine di metri dall’ex Mercato Coperto, nacque il primo laboratorio della Perugina, ma anche a un grande sforzo di comunicazione e promozione costruito negli ultimi 30 anni attraverso Eurochocolate. Aver aperto il cantiere di questo ambizioso progetto ha significato per tutti noi iniziare a trasformare un sogno in dolce realtà”.
IL LEGAME CON LA CITTÀ DI PERUGIA
La Città del Cioccolato sorge all’interno dell’ex Mercato Coperto di Perugia, edificato nel 1932 in soli 10 mesi grazie alla determinazione di Giovanni Buitoni – come noto non estraneo alle vicende imprenditoriali legate al mondo del cioccolato – che al tempo ricopriva la carica di Podestà di Perugia. Si tratta di uno degli edifici più interessanti della città, una vera e propria perla all’interno del contesto del centro storico del capoluogo che, grazie alla sua iconica e imponente terrazza, regala il più bel panorama dell’Umbria con una vista su Assisi davvero mozzafiato. Inoltre, il progetto si prospetta capace di dare una spinta importante a un turismo tanto enogastronomico quanto museale (basti pensare al costante aumento delle visite ai musei in Italia nel 2023 rispetto al 2019: +23%), portando visitatori, ricchezza e prestigio al distretto del cioccolato di Perugia.
Farà parte dell’offerta del museo il recupero del primo laboratorio Perugina situato nella vicinissima Via Alessi che verrà inaugurato l’11 Novembre anche grazie al supporto di Luisa Spagnoli Spa. Proprio di fronte alla struttura, il laboratorio è stato interamente restaurato: un’attività di conservazione e valorizzazione che esalta il lavoro dell’azienda per il cioccolato di qualità, con presenti dettagli dell’epoca come il bancone di lavorazione in marmo di Luisa Spagnoli, l’ideatrice del Bacio Perugina.
Attiguo al laboratorio, nei suggestivi spazi anch’essi utilizzati tra il 1907 e 1915 come magazzini e locali caldaia dalla neonata Perugina, in Via Angusta prenderà vita anche il LAB – Luisa Annibale Base, un vero e proprio hub esperienziale che offrirà ai visitatori del Museo un calendario quotidiano di appuntamenti e approfondimenti legati al tema cacao e cioccolato, condotti da Chocolate Taster, Maȋtre Chocolatier, Pasticceri, Associazioni. Il calendario di degustazioni, masterclass, workshop e presentazioni sarà costantemente aggiornato sul sito web della Città del Cioccolato e i visitatori potranno prenotarsi online o in loco. Direttore Tecnico del LAB sarà Roberto Caraceni, uno tra i più noti chocolate taster d’Italia e grande appassionato di cacao e cioccolato. Caraceni, collezionista d’eccezione di oggetti storici a tema da oltre 25 anni, ha raccolto ad oggi oltre 3.000 pezzi inerenti i più disparati aspetti del cioccolato; sarà possibile ammirare una gran parte della sua collezione, presentata in eleganti teche di vetro lungo il percorso museale.

LA CITTÀ DEL CIOCCOLATO, PASSO DOPO PASSO
L’ingresso principale porta il visitatore a scoprire in primis, al piano superiore del Museo, la geografia e la storia del cacao. Sovrastati da un cielo animato, per una superficie totale di 400 m2, che riproduce tempi, suoni e racconti di una foresta equatoriale, si scopre dove e quando il cacao “nasce”. I primi racconti sui Paesi avanguardisti nella produzione del cacao lasciano lo spazio a installazioni dedicate a chi ha fatto la storia di questa materia prima unica, dall’imperatore Montezuma a Cortez.
L’evoluzione del cacao parte dal Sud America e giunge, tra rappresentazioni concrete e interazioni digitali firmate dall’artista Manuel Gardina, fino al trasporto delle fave in Europa e al racconto dell’evoluzione del cioccolato nei paesi del Vecchio Continente. Qui si scoprono dettagli passati negli anni in sordina, come la figura della cioccolataia o l’abitudine degli aristocratici a sorseggiare cioccolata calda al posto del tè. Prima di scendere al piano inferiore della Città del Cioccolato attraverso un’elegante passerella in legno o un divertente scivolo, sarà possibile completare la visita delle altre sezioni dedicate alla Storia del Cioccolato in Italia con dei focus sui principali distretti produttivi: Gianduja District (Piemonte e Torino), Tuscan Chocolate Valley, Polo Sud del Cioccolato (Modica) e naturalmente il Distretto di Perugia. Spazio anche all’immaginazione e al divertimento nell’instagrammabilissima Eurochocolate Square. Qui, subito dopo la sezione dedicata alla Perugina, è collocata l’opera “Il Generale del Cioccolato” dell’artista umbro Mamo. Lungo tutto il ballatoio che caratterizza il piano superiore del Museo, è protagonista la Collezione Kramsky: centinaia di incarti di tavolette gentilmente date in prestito da Stanislav Kramsky, il più grande collezionista al mondo di incarti di tavolette.
DUE PASSI NELLA FORESTA
Un mondo sconosciuto che la Città del Cioccolato trasporta letteralmente dai paesi produttori a Perugia: al piano inferiore del museo, i visitatori possono infatti passeggiare nelle immense foreste di alberi di cacao. Qui scopriranno le cabosse, i frutti dell’albero di cacao, crescere direttamente dal tronco dell’albero. Potranno quindi seguirne l’evoluzione: le cabosse vengono aperte, i semi (le fave di cacao) estratti e trasportati fino ad apposite strutture atte alla fermentazione prima e all’essiccazione poi. Un viaggio unico, immersi nell’autentica vegetazione di una piantagione di cacao, tra piante, statue e cultura. Ad arricchire l’esperienza immersiva, un’imponente mostra fotografica dal titolo “Mujeres del Cacao” che perimetra tutto lo spazio con immagini in bianco e nero scattate a Chuao dal fotografo venezuelano Jesus Ochoa.
Un museo a misura di famiglia
Seppur l’approccio sia anche tecnico, volto alla formazione e alla sensibilizzazione attorno al mondo del cacao, le modalità vengono incontro al consumatore, rendendo ogni novità qualcosa di interessante e divertente anche per i più piccoli, grazie ad esempio alle due attività formative: Piantalab e Coloralab. Attraversando le numerose sezioni tematiche della Città del Cioccolato, si incontrano momenti di “gioco” come la SNAP ROOM con fotocellule che individuano il movimento degli ospiti e riproducono il rumore che la tavoletta di cioccolato fa quando viene spezzata. Spazio anche alla salute con un interessante allestimento progettato in collaborazione con ISCHOM che illustra le proprietà benefiche del cioccolato.
OLTRE IL CIOCCOLATO
All’interno del museo non mancano aree incentrate su tematiche anche solo connesse al cioccolato.
Una sezione dedicata a due pilastri del Made in Italy: la moda e il design. Grazie anche alla collaborazione con il Museo Alessi e Adriano Design è possibile ammirare oggetti iconici. Spazio, inoltre, a due prodotti rivoluzionari come Toblerone e la tavoletta quadrata Ritter. Nello spazio design viene anche raccontata la curiosa genesi dell’inconfondibile bottiglia della Coca-Cola, ispirata al frutto del cacao.
La sala Choco Expo, posizionata lungo la passerella di collegamento tra i due piani del Museo, sarà dedicata a ospitare esposizioni temporanee promosse da paesi, città, artisti, fotografi etc che hanno piacere e desiderio di raccontare la loro storia e le loro prospettive. Lo spazio farà il suo debutto con la Colombia e in particolare con il progetto Agrocadenas, nato dalla collaborazione tra l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), il Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale della Colombia e il consorzio CISP-Venser, con l’obiettivo di rafforzare le filiere agricole in tre regioni del Paese, a beneficio di 1.200 famiglie di piccoli produttori.
