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Oggi burro, domani chissà: Roma apre le porte a Burrocrazia

(Agen Food) – Roma, 22 mag. – di Giordana Oddi – A Roma, tra San Pietro e il traffico di ogni giorno, per 24 ore un’edicola ha smesso di vendere notizie e ha iniziato a distribuire tempo, Il tempo del burro, quello lento, morbido, che si spalma e si assapora. 

Il 20 e 21 maggio Erno – Edicola Romana Non Ordinaria si è trasformata in L’Edicola Burrocratica, ospitando la tappa romana del progetto Burrocrazia, un’idea ibrida che unisce food, design, filosofia e uno spirito da fanta-brand che non ha paura di sembrare indefinito.

Dietro Burrocrazia ci sono due ex casari di Latina e Ideabile, agenzia creativa di Milano. Ma ridurre tutto a una collaborazione sarebbe limitante: Burrocrazia è una forma di pensiero spalmabile, un movimento che prende il burro come simbolo per parlare di moltissime altre cose. Dal gusto al gesto. Dal rito quotidiano al senso di comunità. Dal prodotto gastronomico all’oggetto di design.

“Il burro è concreto, metaforico e impalpabile. È un elemento che ci aiuta a ragionare sul tempo, sul piacere, sul rallentare. È la lentezza fatta materia” spiega Giacomo, fondatore dell’agenzia di comunicazione che segue il progetto. “Viviamo in un panorama food iper-brandizzato, dove tutto è già visto. Con Burrocrazia proviamo a ricreare un senso di scoperta, senza fretta, lasciando che sia la community a venire da noi e non il contrario.”

A dare forma a tutto questo è stato l’allestimento temporaneo nell’edicola Erno: una mini architettura urbana che per due giorni ha celebrato la colazione e l’aperitivo in chiave burrocratica. La mattina, l’atmosfera si scaldava con il profumo del pane di Barnum, croissant speciali, caffè e carrot cake con topping al burro di Forno Conti, bakery artigianale con un tocco nordico. Tra una sfogliata di giornali e una chiacchiera, i visitatori lasciavano pensieri nella “Posta del Burro”, esploravano le cartoline, poster, tote bag e piccoli oggetti della capsule collection firmata con lo studio Simple Fair. Tutto era parte di un rito collettivo, lento e condiviso.

La sera, invece, cambiava scena. L’edicola si chiudeva come un sipario, trasformandosi in un piccolo Butter-Speak-Easy: luci soffuse, mani misteriose, drink in lattina di Baladin, la soda Sodamore e assaggi salati da esplorare come un piccolo mistero. Un luogo in cui la materia diventava esperienza e il burro, ancora una volta, assumeva un altro significato: intimo, conviviale, liquido.

Burrocrazia è tante cose insieme, ma soprattutto è una riflessione travestita da installazione. Una collezione di momenti lenti in un mondo che spinge sempre sull’acceleratore. Non è un evento da consumare in fretta, né un progetto da capire tutto in una volta. È qualcosa che si lascia seguire, assaggiare, vivere.

E questa tappa romana – forse la più “editoriale”, come l’hanno definita loro stessi – ha mostrato come anche un gesto banale come stendere il burro su una fetta di pane possa diventare un atto di cura, una scelta estetica e politica, una lente attraverso cui leggere il mondo.

Forse è proprio questo il senso più profondo di Burrocrazia: prendere qualcosa di semplice e dargli spazio per raccontare altro, aprire nuove possibilità, lasciare che ogni gesto quotidiano diventi una porta verso l’inaspettato.

Perché in fondo, oggi è burro, ma domani chissà.

Redazione Agenfood

Redazione Agenfood

Agen Food è la nuova agenzia di stampa, formata da professionisti nel campo dell’informazione e della comunicazione, incentrata esclusivamente su temi relativi al food, all’industria agroalimentare e al suo indotto, all’enogastronomia e al connesso mondo del turismo.

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