(Agen Food) – Roma, 01 dic. – di Olga Iembo – “Abbiamo la consapevolezza di…

Giovani agricoltori, Leporati: ecco problemi e soluzioni da affrontare, la legge 752 ci rimette al centro
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(Agen Food) – Roma, 17 nov. – di Olga Iembo – Di pochi giorni fa l’approvazione alla Camera della proposta di legge sulle disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel settore agricolo. Il testo, di cui è primo firmatario il presidente della Commissione Agricoltura alla Camera, il deputato della Lega Mirco Carloni, è passato al Senato, ma intanto la proposta di legge 752 “Gioventù Agricola” ha rimesso al centro dell’attenzione una questione che nel settore è considerata dai più di stringente attualità, e cioè quella del ricambio generazionale.
Sul tema ha risposto ad Agen Food Stefano Leporati, segretario generale Coldiretti Giovani Impresa, di cui è leader dal marzo 2021.
Più di 70mila i giovani agricoltori che aderiscono all’organizzazione, secondo quanto reso noto da Coldiretti Giovani, che si descrive come “la forza giovane di un’agricoltura che investe nella nostra terra, che crede nelle proprie tradizioni e che rappresenta un modo nuovo di interpretare l’agricoltura, distintivo, innovativo che parte dai territori italiani e si proietta alla conquista dei mercati mondiali con le proprie eccellenze”. Un’organizzazione basata sui principi di difesa del Made in Italy, salvaguardia del territorio e della sua biodiversità, tutela della salute dei consumatori, promozione della trasparenza e tracciabilità dei prodotti, e sulla convinzione che l’innovazione è uno strumento per un’agricoltura al passo con i tempi.
Segretario, qual è la situazione in tema di ricambio generazionale in agricoltura?
“Esiste un trend di lungo periodo, in controtendenza rispetto a tutti i settori produttivi, che vede crescere solo il numero di giovani agricoltori under 30, che negli ultimi dieci anni in Italia sono aumentati del 12,8% contro un crollo medio del 25,2% dell’insieme dei settori economici. E’ quanto emerge da una nostra analisi Coldiretti su dati Infocamere e Unioncamere relativi al periodo 2014-2023. In questo arco di tempo a fronte della presenza in Italia di 110mila imprese condotte da giovani in meno, nel settore agricolo si è registrato un aumento di oltre 4mila imprese under 30, a conferma dell’attrattività nei confronti delle nuove generazioni. Le imprese giovani hanno di fatto rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore impegnandosi soprattutto in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili”.
La questione viene indicata da più parti come uno dei principali problemi del settore. Quali sono i principali motivi ostativi all’ingresso dei giovani in agricoltura?
“I principali ostacoli per i giovani che vogliono intraprendere o crescere con la propria azienda agricola sono orma conosciuti e vanno dall’accesso alla terra, l’accesso al credito, la formazione, oltre ai tempi lunghi delle pubbliche amministrazioni nella concessione degli incentivi previsti. Le aziende guidate da under 35 hanno una superficie (Sau) superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più. Si tratta di imprese con almeno un’attività connessa, indirizzate verso la pratica biologica e verso la commercializzazione dei prodotti aziendali, estremamente digitalizzate. Basti pensare che più di una su tre (34%) è informatizzata e una su quattro (24%) ha realizzato innovazioni in azienda nell’ultimo triennio, secondo l’analisi Coldiretti su dati del Censimento Istat. Quasi un giovane imprenditore su cinque (19%) è peraltro laureato. Questo quadro ci dà l’identikit delle giovani imprese che competono sul mercato con la necessità di accedere ai fattori produttivi in modo semplice e veloce, dalla terra, al credito sino alla formazione”.
La situazione differisce nelle diverse zone dell’Italia?
“Secondo l’analisi Coldiretti Giovani Impresa nella scorsa programmazione dello sviluppo rurale sono state presentate dai Giovani 45.045 domande di primo insediamento sui PSR e solo 22.242 sono state ammesse a finanziamento (di cui 15.202 anche pagate). Questo vuol dire che mediamente una azienda su due che presenta una domanda d’insediamento sul PSR, domanda che prevede di essersi comunque formalmente già insediati, successivamente non verrà ammessa a finanziamento. Una percentuale che aumenta per le regioni del Sud Italia dove il tasso di finanziamento può arrivare ad 1 azienda su 4. Ad aggravare questa situazione molte volte è il tempo impiegato dalle amministrazioni regionali per comunicare l’esito della domanda di finanziamento, che dura anni, questo soprattutto in certe parti del paese. Detto questo, da una parte serve una maggiore tempestività da parte di tutte le amministrazioni regionali nel valutare le domande degli under 40, fase che deve durare pochi mesi e deve essere certa, ovvero formalizzata in una data che deve essere anche indicata nel Bando”.
Come valuta l’impostazione e le iniziative europee nel settore?
“L’Europa ha recentemente approvato una risoluzione del parlamento Europeo sul ricambio generazionale nelle aziende agricole con una lista dettagliata di azioni che l’Europa ed i Paesi membri dovrebbero mettere in campo. La principale politica di settore, la PAC, ha affrontato anche nell’ultima riforma il tema dell’imprenditoria giovanile imponendo agli Stati membri di destinare una percentuale minima della PAC ai giovani. In Italia abbiamo recepito introducendo il sostegno al reddito agli agricoltori come premio aggiuntivo ad ettaro annuale per 5 anni per un massimo di novanta ettari. La politica agricola deve rafforzare gli interventi finanziari destinati ai giovani agricoltori sia sui pagamenti diretti che nello sviluppo rurale”.
Quali sono secondo lei i principali interventi necessari?
“E’ necessario che i complementi di programmazione dello sviluppo rurale delle regioni destinino maggiori risorse alle misure di primo insediamento dei giovani in agricoltura e che tutte le domande siano finanziate, agganciando alla misura d’insediamento anche un pacchetto di misure. In questo momento è iniziata la nuova programmazione delle regioni con le Regioni Marche, Campania e Trento che hanno il bando aperto. Nei prossimi mesi apriranno tutte le altre regioni. E’ necessario prevedere, così come fatto per il Bando ISMEA sul fondo innovazione in agricoltura che aprirà il 15 novembre, che i giovani possano avere una percentuale maggiore d’intensità d’aiuto. Come fatto nel caso Fondo innovazione deve essere replicato per tutti i bandi in agricoltura e nel PNRR”.
La proposta di legge 752 “Gioventù Agricola”, di cui è primo firmatario il presidente della Commissione Agricoltura alla Camera, Mirco Carloni, secondo lei risponde alle vostre esigenze più stringenti?
“La legge approvata da un ramo del Parlamento che reca norme per la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel settore agricolo ha il merito di rimettere al centro della discussione parlamentare con specifiche disposizioni l’imprenditore agricolo giovane. E’ una legge che vuole intervenire in modo organico, dopo molti anni, su un settore fondamentale per l’economia reale sostenendo i giovani che vogliono intraprendere o crescere in questo settore. Viene istituito un fondo permanente, che potrà essere finanziato annualmente, per favorire il primo insediamento dei giovani in agricoltura, prevede un regime fiscale agevolato per il primo insediamento, agevolazioni per la compravendita dei terreni agricoli, un credito d’imposta per le spese di partecipazione a corsi di formazione ed altri interventi”.
Quali attività e iniziative ha in programma Coldiretti Giovani per fronteggiare il problema dello scarso ricambio generazionale?
“Vanno affrontati i 3 problemi principali sopra citati, ossia accesso alla terra, credito e formazione. Sul tema del credito come Coldiretti abbiamo siglato con Intesa Sanpaolo un importante accordo per il rilancio dell’agricoltura che prevede un plafond di 3 miliardi di euro per le piccole e medie imprese associate. Un accordo che prevede specifici prodotti per le aziende condotte da giovani agricoltori. Sul tema dell’accesso alla terra, oltre alle iniziative delle banche delle terre nate in molte regioni e del riformato bando ISMEA “Generazione Terra” che ha aperto nel 2023 dopo uno stop di due anni si potrebbero proporre nuove iniziative per il passaggio a giovani di aziende agricole già costituite. Certamente va ripreso anche il tema della tutela del suolo agricolo, visto che a causa della cementificazione e dell’abbandono l’Italia ha perso quasi 1/3 (30%) dei terreni agricoli nell’ultimo mezzo secolo con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari ed effetti sulla tenuta idrogeologica del territorio e sul deficit produttivo del Paese e la dipendenza agroalimentare dall’estero. Nel 2022 abbiamo avviato, inoltre, in tutte le regioni d’Italia l’Academy di Giovani Impresa Coldiretti, una scuola di formazione per supportare i giovani che si vogliono insediare o che si sono insediati da poco, formando in pochi mesi più di 2000 mila giovani, convinti che le conoscenze e il capitale intellettuale siano oramai fattore prioritario per la competitività delle realtà imprenditoriali”.
