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Tre Coni, un sogno: il successo di Eugenio Morrone e i progetti “segreti” per il futuro

(Agen Food) – Roma, 28 feb. – di Giordana Oddi – Non c’è “due” senza “tre”! Dopo il prestigioso riconoscimento dei Tre Coni Gambero Rosso per Fior di Luna a Trastevere, in via della Lungaretta, il maestro gelatiere Eugenio Morrone conquista di nuovo il traguardo con Il Cannolo Siciliano, la sua storica gelateria di piazza Roberto Malatesta.

Quest’anno anche il locale del Pigneto, fresco di restyling, è stato premiato con i Tre Coni e inserito nella guida “Gelaterie d’Italia 2025” Gambero Rosso. Un successo che celebra vent’anni di passione per il gelato e l’alta pasticceria, confermando Il Cannolo Siciliano come un punto di riferimento per gli amanti della crema, delle colazioni e degli aperitivi di qualità.

Eugenio Morrone continua dunque a conquistare il cuore dei romani e non solo con la sua passione per la qualità e l’innovazione. Intervistato da Agen Food racconta dei segreti del suo successo e delle sue ambizioni per il futuro, nonché la sua visione del gelato ed il percorso che lo ha portato a diventare un campione del mondo di gelateria in Italia e all’estero.

Eugenio, ricevere per la seconda volta i Tre Coni Gambero Rosso per Il Cannolo Siciliano è un grande riconoscimento. Come ti senti a riguardo e qual è, secondo te, la chiave del tuo successo?

“Questo riconoscimento ci riempie di orgoglio, soprattutto considerando le dinamiche di questo locale. A Fior di Luna, nel centro di Roma, la visibilità è maggiore, e quindi è più facile farsi conoscere. Al Pigneto, invece, abbiamo scelto un percorso diverso: qui, dove siamo ormai da 15 anni, ci siamo concentrati sulla fidelizzazione dei clienti, puntando su un’attenzione speciale alla qualità e alla passione che mettiamo in ogni dettaglio. Certo, il restyling del locale è stato importante, ma sono convinto che ciò che conta davvero non sia tanto la posizione, quanto l’amore che mettiamo nel nostro lavoro. La soddisfazione è enorme, e credo che il nostro successo non dipenda solo dal prodotto, ma da un insieme di fattori: la qualità del servizio, l’atmosfera che creiamo, e, soprattutto, la scelta degli ingredienti. Come dico sempre, il nostro segreto è la semplicità: puntiamo su prodotti freschi e genuini, come la frutta di stagione, e prestiamo grande attenzione alla provenienza e alla qualità di ciò che usiamo. Inoltre, cerchiamo di trasmettere questa filosofia anche ai nostri clienti, insegnando loro a leggere prima di mangiare, per comprendere ciò che c’è dietro ogni prodotto che offriamo”.

La gelateria e la pasticceria in Italia sono settori molto competitivi. Qual è, secondo te, la chiave per mantenere alta la tua posizione e differenziarti nel mercato?

“Credo che la base del nostro successo risieda nella costante ricerca di ingredienti di altissima qualità. Non seguiamo la logica del chilometro zero, ma piuttosto cerchiamo i migliori prodotti, ovunque essi si trovino. Al momento, per esempio, lavoriamo con nocciole romane straordinarie e pistacchio siciliano di prima qualità, mentre il nostro cioccolato lo prepariamo direttamente dalle masse di cacao, senza aggiunte artificiali. Ma non basta solo la ricetta o gli ingredienti: è fondamentale anche come li trattiamo e come organizziamo la produzione. Il gelato va custodito con cura, per questo il nostro locale è dotato di pozzetti con glicole per conservarlo al meglio. Inoltre, cerchiamo di ridurre il nostro impatto ambientale con macchinari che recuperano l’acqua, proprio per rispettare la sostenibilità. Un altro aspetto a cui dedichiamo molta attenzione è il packaging: ogni dettaglio conta. In sintesi, il mio team ed io curiamo il prodotto in ogni sua fase: dalla selezione degli ingredienti alla produzione, alla conservazione, fino a quando arriva nelle mani del cliente. La chiave è la genuinità. Speriamo che i nostri clienti, spesso adulti, possano trasmettere questa cultura anche ai loro figli, insegnando loro a riconoscere e apprezzare la qualità, a partire dal gelato, fatto con pochi ingredienti e molta passione. Noi, ad esempio, proponiamo solo 26 gusti, concentrandoci su ricette semplici, alcune delle quali contano solo 2 ingredienti! Perché crediamo fermamente che la materia prima, così, nella sua naturalezza, se trattata nel modo giusto, renda al meglio”.

Oggi quali sono i gusti dei gelato lovers? Quali pensi siano le nuove sfide e opportunità per il settore del gelato?

“Oggi i consumatori sono molto più consapevoli della salute, e cercano prodotti con basso contenuto di zuccheri e diete specifiche, ma spesso non si rendono conto che non tutti gli zuccheri sono uguali. Dolcezza e basso contenuto di zuccheri sono concetti differenti, e noi possiamo proporre gelati con meno zucchero che comunque mantengono la dolcezza tipica di un gelato tradizionale. Inoltre, c’è una crescente attenzione verso i prodotti senza lattosio o senza glutine. Personalmente, da oltre venti anni prepariamo gelati vegani, con cioccolati senza latte e derivati, oltre a una varietà di gusti alla frutta. Questo tipo di richiesta è aumentata nel tempo, parallelamente alla crescita delle intolleranze alimentari. Io stesso, per esempio, sono intollerante al lattosio, e per questo motivo al Cannolo Siciliano, nella nostra proposta di colazione, abbiamo introdotto cibi che possano soddisfare tutte le esigenze, come i biscottini preparati con olio. Se parliamo di gusti, a Roma i classici come il caffè e lo zabaione sono i più apprezzati. E poi, nei nostri negozi, anche il pistacchio è uno dei gusti più richiesti e va letteralmente a ruba!”.

Cosa consigli ai giovani di oggi che vogliono intraprendere la carriera nel mondo della gelateria e della pasticceria?

“Chi vuole entrare in questo mondo deve essere consapevole che si tratta di un percorso fatto di sacrifici. Ogni giorno, nel mio lavoro con gli studenti, vedo ragazzi determinati, pronti a mettersi in gioco con passione e dedizione. Dobbiamo ricordarci che il nostro compito principale è quello di nutrire le persone, e per farlo al meglio è necessario studiare, formarsi e alimentare una cultura del gusto. Se non siamo in grado di riconoscere un prodotto di qualità, sarà difficile riprodurlo. È fondamentale allenare il palato, saper distinguere i sapori, e soprattutto viaggiare, conoscere diverse realtà gastronomiche. La scuola di pasticceria francese, per esempio, è un punto di riferimento straordinario, con una tradizione culinaria di altissimo livello, che offre l’opportunità di confrontarsi con i migliori professionisti. E, se posso aggiungere un consiglio, credo che per il futuro del made in Italy dovremmo investire nelle scuole alberghiere italiane, rinnovandole e rendendole più moderne e all’avanguardia, affinché possano formare al meglio le nuove generazioni di professionisti della gastronomia”.

Essendoti messo in gioco tante volte come professionista, credi che la competizione nella carriera gastronomica sia un elemento positivo?

“Sì, assolutamente. La competizione è stata una delle esperienze più formative della mia carriera. Partecipare alle gare mi ha permesso di crescere moltissimo: ho avuto l’opportunità di vedere cose nuove, fare prove, entrare in contatto con altre persone e confrontarmi con esperti che mi hanno insegnato tantissimo. Ricordo con particolare piacere la mia partecipazione alla Coppa del Mondo di Gelateria, dove ho avuto l’onore di essere il capitano della squadra italiana. In quell’occasione, erano insieme un gelatiere, uno chef, uno scultore del ghiaccio e un pasticcere, abbiamo fuso le nostre diverse arti in un’unica esperienza. È stato un modo per imparare da chi proviene da settori diversi, rubare idee e tecniche che poi ho portato con me nella mia carriera. Questi scambi culinari di alto livello sono stati una grande fonte di ispirazione, e ci hanno anche aiutato a vincere”.

Per concludere, Eugenio, quali sono i progetti che ti entusiasmano per il futuro?

“Attualmente, il nostro obiettivo principale è continuare a mantenere altissima la qualità dei nostri laboratori e dei punti vendita a Roma, che stanno andando molto bene e speriamo possano proseguire su questa strada. Ma, come sempre, ho anche dei sogni nel cassetto. Il primo sarebbe quello di aprire un locale a Zagarese, il mio paese d’origine, un piccolo borgo in Calabria con appena 800 abitanti. Mi piacerebbe trasformarlo in un punto di riferimento gastronomico, una sfida che trovo davvero stimolante. Mi piace affrontare le difficoltà e vedere come posso trasformarle in opportunità. Inoltre, ho ricevuto alcune proposte per aprire all’estero, in particolare nel sud-est asiatico, ma al momento non sono ancora convinto. Ho notato che in quelle zone non c’è una vera e propria cultura del gelato, e per ora ho deciso di mettere tutto in stand-by. Tuttavia, non escludo affatto la possibilità di portare la nostra gelateria all’estero, se dovessero esserci le giuste condizioni per un progetto concreto”. 

Redazione Agenfood

Redazione Agenfood

Agen Food è la nuova agenzia di stampa, formata da professionisti nel campo dell’informazione e della comunicazione, incentrata esclusivamente su temi relativi al food, all’industria agroalimentare e al suo indotto, all’enogastronomia e al connesso mondo del turismo.

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