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Olio d’oliva e salute: riduce il rischio di tumore al seno

(Agen Food) – Spoleto (Pg), 18 apr. – Il consumo regolare di olio di oliva è associato a un minor rischio di tumore al seno. È l’importante conclusione di uno studio svolto nell’ambito della piattaforma UMBERTO, dedicato al ruolo della dieta mediterranea nella prevenzione, e condotto dall’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed di Pozzilli. Lo studio, condotto dalla ricercatrice Emilia Ruggiero, vincitrice di una borsa di ricerca dell’annuale bando pubblico di Fondazione Umberto Veronesi ETS, sostenuta da Monini, evidenzia un potenziale ruolo protettivo dell’olio di oliva, uno dei pilastri della dieta mediterranea, nei confronti del tumore al seno, quando le cellule tumorali non presentano recettori per gli estrogeni o per il progesterone. 

La ricerca apre le porte a nuove possibilità di comprensione e prevenzione della neoplasia più diffusa in Italia (55 mila nuovi casi ogni anno), prima causa di morte per le donne.

“Le conclusioni – spiega la ricercatrice che ha presentato lo studio nel corso del 44esimo congresso nazionale della Società Italiana di Nutrizione Umana – sono particolarmente interessanti per un possibile beneficio del consumo regolare di olio d’oliva in pazienti con tumori ormono-negativi che tendono a crescere più velocemente dei tumori positivi ai recettori ormonali”.

Lo studio è stato condotto su un campione di 12 mila donne (età media 55 anni, seguite per una media di 13 anni) reclutate nella coorte Moli-sani, progetto epidemiologico che dal 2005 ha coinvolto circa 25.000 cittadini, residenti appunto in Molise, per conoscere i fattori ambientali e genetici alla base delle malattie cardiovascolari e dei tumori. Il consumo quotidiano medio di olio di oliva è stato di circa due cucchiai da tavola.

“La ricerca – ha dichiarato Maria Flora Monini, direzione immagine e comunicazione dell’azienda, che da quattro anni sostiene Fondazione Veronesi – è il primo fattore di progresso per una società. Per questo siamo particolarmente orgogliosi di sostenere Fondazione Umberto Veronesi, attraverso il finanziamento di ricercatori che lavorano su progetti scientifici di grande spessore, che potranno avere un impatto concreto sulla vita di molte persone. Lo studio della dott.ssa Ruggiero conferma inoltre il ruolo benefico dell’olio, il “nostro” prodotto, un alimento dalle mille virtù che deve essere maggiormente compreso e valorizzato”.  

INTERVISTA DOTT.SSA RUGGIERO

Si parla tanto dei benefici sulla salute della dieta mediterranea e di un alimento come l’olio, ma ad oggi cosa si sa per certo?

I benefici della Dieta Mediterranea per la salute sono ampiamente documentati in moltissimi studi condotti in ogni parte del mondo. Sappiamo che questo modello alimentare è particolarmente efficace per la prevenzione delle principali patologie croniche, come quelle cardiovascolari e metaboliche, ma anche contro alcuni tipi di tumore. Più recentemente sono stati descritti effetti protettivi anche per le malattie neurodegenerative. Ma la Dieta Mediterranea si è dimostrata efficace anche in prevenzione secondaria, in chi ha già avuto una malattia, ad esempio un infarto cardiaco o un tumore. L’olio di oliva è sicuramente l’elemento che più contraddistingue la Dieta Mediterranea da altri modelli salutari e probabilmente ne è anche la componente più studiata. Non a caso il primo trial clinico randomizzato su larga scala, effettuato in Spagna, ha puntato i riflettori proprio su una Dieta Mediterranea arricchita di olio di oliva, con risultati molto incoraggianti. D’altra parte le proprietà antinfiammatorie, antitrombotiche e antitumorali dell’olio d’oliva sono note da tempo e ben documentate in numerosi studi sperimentali. 

Quello al seno è il primo tumore diagnosticato in Italia: che ruolo ha l’alimentazione nella prevenzione dell’insorgenza della malattia?

Si stima che fino al 40% di tutti i tumori potrebbe essere prevenuto attraverso un corretto stile di vita, che include ovviamente una sana alimentazione. Quest’ultima aiuta anche a mantenere un peso corporeo nella norma, riducendo quindi un ulteriore fattore di rischio per il tumore al seno che è rappresentato proprio dai chili in più. 

Un sano comportamento a tavola aiuta inoltre a prevenire le recidive del tumore e ne riduce il rischio di mortalità.

Cosa si proponeva di indagare la sua ricerca e cosa aggiunge sulle attuali conoscenze sul tumore al seno? 

Il progetto ha voluto chiarire il ruolo dell’olio d’oliva nella prevenzione del tumore al seno. Sono infatti ancora pochi gli studi che si sono occupati di indagare questa relazione, con risultati controversi. Inoltre, nessuno studio di tipo prospettico era stato finora condotto in una popolazione italiana. Grazie alla struttura dettagliata del nostro studio “Moli-sani”, abbiamo potuto analizzare i tumori al seno anche in base al tipo di recettore ormonale, offrendo quindi informazioni importanti per comprendere il ruolo della dieta e dell’olio d’oliva in particolare nella prevenzione di alcune tipologie specifiche di tumore, quelle maggiormente aggressive e con una prognosi meno favorevole. 

Ci sono indicazioni che possono essere date ai consumatori? 

Il suggerimento è di continuare a promuovere un’alimentazione varia e bilanciata, come la Dieta Mediterranea, che si basa su principi salutari e sostenibili. Largo quindi a frutta, verdura, cereali e legumi, moderato consumo di prodotti caseari e di pesce, mentre è bene non esagerare con la carne e soprattutto con i dolci. L’olio di oliva va privilegiato rispetto ad altri grassi, sia vegetali che di origine animale. Ma non solo. La dieta mediterranea non è infatti una lista della spesa, ma prevede una serie di sane abitudini da cui non si prescinde. A cominciare dalla scelta di consumare i cibi in base alla stagionalità, preferendo prodotti locali e rispettando la biodiversità. Altro tratto caratteristico è la lavorazione degli alimenti. La tradizione mediterranea infatti privilegia cibi minimamente lavorati e pasti preparati in casa. L’impatto negativo di un’alimentazione ricca di cibi “ultra-processati” sulla salute è ormai ben documentato, così come lo è il ruolo della dieta mediterranea nel contrastarne l’avanzata. È stato documentato infatti che le persone che mantengono un’alimentazione di stampo mediterraneo tendono a consumare meno cibi ultra-processati. 

Cosa è lo studio Moli-sani? Quale è il suo valore aggiunto?

Con i suoi 25mila cittadini molisani reclutati, lo studio Moli-sani è uno degli studi di popolazione più importanti e tra i più grandi in Europa. Partito nel marzo 2005, lo studio nasce con l’obiettivo di conoscere i fattori ambientali e genetici alla base delle malattie cardiovascolari, dei tumori e delle patologie neurodegenerative e ai possibili fattori preventivi. Tra i vari fattori ambientali, lo studio ha dedicato particolare attenzione alle abitudini alimentari, raccolte attraverso un dettagliato questionario che ha consentito un’analisi attenta della dieta dei partecipanti. Sono stati inoltre raccolti campioni biologici dei partecipanti, che consentono di analizzare diversi meccanismi che legano l’alimentazione allo sviluppo delle malattie croniche e alla loro prevenzione. 

Quali sono i prossimi sviluppi della ricerca previsti?

Nei prossimi due anni lo studio si concentrerà sui tumori del sistema nervoso centrale, che sono per fortuna rari ma la cui origine rimane ancora poco conosciuta. Le evidenze epidemiologiche attualmente disponibili suggeriscono una relazione inversa tra l’aderenza alla Dieta Mediterranea e il rischio di un tumore particolare, denominato glioma, ma gli studi sul ruolo della dieta nello sviluppo di questo e di altri tumori del sistema nervoso centrale rimangono ancora limitati. Il progetto si propone quindi di esplorare l’associazione tra il consumo di olio di oliva, nell’ambito di un’alimentazione di tipo mediterraneo, e il rischio di tumori del sistema nervoso centrale.

BIO

Nata a Napoli, nel 2016 inizia il tirocinio per la tesi magistrale presso l’Unità di Ricerca di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli, in Molise, dove muove i primi passi nel campo dell’epidemiologia nutrizionale. Nello stesso anno consegue la laurea in Scienze della Nutrizione presso l’Università Federico II di Napoli. Prosegue l’attività di ricerca scientifica presso Neuromed, attraverso un percorso formativo che si è concluso nel 2021, conseguendo il dottorato internazionale di ricerca in Epidemiologia (PhD) alla Maastricht University, nei Paesi Bassi. 

Dal 2021 è supportata da Fondazione Umberto Veronesi ETS con una borsa di ricerca post-dottorato presso l’IRCCS Neuromed, con l’obiettivo di studiare il ruolo dell’alimentazione nella prevenzione delle principali patologie cronico-degenerative, come quelle tumorali, con particolare attenzione ai polifenoli e all’olio di oliva, elementi cardine della Dieta Mediterranea.

Redazione Agenfood

Redazione Agenfood

Agen Food è la nuova agenzia di stampa, formata da professionisti nel campo dell’informazione e della comunicazione, incentrata esclusivamente su temi relativi al food, all’industria agroalimentare e al suo indotto, all’enogastronomia e al connesso mondo del turismo.

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