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Azienda Agricola Ballabio e il suo vigneto “Farfalla”
(Agen Food) – Casteggio (PV), 23 dic. – L’azienda Ballabio nasce nel 1905 da Angelo Ballabio e dal suo sogno: creare uno proprio spumante classico, con fermentazione in bottiglia, di sole uve Pinot Nero, capace di confrontarsi con i migliori Champagne dell’epoca.
Eclettica figura di autodidatta del vino, volle plasmare qualcosa di tutto suo, con connotazioni tali da emergere però dall’anonima massa della piccola produzione locale ancora priva di quella identità merceologica che il consumatore rigorosamente pretende.
Nel 1907 nasce la SVIC (Società Vinicola Italiana di Casteggio), portabandiera nel mondo dell’ingegno e della capacità professionale del settore enologico italiano. La direzione viene affidata a Pietro Riccadonna, il quale sarà affiancato proprio da Angelo Ballabio.
Con l’avvento della prima guerra mondiale, la SVIC chiuse i battenti e i due giovani imprenditori si divisero: Angelo Ballabio a Casteggio e Pietro Riccadonna nel vicino Piemonte.
Successivamente l’esperienza di Angelo, unità all’apporto di nuove moderne conoscenze tecniche proveniente dal figlio Giovanni, che nel frattempo si era diplomato presso la scuola di Viticoltura ed Enologia Umberto I di Alba, saranno il trampolino di lancio dell’ azienda.
La fama dello spumante secco metodo champenoise dell’Azienda Agricola Ballabio crebbe a tal punto che nel 1931 il Principe Emanuele Filiberto, Duca d’Aosta, che apprezzava le bollicine firmate Angelo Ballabio, lo nominò Provveditore delle Real Casa con autorizzazione a fregiarsi delle insegne ducali.
Angelo passò il testimone al figlio Giovanni che sino alla morte (1975) restò, per il territorio, il “medico condotto” del vino, ma soprattutto il fondatore del primo Consorzio Volontario Tutela Vini Tipici e Pregiati Oltrepò Pavese.
Oggi l’azienda è guidata da Filippo, Mattia, Alfio e Nicolo’ Nevelli, fratelli e cugini accomunati dalla passione e dallo spirito imprenditoriale, ma soprattutto da un unico principio: la continua ricerca dell’ eccellenza.
In questi anni la cantina è stata trasformata in una delle realtà più all’avanguardia del territorio, la prima a specializzarsi nella produzione di solo Metodo Classico di uve Pinot Nero, esprimendo ed esaltando le caratteristiche naturali del terroir.
Il terroir
L’Oltrepò Pavese è quel lembo di terra collinoso a sud della Lombardia noto per essere il punto d’incontro di quattro regioni: Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna. Tale peculiare caratteristica rende l’Oltrepò Pavese ricco di culture, lingue, tradizioni e cucine differenti, ma ben integrate tra loro.
Il motivo del nome “Farfalla”
“Farfalla” deriva da un vigneto così chiamato per la sua particolare forma che ricorda, nella visione catastale, le due ali di una farfalla.
Il vigneto, con una superficie di circa 1,5 ettari, è sito nella parte alta della collina di San Biagio, ai confini del comune di Calvignano, su un terreno prevalentemente calcareo, ricco di scheletro e con presenza di sabbia e limo.
Per i primi anni la produzione del Metodo Classico Farfalla è stata elaborata esclusivamente dalle uve di questa parcella.
Oggi per le Cuvée Farfalla vengono selezionate solo uve corrispondenti a rigidi standard che comprendono: altitudine, tipologia di suolo, esposizione della vigna, età e tipologia di clone.
Le vigne di Ballabio sono condotte rispettando il ciclo vegetativo della pianta e le caratteristiche naturali del suolo, con l’obiettivo di produrre uve perfettamente sane e vini che rispecchino l’identità dell’Oltrepò Pavese.
Ora come allora i Blanc di Noirs di Ballabio continuano a mantenere il nome “Farfalla” come garanzia di continuità e per ricordare l’origine dell’avventura.
