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Foja Zicolà: il vino intergenerazionale che riscrive la storia in rosa

(Agen Food) – Roma, 25 apr. – C’è un filo sottile che lega le storie più antiche a ciò che di più contemporaneo possiamo immaginare. È lo stesso filo che attraversa i filari di un vigneto di poco più di un ettaro e mezzo sulle rive dell’Adige, impiantato alla fine dell’Ottocento su terreni sabbiosi e limosi, sopravvissuto alla fillossera, a due guerre mondiali e al passare del tempo. Qui, nel cuore della Valdadige, Albino Armani – Nel Vino dal 1607 firma un nuovo capitolo della sua lunga storia enologica con Foja Zicolà, un rosato in edizione limitata di 3.000 bottiglie che porta con sé l’eredità autentica di una delle varietà più storiche della valle: il Lambrusco a Foglia Frastagliata.

“Foja Zicolà” (foglia frastagliata) è un omaggio diretto al dialetto locale e alla natura stessa dell’uva da cui nasce. Un nome che suona genuino, come la sua storia. Perché questo vino – parte della linea Conservatoria, la collezione di etichette dedicata al recupero delle varietà autoctone e ancestrali – nasce proprio dall’idea di non dimenticare. Ma non solo: nasce anche per riattualizzare, per raccontare un territorio e un’identità culturale con un linguaggio nuovo, comprensibile anche per chi oggi si avvicina al vino cercando freschezza, autenticità e una narrazione sincera.

Foja Zicolà è il risultato di una visione aziendale coraggiosa e per certi versi anche un po’ rivoluzionaria. Un vino intergenerazionale, che ha origine da un vigneto che racconta di una viticoltura antica – dove tra un filare e l’altro crescevano patate e legumi – per trasformarsi in un prodotto contemporaneo, fresco, sapido, con una struttura sottile ma di carattere e un grado alcolico contenuto. Un vino che guarda al futuro ripercorrendo fedelmente il passato, “perché è così che lo facevano i nonni”, spiega Albino Armani, “e così oggi torna a raccontare la nostra Valle”.

“Questo è un vigneto che respira da più di cent’anni: è un giardino austero e vivo, un ecosistema che ha resistito alla storia. Nel Novecento da noi la Foja Zicolà si vinificava leggera, sfruttando la varietale tannicità dell’uva e la sua acidità vivace. Oggi scegliamo di tornare a quella lettura, autentica, essenziale, fresca. Perché il vino può – e forse deve – essere anche memoria liquida”, spiega Federico Armani.Questa nuova etichetta non è soltanto un omaggio alla tradizione dei nostri nonni: è, piuttosto, la fotografia più autentica e fedele di un vigneto unico, che parla con voce propria. Il nostro compito non è quello di inventare, ma di ascoltare e interpretare ciò che la vigna ha da raccontare, nel rispetto della sua natura profonda e del suo limite. Un impianto così antico, franco di piede e con una densità di ceppi per ettaro molto bassa, offre una produzione tesa a vini snelli e leggeri che non può – né deve – essere forzata verso stili che non le appartengono. Da queste vecchie viti non nascerà mai un vino di grande estrazione e corpo, sarebbe un errore tentare di piegarlo a modelli lontani dalla sua identità. Questo è, a tutti gli effetti, un vigneto-museo, che custodisce una memoria agricola e culturale irripetibile. Il progetto Conservatoria nasce proprio con questa finalità: proteggere e valorizzare la storia della viticoltura della nostra valle senza snaturarne l’essenza, accogliendone anche fragilità e limiti, che ne rappresentano l’anima più vera”.

La vinificazione – interamente in acciaio, con una breve macerazione a freddo per esaltare i profumi e il colore varietale – lascia spazio alla naturale espressività dell’uva, senza sovrastrutture. Ne nasce un vino versatile: ideale al calice, perfetto a tavola. Capace di dialogare con i piatti della tradizione veneta e trentina, ma sorprendentemente adatto anche a una cucina più esotica e speziata, dove acidità e sapidità possono trovare un nuovo campo di gioco.

Sotto l’etichetta, un dettaglio che non è solo estetica ma anche contenuto: stralci di antiche dispense e testi ottocenteschi in cui si parlava per la prima volta della fillossera e si iniziava a comprendere il valore dei terreni sabbiosi. Piccole tracce del passato che oggi rivivono, come le viti stesse da cui tutto ha preso forma.

Foja Zicolà è più di un rosato. È un vino che attraversa il tempo, accorcia le distanze tra generazioni, riporta in primo piano il valore delle varietà autoctone e il senso profondo di un mestiere che non si fa solo con le mani, ma anche con la memoria e con la visione. Un nuovo tassello nella linea Conservatoria, dunque, che già custodisce con orgoglio il Foja Tonda (Casetta DOC Valdadige Terradeiforti) e la Nera dei Baisi, e che ha ispirato anche la nascita di Terre di Plovia in Friuli-Venezia Giulia, dove si coltivano varietà rare come Sciaglin, Ucelut e Piculìt Neri. Etichette che rappresentano modi diversi di custodire e interpretare l’Italia viticola più profonda, a cui oggi si aggiunge Foja Zicolà, per proseguire un racconto che vive nella terra prima ancora che nella bottiglia.

www.albinoarmani.com

Redazione Agenfood

Redazione Agenfood

Agen Food è la nuova agenzia di stampa, formata da professionisti nel campo dell’informazione e della comunicazione, incentrata esclusivamente su temi relativi al food, all’industria agroalimentare e al suo indotto, all’enogastronomia e al connesso mondo del turismo.

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