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Celiakè, Maya Senza Glutine e la cucina che sa di felicità: la celiachia è il mio superpotere

(Agen Food) – Roma, 11 apr. – di Olga Iembo – C’è un viaggio che sta per cominciare, un viaggio di gusto, di allegria, di socialità e inclusione, un viaggio pieno di cose belle ma tutto senza glutine. E’ Celiakè, il primo festival itinerante dedicato al mondo gluten-free che debutterà a Roma dal 16 al 18 maggio (apertura al pubblico il 17 e 18), prendendo il via in concomitanza con la Giornata Mondiale della Celiachia. Nella suggestiva location del Borgo Boncompagni Ludovisi, alle porte della capitale, la prima tappa di un’avventura che è solo all’inizio. Promosso e organizzato dai fondatori di Live Productions, Celiakè?! si propone di offrire una tre giorni di esperienze a 360°, a partire dal tema della celiachia, che andranno dal consumo in piena libertà e sicurezza di cibi e bevande – con degustazioni, showcocking, stand espositivi e aree pic-nic -, a momenti di confronto formazione e informazione scientifica, e ancora spazi dedicati all’arte, alla cultura, a musica e divertimento per grandi e piccoli, speciali partecipazioni dei volti più noti sui social, e molto altro.

E a Celiakè non poteva mancare un’ospite che del “viaggio” ha fatto il suo stile di vita professionale, un viaggio senza glutine ma pieno di gioia , bontà e gusto. E’ Maya Belen Mejìas, – gluten free chef e smile maker di Maya Senza Glutine, food truck di classe dedicato al gluten free e alla cucina salutare che viaggia in tutta Italia per catering di classe, feste ed eventi pubblicitari.

Dal 2020 Maya Senza Glutine viaggia nel Paese per promuovere la cultura del cibo senza glutine, cibo sano e genuino per tutti, con il camper food progettato per garantire cibi free from sicuri per tutti ed anche l’eleganza e l’attenzione alla sostenibilità. Da Nord a Sud Maya propone di volta in volta i piatti tipici della cucina italiana e delle stagioni, valorizzando i prodotti per lo più locali a disposizione, ma anche organizzando corsi di cucina live, degustazioni, show cooking, cene a tema e eventi che coinvolgono i migliori produttori, le aziende del gluten free e del free from nonché le associazioni che si occupano di turismo sostenibile, inclusione, intolleranze alimentari, “in modo da mettere in campo un vero e proprio percorso educativo per il pubblico e le istituzioni”, come spiega lei stessa.

Si tratta di qualcosa di molto più che cucinare bene cose buone e adatte a tutti, come si comprende dalla filosofia di Maya, si tratta di creare un circuito positivo in cui mescolare esperienze, emozioni e sentimenti, uno stare insieme senza pregiudizi e preconcetti, ma nella libertà e nel rispetto, nell’inclusività e nella condivisione. E, anche in vista della sua partecipazione a Celiakè, Maya ha raccontato di più del suo speciale progetto e delle sue motivazioni ad Agen Food.

Maya, la sua attività è “itinerante” proprio come il Festival Celiakè a cui si appresta a partecipare. Sono davvero tante le affinità delle rispettive iniziative, a cominciare dalla finalità di “fare comunità” per sensibilizzare tutti sulla celiachia che mi pare sia il principio che l’ha ispirata…

“Esatto, il cuore del mio progetto è proprio questo: creare connessioni. La celiachia non è solo una condizione medica, ma un’esperienza che coinvolge la vita quotidiana, le emozioni, i rapporti. Spesso chi ne soffre si sente isolato, come se mangiare fuori casa o condividere un pasto fosse un problema insormontabile. Con ‘Maya senza glutine’ voglio dimostrare che si può trasformare un limite in un’opportunità per unire le persone, non per dividerle. Partecipare a eventi come Celiakè è fondamentale perché è lì che nasce la vera consapevolezza: tra un piatto gustoso, una chiacchierata e un sorriso”.

Il suo è un progetto di “inclusione alimentare”, come si fa a realizzarla dimostrando che il buono è davvero per tutti?

“L’inclusione si realizza quando nessuno si accorge di essere ‘escluso’. Io cucino senza glutine, ma non cucino ‘per celiaci’, cucino per chi ama il cibo, punto. Se un piatto è buono, è buono e basta, gluten free o no. La mia cucina parla di sapori autentici, di materie prime genuine, di creatività. Quando servi un risotto allo zafferano che profuma di felicità o una torta al cioccolato che scioglie il cuore, nessuno pensa alla celiachia: pensa solo a quanto è buono. Ecco, l’inclusione è questa: far dimenticare che esistono differenze”.

Molti pensano ancora che la celiachia implichi problemi insormontabili, che nella pratica poi si traducono in limiti alla socialità. Lei dimostra che non è affatto così, in tanti modi, a cominciare dal fatto che Maya senza glutine non ha un menù ma cucina, come dice lei, “quello che mi suggerisce il cuore, il paesaggio, il sorriso di chi ho di fronte”. Detta così fa apparire la cucina per celiaci piuttosto facile…

“Quante volte ho sentito dire: ‘Poverino, non può mangiare nulla!’—falso! Io ‘posso’ mangiare tutto ciò che è buono e sicuro, e la mia missione è dimostrarlo. Non ho un menù fisso perché la vita non è fatta di schemi, ma di emozioni. Cucino con il cuore, seguendo le stagioni, i colori di un mercato, l’energia delle persone che incontro. Se sembra facile, è perché lo è: basta metterci passione e rispetto. Il glutine? È solo un dettaglio tecnico, non il protagonista del piatto! La celiachia invece è il mio superpotere, mi permette di vivere appassionatamente, in un mondo di profumi, colori, emozioni, mescolando determinazione e leggerezza nella vita come in cucina”.

Maya, perché c’è ancora tanto bisogno di comunicazione, formazione e approfondimento sulla celiachia? Su cosa ancora il sistema è carente, e cosa si dovrebbe fare di più e meglio?

“Manca una cultura diffusa, non solo sulle etichette o sui protocolli, ma sull’esperienza umana della celiachia. Ancora troppi ristoranti hanno paura del ‘senza glutine’, troppi ospiti non sanno come accogliere un celiaco, troppi medici trasmettono solo divieti e non soluzioni. Servono più chef formati, più scuole alberghiere attente, più dialoghi come quelli di Celiakè. E soprattutto, serve far capire che ‘senza glutine’ non è una moda: è una necessità che, se affrontata con gioia, può arricchire tutti”.

Alla base della sua attività c’è l’idea di un “viaggio gluten free” in giro per tutta l’Italia, e nel suo impegno quotidiano ci sono anche occasioni in cui porta la sua testimonianza importante come a Celiakè. Cosa ci dobbiamo aspettare da una sempre più appassionata “Maya senza glutine” per il futuro?   

“Continuerò a portare la mia cucina ovunque e con me porterò i migliori prodotti che scoprirò lungo il cammino, dalle piazze ai festival, perché il gluten free è anche scoperta del territorio. Sto lavorando a progetti nuovi: un libro per raccontare storie di cibo e inclusione, collaborazioni con chef ‘non gluten free’ per contaminare (in senso buono!) le loro cucine, e magari un giorno… un posto tutto mio, dove chiunque entri si senta a casa. Intanto, ogni giorno è una nuova avventura: basta seguirmi per viverla insieme”.

Redazione Agenfood

Redazione Agenfood

Agen Food è la nuova agenzia di stampa, formata da professionisti nel campo dell’informazione e della comunicazione, incentrata esclusivamente su temi relativi al food, all’industria agroalimentare e al suo indotto, all’enogastronomia e al connesso mondo del turismo.

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