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Imbolatura, addetti ai lavori in crisi, Carloni scrive al ministro
(Agen Food) – Roma, 19 lug. – di Olga Iembo – Sta facendo discutere allevatori, politica e associazioni di categoria la questione della cosiddetta “imbolatura” che diverrà obbligatoria dal prossimo primo gennaio. Si tratta del metodo di identificazione dei bovini allevati con modalità all’aperto o di carattere estensivo mediante bolo ruminale, che secondo gli addetti ai lavori creerebbe difficoltà oggettive a livello gestionale dell’animale.
Proprio di questo si è discusso, ad esempio, oggi in Umbria nel corso dell’audizione alla Seconda commissione regionale, presieduta da Valerio Mancini sulle “nuove modalità di identificazione degli animali da allevamento”, a cui sono state invitate Cia, Coldiretti, Confagricoltura, ma anche allevatori e responsabili del sistema sanitario regionale.
Una nota dell’Ente informa che sono emerse “da tutti i soggetti auditi – le criticità riscontrate nell’applicazione e nell’adeguamento al nuovo sistema di identificazione nella specie bovina. Rispetto al bolo endoruminale sono stati sottolineati i rischi per l’incolumità degli operatori, in particolare nel caso di bovini al pascolo, ma non solo, anche rischi per la salute ed il benessere dell’animale poiché necessitano sistemi di cattura per provvedere all’applicazione del bolo. Sono state rimarcate inoltre altre criticità rispetto all’utilizzo di questo strumento”.
Dall’incontro sono emerse anche proposte alternative al bolo endoruminale, come il tag auricolare che “garantirebbe una serie di vantaggi quali, tra gli altri, una maggiore facilità di applicazione, maggior benessere dell’animale, facilità di identificazione del capo, eliminazione della necessità di acquistare e trasportare attrezzature e macchinari destinati alla cattura degli animali”. Al termine dell’audizione i rappresentanti dell’istituzione regionale hanno dato la “disponibilità a portare la problematica al livello ministeriale”.
Un’intenzione espressa a stretto giro anche dall’onorevole Mirco Carloni, presidente della Commissione agricoltura della Camera dei Deputati, che è rivolto al ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida.
“Facendo appello alla sua sensibilità – ha scritto Carloni riferendosi al ministro – le chiedo di far verificare dai competenti uffici la possibilità di tracciare la filiera dei bovini evitando l’imbolatura obbligatoria dal 1 gennaio p.v. Sarebbe un gravame che da più parti ci segnalano come insopportabile per i nostri allevatori. Sembra che ci sia allo studio una alternativa altrettanto efficace pertanto sappia di avere dalla sua parte anche me a supporto di una azione politica volta a scongiurare questa difficile attuazione dispositiva”.
