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Open Winery: il podcast che rivoluziona l’enoturismo sull’Etna 

(Agen Food) – Viagrande (Ct), 21 mar. – di Giordana Oddi – Le cantine come non le abbiamo mai viste prima, anzi piuttosto, ascoltate!

Ha debuttato ieri scegliendo le suggestive colline dell’Etna Il progetto “Open Winery”, un progetto innovativo che unirà l’esperienza di visita immersiva tra i vigneti e le tradizioni vitivinicole secolari alla capacità di raccontare storie nel formato podcasting, dando vita ad un viaggio enoturistico altamente emozionante e sicuramente indimenticabile.

Grazie alla collaborazione tra Terra Costantino, la prima azienda vitivinicola biologica dell’Etna e Loquis, la prima piattaforma italiana di podcast tematici dedicati al turismo, è nato così un nuovo podcast che arricchisce l’esperienza degli appassionati di vino e di viaggi, offrendo un modo originale per scoprire il territorio e le sue meraviglie.

Il panorama del podcasting infatti è ormai da anni in continua ed incredibile espansione: con oltre 16 milioni di ascoltatori in Italia, il fenomeno non è più relegato o ristretto solo ai giovani under 35, ma ha conquistato un pubblico sempre più ampio, diversificato ed eterogeneo. Un pubblico che ama sempre più l’immersione nel racconto delle storie.

Accanto al crescente entusiasmo per i contenuti audio, sta prendendo piede l’emergere di piattaforme verticali come Loquis, che si concentrano su nicchie specifiche e affascinanti, come il turismo e la viticoltura. Essendo una piattaforma di travel podcast geolocalizzati, Loquis offre l’opportunità di esplorare a fondo i luoghi visitati, scoprendo le storie delle imprese turistiche, delle realtà enogastronomiche e delle attività artigianali locali. Con un formato originale e coinvolgente, i podcast permettono proprio di immergersi nel cuore di queste eccellenze, ascoltando la passione e il talento degli imprenditori e delle imprenditrici che rendono unici i territori e le tradizioni che raccontano.

Dalla convergenza dell’universo del podcast e del fascino dei vigneti, nasce proprio “Open Winery”, un’iniziativa che raccoglie l’eredità di due tendenze parallele: l’enoturismo e l’ascolto del podcast. Con la crescente domanda di esperienze uniche e personalizzate, le cantine non possono più limitarsi a essere solo luoghi di produzione, ma si trasformano in vere e proprie destinazioni esperienziali, dove il vino diventa parte di un’offerta più ampia e articolata che coinvolge i visitatori in dinamiche di visita autentiche e suggestive. 

Il futuro della vendita del vino, quindi, passa anche attraverso questi nuovi canali digitali, in grado di coniugare tradizione e innovazione, creando un ponte tra il passato e il presente, tra il gusto e la cultura.

Loquis e Terra Costantino: Innovazione digitale per l’enoturismo con i podcast geolocalizzati 

L’iniziativa è stata presentata ufficialmente ieri durante un press tour dedicato presso la storica cantina, alla presenza di Fabio e Dino Costantino, proprietari di Terra Costantino, di Cristian Iovino, Direttore Commerciale di Loquis, e Silvia Ghirelli, consulente ed esperta di turismo enogastronomico, che hanno sottolineato l’importanza dell’innovazione digitale del settore e il valore aggiunto che i podcast possono offrire a visitatori e agli appassionati di vino.

“Abbiamo investito con piacere in questo importante progetto, i cui strumenti rappresentano sicuramente un’opportunità per l’innovazione in campo enoturistico” ha dichiarato Fabio Costantino. “Sappiamo infatti quali siano i rischi della standardizzazione in questo settore e chi come noi è attento a rendere sempre più interessante e allo stesso tempo flessibile e dinamica l’esperienza in cantina comprende bene l’importanza di coniugare l’autenticità dell’accoglienza al supporto della tecnologia. La nostra è una piccola azienda, che punta molto sul valore della componente umana e relazionale e che in virtù di questo nel tempo ha strutturato un’offerta di percorsi di visita e degustazione calibrati sui diversi interessi e i diversi livelli di aspettativa degli ospiti, proponendoci come una porta d’accesso privilegiata alla comprensione dell’Etna del vino. Ma il desiderio di offrire piccoli percorsi su misura ci spinge a trovare anche soluzioni di questo tipo, che consentono ai viaggiatori in transito di fare anche in autonomia una visita più veloce e allo stesso tempo completa in termini di contenuti, diversificando ulteriormente le occasioni di accesso alla conoscenza del nostro lavoro e dei nostri vini”.

Negli ultimi anni, il settore dell’enoturismo ha visto una crescita significativa, con un aumento del 10% e più di 16,5 milioni di visitatori nelle cantine italiane, numeri che dimostrano sicuramente come l’enoturismo stia diventando un elemento sempre più fondamentale per l’industria dell’ospitalità in Italia. 

L’integrazione di soluzioni digitali, come i podcast geolocalizzati offerti da Loquis, rappresenta un passo importante verso il miglioramento dell’esperienza dei turisti, attirando un numero crescente di appassionati alla ricerca di nuove modalità di scoperta e coinvolgimento nel mondo del vino.

“Il turismo enogastronomico è in forte espansione: il 70% dei turisti cerca esperienze autentiche legate al cibo e al vino nei propri viaggi, e oltre il 70% delle cantine italiane ha già investito nell’hospitality per accogliere questi viaggiatori” ha commentato Bruno Pellegrini, AD di Loquis. “Con Loquis Open Winery, vogliamo trasformare la visita in cantina in un’esperienza ancora più immersiva e memorabile. Oggi Loquis è il compagno di viaggio di 2,5 milioni di turisti esperienziali, viaggiatori che non si accontentano di una foto su Instagram, ma vogliono comprendere, ascoltare e vivere il territorio. Con i nostri audio tour geolocalizzati, ogni cantina potrà raccontare la propria storia, il legame con il territorio e i segreti dei propri vini, offrendo ai visitatori un’esperienza digitale unica, accessibile in qualsiasi momento. Loquis Open Winery è un’opportunità per le cantine di valorizzare il proprio patrimonio e per i turisti di scoprire il vino con un nuovo livello di profondità e coinvolgimento”.

“Loquis si conferma come partner innovativo e strategico per il settore dell’enogastronomia, con cui vanta già progetti che hanno riscosso importanti risultati in termini di ascolti” – ha aggiunto Cristian Iovino.  “Ora, con Open Winery, saremo al servizio di tutte quelle cantine che sono impegnate nello sviluppo dell’enoturismo e cercano gli strumenti più efficaci (anche in termini di costi/opportunità) per valorizzare al meglio la loro storia, imprenditoriale ed umana, che resta il biglietto da visita più autentico e reale capace di creare un vero legame con i propri clienti”.

“Open Winery” è stato inoltre creato in collaborazione con Silvia Ghirelli che grazie a una lunga esperienza e profonda conoscenza del settore, guida le aziende vitivinicole italiane nell’arte di fare accoglienza.

“Progettare esperienze in grado di attrarre visitatori e fidelizzarli, attraverso lo sviluppo di strategie innovative, è essenziale per intercettare la domanda emergente e sfruttare le opportunità offerte dalla crescita del settore”- ha dichiarato Silvia Ghirelli. “Open Winery si rivolge a un consumatore esperto, alla ricerca di un’offerta originale e di qualità, presentata attraverso contenuti curati e coinvolgenti, poiché dà voce alle persone chiave dell’azienda, che spesso non possono essere presenti per accogliere gli ospiti. Loquis rappresenta una risposta alle nuove esigenze di comunicazione e ad un rinnovato linguaggio del vino, elementi fondamentali per dialogare anche con le nuove generazioni e creare alleanze con i principali attori della filiera turistica”.

TerraCostantino la casa ideale per questo progetto pilota 

TerraCostantino è l’azienda ideale per questo progetto pilota, una realtà che ha brillato in un periodo in cui il vulcano Etna non era ancora sotto i riflettori del mondo del vino. Il marchio porta con sé la storia di una famiglia che da oltre quarant’anni ha intrecciato il suo amore per la terra con la magia di un terroir senza pari. 

Una scoperta che ha cambiato tutto, quando Dino Costantino, più di 40 anni fa, si imbatté nella vigna di contrada Blandano a Viagrande, un angolo incantato dove oggi si erge la cantina. Lì, tra le alture baciate dal sole e affacciate sul Mediterraneo, si rese conto che la straordinaria qualità dei vini che nascevano spontaneamente da quei dieci ettari, era il frutto di secoli di storia e passione. Un legame profondo con la terra che affonda le radici in un palmento del 1699, testimone di una tradizione vitivinicola che continua a vivere e rinnovarsi.

Anche se in quel periodo l’azienda di famiglia era impegnata su altri fronti, quell’incontro con la terra fu una vera e propria rivelazione, un amore che si rinnova ogni anno, vendemmia dopo vendemmia. Dal 2020, l’avventura di TerraCostantino si è arricchita con un significativo investimento in una nuova vigna in contrada Praino, a Milo: due splendidi ettari su terrazze naturali, in una zona particolarmente vocata alla produzione di Etna Bianco.

Con il nuovo podcast realizzato in collaborazione con Loquis, i visitatori avranno l’opportunità di immergersi nella storia della cantina, scoprendo il paesaggio vulcanico che caratterizza i suoi vigneti e il processo di creazione dei suoi pregiati vini, trasformando ogni degustazione in un’esperienza che fonde innovazione e tradizione.

Il podcast guida gli ascoltatori in un affascinante viaggio alla scoperta delle tradizioni vinicole etnee, esplorando l’influenza del suolo lavico e del clima sulla qualità dei vini, oltre alle pratiche di viticoltura biologica e alla tutela del territorio. Dal Palmento del ‘700 e il vino Rasola, fino a giungere alla moderna cantina sotterranea, esempio di architettura sostenibile, così come è stato fatto durante il press tour, i turisti saranno accompagnati metaforicamente e non solo dalla voce inconfondibile dei proprietari dell’azienda e dall’eccezionale personale che vi lavora all’interno.

Con il podcast, Terra Costantino non si limita a raccontare una storia: dà vita a un’esperienza che risuona nel cuore di chi la vive, trasformando il turismo in un viaggio autentico e significativo. Un turismo che non si ferma alla superficie, ma che permette di entrare in sintonia con il territorio, di sentire la passione delle persone che lo abitano e di scoprire le storie che lo rendono straordinario. 

Un’esperienza che, attraverso la sua natura autonoma e immersiva, diventa ancora più ricca e personale. Questo approccio non solo riduce i costi di gestione e facilita l’accesso multilingue, ma dona anche un’autorevolezza che rende ogni visita unica e indimenticabile.

Il podcast non è solo uno strumento che accompagna, ma un compagno che resta a disposizione, sempre pronto ad arricchire il viaggio di ogni visitatore. Un supporto che aiuta a costruire una comunità di appassionati, unendo persone e storie in un’esperienza digitale che non solo integra, ma avvicina e coinvolge, rendendo ogni momento ancora più profondo e speciale.

Redazione Agenfood

Redazione Agenfood

Agen Food è la nuova agenzia di stampa, formata da professionisti nel campo dell’informazione e della comunicazione, incentrata esclusivamente su temi relativi al food, all’industria agroalimentare e al suo indotto, all’enogastronomia e al connesso mondo del turismo.

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