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Intervista a Claudia Corno, Amministratore Delegato di Orco salse: “Qualità e identità la nostra forza”

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(Agen Food) – Varese, 09 giu. – di Olga Iembo – La forza dell’identità, la certezza della qualità. Su questo punta, da tempo immemore, l’azienda Orco che nel suo lungo percorso ha affrontato le peripezie della storia del nostro Paese, inanellando un successo dopo l’altro e mantenendosi salda nella sua posizione di protagonista del settore salse, rigorosamente genuine e prodotte con metodi artigianali, “come si faceva un tempo”.

Incorniciato nella sua fascinosa etichetta vintage, che già trasmette l’idea di prodotti che vincono sul tempo, l’Orco Mangiabene ‘comunica’ sornione, con un sorriso provocatorio che invita all’assaggio, come a dire “non sai che ti perdi”. E quel ghigno buono racconta di tante bontà, che sono arrivate sul mercato rincorrendosi nel gradimento di tanti intenditori della tavola. Dalla storica senape artigianale, passando per la maionese, poi la pasta di acciughe, la pasta di capperi di Pantelleria, la salsa al Cren rafano, il ketchup squeezer, la maionese con omega 3, e ancora le nuovissime salse aioli, cocktail, tonnata e tartara, e ancora la maionese ed il ketchup all’aceto balsamico di Modena IGP, la cheddar e burger, e ancora altro, tanto altro, compreso quel che deve ancora arrivare.

Così Orco vive agiatamente in un mercato dominato dalle multinazionali, continuando a meritare e conservare anche il loro grande rispetto con metodi sapienti e strategie sagaci, una perseveranza e una convinzione che fanno subito pensare al vittorioso Davide contro Golia.

A tenere saldamente le redini di un’azienda che colpisce per la sua peculiarità è la famiglia Corno, e a condurre Agenfood nella sua realtà è Claudia Corno, Amministratore Delegato di Orco.

La storia di questa azienda parte nel lontano 1911 dall’imprenditore svizzero Federico Thomy, che la fonda a Varese, poi passa alla famiglia Corno, e si caratterizza per la costante presenza e crescita sul mercato del Belpaese. Orco è un’azienda “a tutto tondo” italiana?

“Da 110 anni Orco è presente nelle dispense degli italiani con senapi e salse di qualità. La mia famiglia ha acquisito la Orco nei primi anni ‘80 ed ora la nostra mission è quella di gestirla mantenendo la rotta tracciata da Federico Thomy. L’obiettivo è di custodire, con il nostro lavoro quotidiano, la preziosa eredità che ci è stata lasciata che rappresenta anche un pezzo di storia del nostro Paese. L’attività della Orco, infatti, non si è mai fermata neppure nelle due guerre mondiali, grazie alla lungimiranza ed alla visione dei fondatori ed ora noi ne abbiamo raccolto il testimone. Oggi Orco conta su 110 anni di storia, più di 50 referenze tra ricette classiche – sempre le stesse dall’esordio – e salse innovative per circa 10 milioni di pezzi all’anno. Ha sede alle porte di Varese con uffici e reparto produttivo in una piccola palazzina liberty circondata da un bel giardino, sede attualmente in fase di restauro conservativo per ulteriormente valorizzarne la storicità. Il mercato di punta di Orco è indubbiamente quello delle senapi: abbiamo diverse referenze – biologica, classica, forte, in grani – con vendite annuali di 800mila tubetti e 500mila vasi. Segue, per volumi di vendita, la maionese Orco in un mercato che vale in Italia 110 milioni di euro/anno”.

Orco è specialista delle salse, prima fra tutte la rinomata senape, quali sono le caratteristiche distintive dei suoi prodotti e i punti di forza?

“Orco è innanzitutto sinonimo di senape. Un condimento sano con zero calorie, un vero ‘bruciagrassi’ essendo una emulsione acetica. La ricetta storica della nostra senape – realizzata con semi di senape del Canada, la varietà più pura e pregiata – prevede pochi selezionati ingredienti sapientemente mixati per una esplosione di gusto e piacere. Unica sul mercato italiano frutto di un blend tra semi di senape gialla e bruna, la senape Orco è delicatamente piccante e decisamente speziata. Siamo l’unica azienda salsiera in Italia ad utilizzare ancora il sistema produttivo delle ‘molazze’ – la rilavorazione dei semi di senape ridotti in farina e miscelati con aceto di vino rosso attraverso pesanti mole di granito che, ruotando lentamente, concentrano l’emulsione: otteniamo così una senape sorprendentemente cremosa e compatta. Altra caratteristica distintiva della senape Orco è il suo vasetto, che ricorda una boccetta di profumo: è un progetto esclusivo, realizzato negli anni ‘20 dall’illustratore Achille Lucien Mauzan, autore del logo-marchio Orco”.

Negli Anni 20 arriva il particolarissimo “Orco Mangiabene”, che diviene nome-marchio dell’azienda. Qual è il segreto del suo successo, quell’immagine traduce un messaggio racchiuso nei “sapori” delle vostre preparazioni?

“La grande intuizione dei fondatori della Orco è stata quella di sostenere e diffondere la genuinità e bontà dei prodotti attraverso un marchio dalla grande potenza comunicativa, protagonista di campagne pubblicitarie fuori dall’ordinario. Fin dal 1923 la Ditta affida all’illustratore francese Achille Lucien Mauzan,specializzato in manifesti e ideatore del nostro logo, la cura della sua immagine e poi dagli anni ‘60 inizia la consulenza pubblicitaria su stampa, radio, manifesti, cinema e televisione della famosa agenzia Lambert. I primi manifesti dell’Orco Mangiabene diventano popolari. Vengono chiamati disegnatori e illustratori di grande creatività e conosciuti in tutto il mondo come Marcello Nizzoli, pittore, architetto e designer tra i più importanti del Novecento italiano. Menti illuminate intuiscono questa armonia estetica anche per tutto il packaging. Eleganti vasetti in vetro prodotti da maestri di fornace, tubetti pratici, monodose facili da maneggiare e le belle etichette, quasi vintage, che riportano ai tempi di una volta, ma con il prodotto sempre più innovativo. Quella della Orco è sempre stata una comunicazione dalla finalità ‘educativa’ nei confronti di un pubblico italiano affezionato alla cucina tradizionale.  Nel tempo l’Orco è stato leggermente modificato e stilizzato, diventa più ‘dolce’ ed è il nostro marchio Orco, tuttora esistente”.

Qual è la fisionomia del vostro “cliente”, e quali i prodotti maggiormente affermati?

“Il nostro è un cliente molto competente e molto affezionato. È un cliente che ‘frequenta’ Orco sin dall’esordio e che passa il testimone di generazione in generazione. Così i giovani replicano il consumo delle salse Orco e le utilizzano nelle loro ricette di famiglia. È un cliente molto fidelizzato e fiducioso nei confronti dei valori del marchio Orco e della qualità dei nostri prodotti”.

Come si “coabita” sul mercato con multinazionali che dominano nella grande distribuzione?

“Si coabita con i grandi marchi facendo qualità – il mantra di Orco da sempre è non abbassare mai la guardia sul livello di qualità dei suoi prodotti – e costruendo con i propri consumatori uno stretto rapporto di fiducia: il consumatore di Orco non accetta compromessi e sa che le salse Orco hanno una qualità costante nel tempo. Ciò ci consente di avere una leva competitiva molto forte nei confronti delle multinazionali oltre, naturalmente, al fatto di non avere una produzione massiva ma quasi tailor-made che esprime la ricerca della massima genuinità”.

Orco ha superato con tenacia due Guerre mondiali, come ha affrontato la crisi dovuta alla pandemia e, adesso, quella legata ai problemi conseguenti alla guerra in Ucraina?

“La crisi Ucraina ha creato un terremoto in una situazione già particolarmente difficile dovuta alla pandemia da Covid 19. A seguito di questi tragici eventi, il 2022 è stato un anno caratterizzato da fiammate inflazionistiche fuori da ogni schema e trasversali su tutti i comparti: dagli imballaggi alle materie prime base. Nel caso di Orco il problema più grave, legato alla crisi Ucraina, è stata la mancanza per un certo periodo dell’olio di girasole che è l’ingrediente fondamentale della nostra maionese; ma le forti relazioni che abbiamo stretto con i nostri fornitori storici e i nostri numeri ‘artigianali’ ci hanno permesso di navigare attraverso questa tempesta, riuscendo a mantenere i nostri volumi, ma soprattutto la nostra qualità”.

Orco si fa forte di una grande capacità di innovare. È stata, ad esempio, la prima a lanciare nel 1996 il formato delle salse monodose al retail in confezioni da 15 grammi. Quali sono le nuove sfide per il futuro?

“Le sfide del futuro sono tante, il mercato delle salse è un mercato estremamente vocato all’innovazione. Noi cerchiamo di seguire – a volte anticipandoli – i trend di mercato ma soprattutto i gusti dei nostri consumatori, senza però mai ‘tradire’ l’offerta base, quella storica, il nostro consolidato assortimento che è ciò che ci rende distintivi. L’innovazione nel comparto salsiero è molto sfidante ma spesso è anche molto instabile, nel senso che moltissime delle nuove ricette immesse ogni anno sul mercato hanno spesso vita breve; le salse storiche Orco invece sono da sempre le nostre ‘long lasting’ sullo scaffale. Non si può certo stare fuori dalla partita dell’innovazione, Orco infatti ha diverse referenze di salse etniche e salse ‘moderne’ come la cheddar, aioli e burger: sono tutte proposte che ci consentono di agganciare la curiosità dei nostri consumatori, ma teniamo però un focus molto forte sulla tradizione”.

Redazione Agenfood

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