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Reinventare il bar partendo dal barista
(Agen Food) – Milano, 19 mar. – Sul finire dello scorso anno l’Istituto Espresso Italiano ha organizzato a Milano un workshop in cui sono state presentate una serie di ricerche per dare una risposta alle criticità che affliggono il mondo del caffè.
Tra queste un’indagine psicografica su consumatori e baristi, realizzata da Sylla, riguardante una delle nostre bevande più amate che, in quanto tale, potendo vantare un consumo di oltre 100 milioni di tazzine al giorno, non poca importanza ha sul buon umore nazionale.
E, proprio perché di buon umore c’è più che mai bisogno, l’indagine merita una bella riflessione per generare dei piani di azione in grado di dare una spinta all’innovazione a partire dal bar che, nel nostro paese, ha un ruolo di primo piano non solo quale punto di ristoro, ma anche di relazione sociale.
Contrariamente a quanto hanno scritto in molti, non di rado palesando più il desiderio di porsi in evidenza rispetto a quello della critica costruttiva, dall’indagine emerge che il nostro caffè piace, tanto da essere valutato con un bell’8,7 (scala 1-10) e, sicuramente da registrare, il fatto che ben l’80% degli intervistati lo vuole italiano.
Potremmo quindi essere soddisfatti, ma ci sono margini di miglioramento per il bar che vale la pena di sfruttare.
Chi desidera leggere l’intero articolo scritto da Luigi Odello sul numero 89 della rivista L’Assaggio può registrarsi gratuitamente al seguente link.
