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Il presidente Auricchio di AFIDOP: “Noi promotori dell’identità DOP e IGP italiana nel mondo”
(Agen Food) – Roma, 05 nov. – di Giulia Ippolito – Dopo la partecipazione all’edizione 2025 del Summer Fancy Food Show di New York, l’Associazione dei Formaggi Italiani DOP (AFIDOP) continua a promuovere nel mondo l’autenticità e la qualità dei formaggi italiani certificati. La manifestazione statunitense, tra le più importanti vetrine internazionali per il comparto agroalimentare, ha confermato il ruolo centrale degli Stati Uniti come primo mercato extraeuropeo per le DOP casearie italiane, con una crescita significativa dell’export e un interesse sempre maggiore da parte dei consumatori verso i prodotti di origine protetta.
Durante l’evento, AFIDOP ha rappresentato i Consorzi di tutela dei formaggi italiani a Denominazione di Origine Protetta, rafforzando la visibilità e il valore culturale di un patrimonio che unisce tradizione, territorio e qualità certificata. L’associazione ha inoltre preso parte alla cena di gala dedicata alla candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’UNESCO, contribuendo a valorizzare il legame tra eccellenza gastronomica e identità culturale.
Rispondendo ad Agen Food, il Presidente di AFIDOP Antonio Auricchio traccia un bilancio delle attività dell’associazione, analizzando le sfide legate alla tutela dei formaggi DOP italiani sui mercati internazionali — dai dazi all’Italian Sounding — e le prospettive di crescita in un contesto globale sempre più attento alla qualità e alla tracciabilità dei prodotti.
Presidente, qual è il ruolo di AFIDOP nel sostenere l’autenticità e la qualità dei formaggi DOP italiani all’estero, soprattutto negli Stati Uniti, e come vi differenziate da altre organizzazioni che si occupano della promozione dei prodotti italiani?
“AFIDOP opera come promotore dell’identità dei formaggi italiani DOP e IGP nel mondo. Raggruppiamo e rappresentiamo i principali Consorzi di Tutela dei formaggi a Denominazione di Origine Protetta e Indicazione Geografica Protetta presenti sul territorio nazionale; promuove attività di divulgazione circa l’autenticità, il valore delle denominazioni certificate e la loro riconoscibilità. Siamo impegnati nella promozione della conoscenza dei formaggi italiani DOP e IGP, attraverso un’informazione chiara e completa delle loro tipicità e qualità. Ci differenziamo perché rappresentiamo esclusivamente i formaggi certificati, che hanno regole produttive rigorose e un legame unico con i territori italiani. Negli Stati Uniti la situazione rispetto alla tutela delle indicazioni geografiche è molto diversa da quella europea. Il concetto di prodotto legato a un’origine specifica esiste, ma non c’è un sistema nazionale unico e strutturato come quello delle DOP e delle IGP in Europa. La protezione si basa soprattutto sul sistema dei marchi: marchi registrati, marchi collettivi o certificazioni private. Questo significa che la difesa di un nome dipende da come quel nome viene percepito dal consumatore statunitense. Se un termine è considerato “generico”, cioè, usato per indicare una tipologia di formaggio e non la sua zona di origine, allora la protezione risulta più debole. È il caso di tanti nomi che per noi italiani rappresentano eccellenze con disciplinari di produzione chiari e puntuali, mentre negli Stati Uniti sono diventati parole comuni per indicare prodotti generici. Il bisogno che ne deriva quindi è quello di educare il consumatore, il distributore e il professionista della ristorazione al valore delle denominazioni DOP e IGP”.

Gli Stati Uniti sono un mercato chiave per i formaggi italiani DOP. Può darci un quadro del trend attuale delle esportazioni italiane negli Stati Uniti e quali sono i formaggi più apprezzati dai consumatori americani?
“Gli USA sono un mercato fondamentale, soprattutto per i formaggi duri. Negli Stati Uniti arriva il 10% dell’export mondiale di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, e il peso sale a quasi un quarto considerando il solo export extra-UE. Per i pecorini, in particolare il Pecorino Romano, parliamo del 60% dell’export mondiale e dell’80% di quello extra-UE. Anche il Gorgonzola esporta negli USA il 10% del totale destinato fuori UE. Nel 2024 i tre duri hanno generato oltre 400 milioni di euro e circa 85-90% del fatturato complessivo dei formaggi italiani negli USA deriva da DOP. Il 2024 ha chiuso con una crescita a doppia cifra, sino a +19% per i grattugiati Dop. Sono risultati che confermano la centralità del mercato americano e la forza delle nostre denominazioni”.
Il Summer Fancy Food Show è stato un evento di grande importanza per il settore caseario italiano. Come valutate i risultati ottenuti quest’anno in termini di visibilità e di consolidamento della presenza dei formaggi DOP italiani negli Stati Uniti?
“Il Summer Fancy Food Show è stato per noi un appuntamento fondamentale. Come detto, gli Stati Uniti rappresentano oggi il primo mercato extra-UE per i formaggi italiani DOP e il 2024 ha confermato una crescita molto solida delle nostre esportazioni. AFIDOP è stata presente a New York non solo in fiera, ma anche come protagonista della cena di gala organizzata da ICE e dal Ministero dell’Agricoltura per sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio UNESCO. Un’iniziativa di altissimo profilo, che si è svolta il 28 giugno scorso presso la Gotham Hall, alla presenza di circa 300 ospiti e personalità di rilievo provenienti dall’Italia e dal resto del mondo. In questa occasione una selezione AFIDOP di formaggi DOP e IGP è stata valorizzata sia nell’aperitivo, con un banco degustazione dedicato, sia nel menù della serata a fine pasto. In un anno come quello attuale, con grandi incertezze all’orizzonte sui mercati internazionali e su quello statunitense in particolare, era fondamentale essere presenti ad un appuntamento così importante come il Fancy Food per ribadire l’identità, l’importanza e la distintività dei nostri grandi formaggi”.
In un contesto di crescente globalizzazione e sfide commerciali, avete espresso la necessità di proteggere i formaggi italiani DOP da fenomeni come i dazi e l’Italian Sounding. Qual è la situazione attuale riguardo ai dazi e come potrebbe evolversi?
“Il 2025 è stato caratterizzato prima da rumors e incertezze e poi da decisioni definitive dell’amministrazione americana sui dazi che hanno condizionato pesantemente le normali dinamiche di mercato domanda-offerta, creando ampie oscillazioni mensili nei trend dei flussi commerciali, spesso con cali a doppia cifra percentuale seguiti, o preceduti, da aumenti a tassi altrettanto consistenti ma di segno positivo. A giugno 2025, il dato più aggiornato, l’export di Grana Padano e Parmigiano Reggiano segna solo un -0,8%, mentre il Pecorino Romano resta in leggero positivo con +0,4%. Proprio per il Pecorino Romano i dazi hanno determinato una variazione significativa, passando da zero a un 15% nell’ambito del nuovo quadro UE-USA. Per gli altri formaggi DOP, invece, le modifiche sono state minime o nulle rispetto alla fase precedente ai dazi dell’amministrazione Trump. A fianco del tema dazi, resta urgente la lotta all’Italian Sounding. Anche in questo caso sono necessari educazione, comunicazione e corretta informazione verso il consumatore. Spesso il problema nasce da una scarsa conoscenza delle reali caratteristiche dei formaggi DOP e IGP e delle loro peculiarità produttive e territoriali. Parallelamente i Consorzi di Tutela continuano il loro impegno costante nel vigilare sugli utilizzi illeciti dei nomi. Come Associazione stiamo investendo su iniziative educative concrete. Vogliamo ricordare la recente realizzazione della Guida per il corretto utilizzo delle denominazioni casearie certificate nei menù della ristorazione, sviluppata con FIPE. È un progetto nato per tutelare il consumatore, in particolare quello estero, garantendo trasparenza su ciò che trova nel piatto. La guida prossimamente sarà tradotta e diffusa anche fuori dall’Italia, così da contribuire al contenimento dell’Italian Sounding e alla valorizzazione dell’autenticità dei nostri formaggi”.

Guardando al futuro, quali sono gli obiettivi a lungo termine di AFIDOP per garantire che i formaggi DOP italiani restino protagonisti sul mercato globale?
“Gli obiettivi a lungo termini restano quelli di divulgazione, informazione, promozione e valorizzazione a tutto tondo, in Italia e all’estero, delle nostre eccellenze casearie certificate e del sistema delle Indicazioni Geografiche. Così come resta centrale l’attività di supporto ai Consorzi di tutela nella sorveglianza sul corretto uso di DOP e IGP o di rappresentanza generale degli interessi delle nostre eccellenze”.
