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Intervista a Niccolò Marzichi Lenzi, Managing Director di Tenuta di Biserno

(Agen Food) – Bibbona (LI), 30 mag. – di Ni. Cur. – Non si può visitare la Tenuta di Biserno di Bibbona (LI) senza incontrare il suo Deus ex machina, il Managing Director Niccolò Marzichi Lenzi, che nonostante il suo prestigioso lignaggio, è una persona di grande simpatia e semplicità. Il nostro incontro avviene in due momenti conviviali molto informali, seppure in luoghi bellissimi ricchi di spunti per una interessante intervista.

Niccolò, ci racconti la sua storia. Si è sempre occupato di vino nella sua vita?

Come sapete provengo da una famiglia che è nel mondo del vino da secoli Mia madre è Ilaria Antinori e mio padre aveva una fattoria nel Chianti, dove sono cresciuto. A 18 anni ho scelto di non iscrivermi all’università e mi sono dedicato al commercio di cavalli da salto. Per diversi anni è stata una passione che mi ha fatto girare il mondo, poi è cambiato qualcosa …

Cosa è accaduto?

La mia attività non mi appassionava più, si doveva viaggiare troppo e la situazione in quel settore stava cambiando. Se volevo farmi una famiglia, era arrivato il momento di fermarsi. Poi una bottiglia di Bordeaux Chateau Haut-Brion mi ha cambiato la prospettiva e mi ha aperto gli occhi sul mondo del vino.

Quali decisioni ha preso?

Nel 2001 i miei zii Lodovico, già titolare di Ornellaia, e Piero di Marchesi Antinori hanno progettato di dare vita alla Tenuta di Biserno e alla Tenuta Campo di Sasso. Mi intendevo già un po’ di vino e mi hanno dato fiducia coinvolgendomi nel loro progetto.

Quindi Lei è diventato l’erede e il protagonista di un passaggio generazionale. Quali sono i Suoi obiettivi?

Io cerco di raggiungere una sempre maggiore qualità e riconoscibilità dei vini e di ampliare il pubblico degli estimatori delle etichette prodotte nelle tenute di Biserno, Campo di Sasso e Collemezzano.

Quali sono le etichette che escono da queste tenute?

Biserno conta 40 ettari a 90 metri di altezza . coltivati con vitigni Cabernet Franc, Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot che danno origine a due vini rossi, Biserno e Pino di Biserno.
Campo di Sasso invece, con altri 56 ettari, è leggermente più basso, con terreni più sabbiosi e un clima più caldo nei mesi estivi. È coltivato a Syrah, Vermentino e altri vitigni bordolesi, che danno vita al rosso Insoglio del Cinghiale e al nuovo bianco Occhione.

Cosa può dirci di Collemezzano?

È l’ultima realtà entrata di recente a far parte di Biserno. Mi è stata proposta dagli ultimi proprietari e conta 15 ettari di vigneti bordolesi piantati a metà degli anni Novanta nelle vicinanze di Bibbona. La prossimità al mare garantisce sempre un flusso d’aria, attenuando di conseguenza anche le temperature, talvolta estreme nel periodo estivo. Penso di ottenere un grande vino anche da questa tenuta.

Quale vino mi consiglia per il primo assaggio?

Consiglio un calice di vermentino “Occhione” della tenuta Campo di Sasso, il primo vino bianco della Tenuta. Raro e originale, di grande bevibilita’, racconta sfumature di leggerezza e decisione, le stesse caratteristiche dell’uccello acquatico che gli dà il nome: l’occhione, una specie protetta che nidifica nelle dune di Marina di Bibbona.

E i vini rossi che caratteristiche hanno?

Insoglio del Cinghiale è il nostro vino fondatore. L’etichetta e il nome si riferiscono al luogo in cui l’animale va a grufolare e a rotolarsi. Simboli della cultura maremmana. È molto fruttato e versatile, composto da Syrah, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot. Pino di Biserno e Biserno sono stilisticamente due vini fratelli, l’alter ego uno dell’altro. Il primo più energico, dinamico, mentre il Biserno è più serio, quasi intellettuale e complesso.

Cosa pensa della certificazione biologica?

Non sono per niente favorevole, si rischia di fare il doppio dei trattamenti . Non penso che la certificazione sia un valore aggiunto. Ai controlli si guardano solo i documenti e non i campi. Il vero biologico come il cliente lo percepisce non esiste.

Cosa vede nel suo futuro?

Cerco di migliorarmi sempre per ottenere il meglio da ogni vigneto. Il mio nonno Antinori diceva che il suo nome doveva essere un punto di riferimento per i consumatori. Vorrei anche io trasmettere agli altri la mia grande passione per il vino. È un mondo eccezionale che mi affascina perché ogni anno non si sa cosa ci aspetta. Per fortuna lavoro con giovani dipendenti molto motivati che si appassionano alla cultura enologica e nel tempo libero vanno ad assaggiare altri vini.

Una domanda personale: è vero che sua suocera è stata una famosa attrice?

Sì, è vero. Marlene Jobert, che tutt’ora vive in Francia, ha recitato in molti film finché non ha avuto le figlie gemelle. Poi ha pubblicato molti libri per bambini, arrivando a 14 milioni di copie nel mondo.

Un’ultima curiosità: cosa beve al di fuori delle etichette Antinori?

Mi piacciono Sangiovese, Pinot nero, Syrah francesi e perché no, Bordeaux da cui tutto è cominciato.

www.biserno.it

Redazione Agenfood

Redazione Agenfood

Agen Food è la nuova agenzia di stampa, formata da professionisti nel campo dell’informazione e della comunicazione, incentrata esclusivamente su temi relativi al food, all’industria agroalimentare e al suo indotto, all’enogastronomia e al connesso mondo del turismo.

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