(Agen Food) – Roma, 29 ott. - "Per il terzo anno consecutivo prende il via…

Carne coltivata, 12 Paesi a Ue: è minaccia, serve consultazione
(Agen Food) – Roma, 22 gen. – In vista del Consiglio UE Agricoltura di domani, la delegazione italiana, assieme a quelle austriaca e francese, appoggiate da quelle ceca, cipriota, greca, ungherese, lussemburghese, lituana, maltese, rumena e slovacca, hanno inviato una nota sul ruolo della PAC nel salvaguardare la produzione alimentare primaria e di alta qualità di origine agricola ed a proposito della carne coltivata.
“In tutto il mondo – si legge nel testo – sono emerse alcune nuove pratiche di produzione alimentare basate su cellule artificiali coltivate in laboratorio. Tuttavia, queste pratiche rappresentano una minaccia agli approcci primari basati sull’agricoltura e ai metodi di produzione alimentare genuina che sono al centro del modello agricolo europeo. Queste nuove pratiche includono la produzione di Carne utilizzando la tecnologia delle cellule staminali, che richiede tessuti provenienti da animali vivi. Lo sviluppo di questa nuova produzione alimentare coltivata in laboratorio solleva molte domande che devono essere discusse approfonditamente tra gli Stati membri, la Commissione, le parti interessate e il pubblico in generale”.
“Gli agricoltori europei – proseguono le delegazioni – contribuiscono per circa l’1,3% al Pil europeo, ma i loro sforzi per garantire la sicurezza alimentare e una maggiore autosufficienza, nonché fornire ai cittadini alimenti sicuri e di alta qualità, sono molto più elevati. Gli agricoltori europei sono certamente la spina dorsale dell’economia rurale e delle aree rurali prospere e vitali, coltivandole con pratiche sostenibili incoraggiate dalla PAC e proteggendo i paesaggi culturali e l’ambiente. L’agricoltura europea si distingue anche per il suo approccio basato sulla produzione agricola e primaria. Tutto questo è garantito dalla PAC”.
I dodici Paesi chiedono che prima di qualsiasi autorizzazione al commercio, la Commissione europea lanci “una vera e propria consultazione pubblica sulla carne coltivata in laboratorio” e conduca una “valutazione d’impatto completa e basata sui fatti”. I firmatari fanno appello a “un approccio trasparente, scientifico e globale per valutare lo sviluppo della produzione di carne basata su cellule artificiali”. La valutazione d’impatto, si evidenzia nel documento, dovrà affrontare “questioni etiche, economiche, sociali e ambientali, oltre che nutrizionali, di sicurezza sanitaria, di sovranità alimentare e di benessere animale”. Inoltre, si legge ancora nel documento, “in base a quanto previsto dalla normativa comunitaria sulla definizione di prodotti a base di carne, i prodotti a base di cellule non potranno mai essere definiti carne”. Una posizione accompagnata dalla richiesta a Bruxelles di “garantire che i prodotti coltivati artificialmente in laboratorio non vengano mai promossi come alimenti autentici o confusi con essi”.
“Grazie al Ministro Francesco Lollobrigida e al disegno di legge da poco approvato dal Parlamento, la nostra Nazione sta facendo da capofila a paesi come Francia e Austria, che oggi inviano una nota congiunta all’Ue sulla minaccia rappresentata dalla Carne coltivata in laboratorio e che sarà discussa domani al Consiglio Agricoltura a Bruxelles” ha commentato Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati, aggiungendo: “Una posizione chiara e forte quella che l’Italia mantiene in UE a salvaguardia della salute dei cittadini, a difesa dell’operato degli allevatori e a custodia del nostro sistema agroalimentare che ci caratterizza nel mondo”.

 
																	 
																	